L’imbarazzo del sito Passaporto online, è questa l’Italia digitale?

Per una pura casualità, ci siamo imbattuti nella piattaforma Passaportonline della Polizia di Stato, la piattaforma che i cittadini italiani dovrebbero usare per prenotare un appuntamento presso una delle sedi istituzionali, quando vogliono ottenere o rinnovare il passaporto.
Vorremmo essere capaci di esprimere tutto il nostro disappunto per quanto abbiamo trovato online e per la struttura inguardabile con cui il Governo Italiano si rapporta con i suoi cittadini; un servizio importante come il rilascio del passaporto passa da un collo di bottiglia inguardabile, oltre che difficilmente fruibile, che sembra uscito dalla storia di internet, anziché dall’epoca contemporanea.
Indice
Come si ottiene il passaporto online?
La prima cosa da sapere è che non esiste una vera strada per ottenere il passaporto online: il sito di cui parliamo è quello che il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero degli Interni mettono a disposizione dei cittadini per prenotare un appuntamento presso la questura per avere il passaporto (o una delle sedi deputate al rilascio), ma tutte le attività vanno svolte poi di persona.
Per poter avviare l’iter per il rilascio (o rinnovo) del passaporto, bisogna dunque accedere al sito della Polizia di Stato: qui nascono le prime difficoltà. A seconda dell’orario a cui si tenta di accedere ci possono volere anche 10 o 15 secondi perché la pagina si apra, sempre che la cosa accada.
L’impatto è disarmante: una pagina che sembra essere un rigurgito di internet degli anni 90, la user interface è simile a quelle che i siti parrocchiali usavano circa 25 anni fa, agli albori della rete. Pulsanti, link, icone, sono una specie di tuffo nel passato, un ritorno all’epoca in cui internet era qualcosa di sperimentale, di cui molti non avevano colto la portata.

Cronaca di una mattinata di follia digitale
Nella mattinata del 10 gennaio, poi, è stato quasi impossibile superare l’ostacolo dell’autenticazione tramite SPID: il processo di autenticazione con il provider esterno funzionava senza problemi, ma immediatamente dopo, anziché essere indirizzati alla pagina con cui procedere alla richiesta, si otteneva una risposta di errore del server.

Non ci siamo arresi. Abbiamo provato più volte, la maggior parte delle quali, a metà del processo si otteneva un errore di sistema che impediva di proseguire nell’utilizzo di Passaporto Online.

Abbiamo scelto di insistere e di provare nuovamente a fare la procedura, ormai avevamo trascorso circa 30 minuti dal primo tentativo di accesso, senza mai riuscire a raggiungere il famigerato calendario delle prenotazioni.
Quando finalmente siamo riusciti a superare i numerosi ostacoli di Passaportonline, siamo entrati nel calendario, che mostrava tutti gli slot occupati fino al 31 gennaio, senza la possibilità di effettuare una prenotazione per il mese di febbraio.
Nel tentativo di tornare alla homepage, ecco l’ennesimo errore. Buttati fuori nuovamente.

Nessun problema, si ricomincia. Login tramite SPID e siamo di nuovi nella pagina giurassica, ma questa volta, momento miracoloso, appare uno slot vuoto per il giorno successivo alle 8. Click istantaneo per accaparrarsi il posto, ma dopo una lunga attesa per il caricamento della pagina veniamo buttati fuori nuovamente.
Non molliamo. Riproviamo, intanto sono passati 45 minuti dal momento in cui abbiamo provato ad accedere al sito Passaporto Online per la prima volta. Ci viene il dubbio che il problema possa essere safari, passiamo all’uso di Google Chrome e come per magia… non succede niente. Anzi, qualcosa succede, che veniamo buttati fuori un’altra volta.

Quando ormai lo sconforto e la rabbia stanno per prendere il sopravvento, all’ennesimo ingresso in calendario, troviamo uno slot libero per il 17 gennaio, data ragionevolmente vicina. Click istantaneo per prendere il posto, il sito dà l’ennesimo errore ma dopo qualche minuto ci arriva la mail che conferma l’appuntamento per il 17 gennaio alle 10.30 del mattino.
Ła mail che viene spedita è in linea con lo stile del sito, sembra un documento scritto ai tempi del Manzoni, quella traccia di Italia retrograda, che sembra proprio non voler cedere il passo alla modernità. Poco male, la cosa fondamentale è comunque avere l’appuntamento e ottenere il passaporto, ma è questo lo standard che vogliamo?
Come funziona Passaporto Online sul cellulare?
Vogliamo veramente affrontare questo argomento e chiederci come si comporta su smartphone il sito Passaporto Online? Con un po’ di imbarazzo, o forse con ulteriore imbarazzo, scopriamo che il sito non ha una declinazione “mobile”, perché quando si apre sul cellulare riproduce la stessa interfaccia, semplicemente “ridotta in scala”, praticamente illeggibile e fuori standard per le linee guida di Google sulla navigazione.


Anni di lavoro di governi che si sono succeduti alla guida del paese, investimenti assurdi nel corso del tempo per inseguire la transizione digitale e noi presentiamo un portale in queste condizioni per un servizio essenziale come il rilascio dei passaporti?
Il portale sembra essere gestito dall’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, che non ci fa una grande figura.
Come sono i servizi digitali degli altri stati?
Per capire come siano messi gli altri paesi abbiamo fatto un giro sui siti di Francia, Inghilterra e USA, il confronto è impietoso, un po’ come quando nelle epoche remote si affrontavano sul campo di calcio Italia e Malta.

Abbiamo cominciato dall’Inghilterra: il confronto è impietoso. Il sito è mostruosamente veloce, con un’interfaccia asciutta ma moderna. La cura dei dettagli è semplicemente impeccabile, a partire dalla fruibilità su smartphone, che è perfetta.


Per trovare uno stato simile al nostro in quanto a burocrazia, abbiamo provato a testare i servizi francesi e sono stati un buon banco di prova, per confermare che siamo davvero gli ultimi della classe.

Un sito moderno, funzionale, facile da navigare ed estremamente veloce nel suo funzionamento, con un appeal eccellente, pur con una grafica molto semplice. Anche in questo caso, navigabilità perfetta anche su smartphone.
Infine abbiamo provato il sito americano, giusto per fare il test di un paese che ha grande esperienza dei servizi digitali, ma che spesso mostra il fianco nella User Interface: nonostante le debolezze congenite dei siti federali americani, il risultato è schiacciante, siamo ancora i peggiori.

Nel dubbio, abbiamo voluto visitare anche il sito dedicato al rilascio del passaporto in Ungheria: non c’è una vera e proprio piattaforma di “application”, ma il sito è molto efficiente, completo, graficamente gradevole, con una perfetta traduzione in lingua inglese, anche se, di solito, a richiedere il passaporto sono cittadini ungheresi.
Può lo stato gestire le identità digitali dei cittadini?
Uno degli argomenti più caldi nelle ultime settimane è stato quello di un abbandono o di ridimensionamento dello SPID, oggi usato da 32 milioni di cittadini per abbracciare una soluzione diversa, gestita dallo stato.
Alla luce dell’esperienza fatta con il sito del Passaporto Online, la cui gestione è affidata allo Stato Italiano e alle sue infrastrutture, l’idea di una identità digitale con una gestione pubblica fa venire i brividi, o forse fa sudare freddo.
Allo stato attuale delle cose, pur riconoscendo che lo SPID non è la soluzione perfetta, abbandonare un servizio che funziona per un salto nel buio, nelle mani di una struttura pubblica digitale che, ad oggi, nemmeno esiste, sarebbe una decisione scellerata. Cominciamo con il dare una dignità a servizi base, come quello del Passaporto, difficile pensare di correre, se siamo a malapena capaci di camminare.
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