Cosa cambia in iOS 16 e iPadOS 16? Tutte le novità | Podcast

Luca Viscardi9 Giugno 2022
iOS 16
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Podcast Mister Gadget Stories: nella nuova puntata di questa settimana, con Antonio Monaco di HdBlog, vi raccontiamo tutte le novità di iPadOS e iOS 16.

Abbiamo installato le nuove versioni del sistema operativo e abbiamo potuto appurare tutto ciò che Apple ha immaginato per lo sviluppo di iPhone e iPad

Trascrizione automatica del podcast


Luca Viscardi: Bentornati a Mister Gadget Stories. Oggi entriamo nel mondo di iOS con tutte le novità di Apollo. Che poi, tra l’altro, solo le novità di agosto. Non è vero, perché iOS, iPadOS, macOS, watchOS, cioè tutte le varie cose che Apple qualche giorno fa ha presentato. Abbiamo lasciato sedimentare per 2 o 3 giorni, abbiamo provato anche per qualche giorno le novità del sistema operativo e adesso ve le raccontiamo con Antonio Monaco di HP Blog, che è anche cinque tacche sui social network. Antonio, bentornato.

Antonio Monaco: Ciao Luca, eccoci qua pronti. E c’è anche tvOS che anche se non ha avuto questo palcoscenico durante l’evento, comunque c’è anche lui. Pensa un.

Luca Viscardi: Po. È vero, tra l’altro l’Apple TV, che dal mio punto di vista è uno dei prodotti in assoluto più funzionali che Apple abbia messo sul mercato, superiore a qualunque altro set top box. Chiamiamolo così, insomma, che oggi si possa comprare a costo un po di più, ma in effetti è un oggetto molto, molto carino. all’Oratorio qual è stata l’impressione principale che hai ricavato da questo keynote di Dei giorni scorsi?

Antonio Monaco: Ma guarda Luca! Secondo me è un po la conferma di quello che stiamo vedendo negli ultimi anni, non soltanto da parte di Apple, ma anche un po da parte anche di Google. Diciamo che con Android ormai non sta più e non stanno più rivoluzionando i loro sistemi operativi, ma li stanno perfezionando, li stanno ottimizzando, li stanno completando. Sai perché ormai si è aggiunta, secondo me anche una certa chiamiamola perfezione. Comunque ormai con i nostri smartphone davvero ci facciamo di tutto, possiamo fare di tutto e ci sono ancora tante altre cose che si possono fare con le applicazioni. Però diciamo che ormai vengono aggiunte quelle piccole funzionalità che vanno a migliorare ulteriormente l’esperienza utente, ma non vanno a stravolgere quello di cui uno ormai abituato si è abituato nel corso del tempo. Quindi tante piccole aggiunte che vanno a migliorare comunque l’uso di questi prodotti.

Luca Viscardi: Tra l’altro sai che a volte a me alcune cose fanno tenerezza. Cioè mi capita a volte di vedere delle persone che sono ancora in giro per strada con le monetine in mano nel tentativo di pagare il parcheggio sulle righe blu. O forse li fermerei un attimo. A volte mi verrebbe voglia dire quelle, spiego un secondo, quello che può fare. Per cui, insomma, il telefono, il tablet e computer sono entrati con una serie di servizi digitali che sono pronti a stravolgere la nostra vita. In effetti adesso siamo ad aggiornamenti incrementali, non più aggiornamento e rivoluzionari. Cosa ti è piaciuto in particolare di allora?

Antonio Monaco: In modo particolare mi è piaciuto il fatto che finalmente l’iPad Pro soprattutto, anzi gli iPad Pro con M1, perché dobbiamo anche andare poi a sottolineare questo aspetto. Quindi con il processore proprietario di Apple diventano un ulteriore. Compiono questo passo in più verso quella che può essere una un’unificazione a lunga percorrenza con macOS, con i sistemi operativi desktop tradizionali. Perché abbiamo visto come con stage manager in modo particolare, Apple ha voluto comunque cercare di portare quello che è un ambiente desktop, un pochettino più familiare anche sugli iPad Pro, tra l’altro ambiente di lavoro con queste finestre che possono essere messe in secondo piano, poi richiamate tramite una barra laterale che troveremo anche su macOS e sventura. Quindi sarà un’esperienza d’uso abbastanza unificata e quindi ti fa capire anche Apple secondo me in che direzione voglia andare, cioè quella di portare veramente i suoi iPad. Ripeto soprattutto i pro con M1 in questo momento, ma immagino che da qui a qualche anno tutta l’offerta di Apple prima o poi arriverà sui processori M1. Adesso ci sono ancora quelli di fascia più bassa che hanno sono limitati e non hanno ottenuto. Non otterranno, anzi, perché parliamo di sistemi operativi che usciranno in autunno, tutte le funzionalità che sono state presentate. Quindi iPad S è il sistema operativo che mi ha maggiormente spinto.

Luca Viscardi: Fin troppo solo per dirti che una cosa che mi ha colpito di iPad è anche questo meccanismo del virtual memory swap che è un po diciamo, porta all’estremo il concetto che alcuni telefoni Android hanno già introdotto da tempo, cioè quello di prendere un pezzo di memoria interna e prestarlo alla RAM. Però in questo caso si arriva addirittura fino a 16 giga per ogni singola applicazione, cioè vuol dire che è fatto.

Antonio Monaco: Quindi è una cosa abbastanza importante ed è purtroppo, ripeto dobbiamo sottolinearlo, un qualcosa che è in grado di fare m uno e quindi per questo motivo anche chi chiama un iPad Pro 2018 2020 purtroppo si troverà a non poter utilizzare queste queste funzionalità perché, ripeto, ci sarebbe stata evidentemente lato software anche la possibilità di poterlo fare. Però LM uno gestisce proprio questa funzionalità che, detto in modo ottimale, riesce a garantire quella velocità di. C’è bisogno proprio per allocare o meno la memoria a disposizione delle applicazioni per girare in multitasking, cosa che i processori di generazione precedente, purtroppo evidentemente non riescono, non riescono ad offrire.

Luca Viscardi: Ecco, io vorrei sottolineare un dettaglio noi usiamo oggi dei computer con quattro giga o otto giga di memoria complessivi. Vuol dire che tutte le applicazioni, tutte insieme, condividono 4 o 8 giga di memoria, cioè in questo momento stiamo parlando di applicazioni che avranno a disposizione 16 giga ciascuna. Quindi immaginate quali app, di quale potenza e con quali possibilità diciamo nella produttività di tutti i giorni possono essere messe su iPad. Ecco Antonio. Qualcuno nei giorni scorsi ha detto che sì, però alla fine c’è. Non è un computer, no, cioè continua a rimanere. Una differenza notevole tra macOS e iPad? Io su questo sono solo parzialmente d’accordo. Non so tu.

Antonio Monaco: Sì, anche io parzialmente d’accordo. Nel senso che comunque c’è il problema che noi forse rappresentiamo anche un campione di utenti un pochettino troppo abituati bene, nel senso che noi comunque battiamo tra computer, tablet, smartphone. Veramente abbiamo fortunatamente a nostra disposizione la possibilità di avere tanti di questi prodotti, però pensiamo anche a chi invece deve scegliere, a chi invece deve scegliere tra un computer, chi deve scegliere tra un tablet, chi magari vuole scegliere uno smartphone più o meno potente. Quindi quando ti trovi di fronte a questa scelta, ovviamente quando ti trovi tra un dove scegliere, tra un tablet e un computer si assottiglia da molto di più. Secondo me il ventaglio di possibilità per cui dici ok, vado su uno, vado sull’altro. Apple sta cercando secondo me proprio di dare questa possibilità, cioè di permettere anche a chi sceglierà un iPad di utilizzarlo anche per la produttività, molto di più per la produttività. Mentre oggi chi ha soprattutto un MacBook per la produttività ha di solito l’iPad, lo può usare maggiormente per l’intrattenimento, quindi in questo momento si è assottigliata. Questa differenza si sta assottigliando e secondo me si assottiglia sempre di più, perché ricordiamo anche che l’iPad Pro in questo momento gli ultimi, quelli di ultima generazione, hanno in pratica lo stesso hardware di un di uno di un MacBook, quindi ciò non è vero.

Luca Viscardi: E poi, tra l’altro, altro piccolo, piccolo momento polemico c’è. Quando si parla di tecnologia ci sono due approcci pensare a quello che interessa a me e proiettare il mio utilizzo della tecnologia come dogma mondiale oppure analizzare quello che le persone fanno. Ci sono dei dati che lo fanno, capire, quello che le persone fanno con i loro dispositivi e in funzione di ciò che il mercato dice. Valutare la proposta dei vari prodotti in circolazione. Se si parte da questa analisi, che cosa fanno le persone con il tablet o il computer, ecc. Allora si capisce come la proposta di iPad in effetti stia diventando molto importante per un numero elevato di persone in passato. Forse Antonio si poteva dire va bene, ma tra un iPad Pro e un MacBook.

Luca Viscardi: costano uguali? No, allora a questo punto compro il computer. Diciamo che il dubbio ce l’ha tolto Apple alzando sensibilmente il prezzo dei computer.

Antonio Monaco: Quello che può lasciare praticamente un po di amaro in bocca soprattutto a chi, magari nel 2018 2020, ha investito delle cifre un po più elevate sull’iPad Pro. Perché comunque l’iPad Pro, soprattutto nelle sue configurazioni più complete e più potenti, costa parecchio. Si superano anche i 1000 6.700€ e sono comunque dei degli iPad, soprattutto in passato. C’era questa differenziazione che quando andavi a scegliere i tagli di memoria, ad esempio da un terabyte avevi anche sei giga di ram, quindi c’era comunque anche un po di di potenza in più. Peccato proprio che questo sia iPad. Purtroppo per colpa del processore vengano tagliati da quelli che possono essere appunto questi approcci un po più professionali, più desktop, mood per. Per il futuro, comunque, resta comunque una validissima macchina dell’ancora. Anche l’iPad del 2018 è l’iPad.

Luca Viscardi: Pro, quindi, insomma, una delle novità importanti, sicuramente iPad Wars, con tutte le novità che porta con sé. Tenete conto che le funzionalità migliori purtroppo sono riservate solo al processore M1, mentre sul fronte di iPhone, cioè sì, abbiamo visto un po di novità che sono state introdotte. A me fa impazzire quella funzionalità che voi che avete un iPhone amerebbe quando installi rete questo software, per cui premete il vostro ditino su una fotografia di scattata con iPhone che viene immediatamente contornata da quello è la percezione, cioè la persona praticamente rimane isolata da tutto quello che ci sta intorno, quindi quello che una volta si faceva con Photoshop, se eravate scienziati nell’uso del ritocco. Grafico viene fatto con un click sul display.

Antonio Monaco: Tra l’altro istantaneamente questa è realtà. Una funzione che appunto c’è fortunatamente anche in iPad vs. E quello che che è stato la funzionalità da cui si è partiti anche durante la presentazione di iOS 16 è quella delle homescreen personalizzabili. Qui poi torna un po il concetto che qualche anno fa è stato anche detto poi dai vertici di Apple, che è quello di Apple che fa, apre nuove categorie di prodotto, porta il suo know how che ha sviluppato all’interno. Già, per esempio, torniamo indietro nel tempo agli iPhone, cioè quando Steve Jobs lo presentò, lui disse proprio che avevo preso il know how di tutto quello che era il lavoro fatto con i Mac e l’avevano portato sugli iPhone. Quindi arriva la nuova categoria di prodotto porta il tuo know how e inizia a svilupparlo. Poi che cosa fai? Prendi questo sviluppato sull’iPhone e lo porti sull’iPad. Poi ci sviluppi delle funzioni sull’iPad che riporti sull’iPhone e riporti sul Mac. Che cosa ha fatto con iOS 16? Tutto quello che era stato fatto? Tutti know how sviluppato con watchOS, con l’Apple Watch, quindi le Watch Faces personalizzabili, le complicazioni. Tutte queste cose che abbiamo imparato ad utilizzare sull’Apple Watch sono state riportate all’iPhone. In pratica noi è come se avessimo un Apple Watch con da sei, uno pollici O6O7, a seconda di quello che abbiamo scelta e possiamo scegliere le watch faces. Quindi avere tutta una serie di watch faces che ci possono accompagnare nell’arco della giornata, perché poi sono personalizzabili con dei widget, con il con quelle delle non mi ricordo il nome preciso con le.

Luca Viscardi: Modalità di utilizzo, per quella full immersion, il riposo, eccetera.

Antonio Monaco: Con la full immersion esatto con full immersion, quindi possiamo associare ad ogni watch faces, ad ogni sfondo, chiamiamolo così, perché Watch non suona bene sull’iPhone anche una particolare, una particolare full immersion. Quindi mettiamo, vogliamo il riposo con un wallpaper più tenue nella luminosità e magari con delle watch faces che ci possono dare delle complicazioni.

Luca Viscardi: Delle complicazioni e che possano essere.

Antonio Monaco: Possano tornarci utili in determinati contesti. Quindi questa è una cosa che mi è, che mi è piaciuta. Poi ovviamente anche su iOS sono arrivate piccole cosette che hanno che hanno ulteriormente completato l’esperienza d’uso.

Luca Viscardi: Allora io ho trovato molto bella anche la soluzione per dettare e scrivere contemporaneamente, perché questo pone una soluzione a un problema di sempre. Voi a volte magari dettate al vostro smartphone. Ecco, questa è un’altra cosa che mi fa impazzire che spesso le persone non sanno di poter usare la voce per dettare i loro messaggi, loro le loro e-mail. Però voi spesso magari vi trovate a dettare, ma c’è una parola che il telefono non capirà mai. A quel punto vi fermate, scrivete sulla tastiera come sempre e poi ricominciate a dettare senza la necessità di premere niente. Questo è veramente molto funzionale, così come mi piacciono molto anche alcune funzioni che sono legate a messaggi. Non so se tutte le vedremo subito da noi, però alcune secondo me, soprattutto con la condivisione dei diciamo della collaborazione nei gruppi, semplicemente mandando un documento nel gruppo, si apre automaticamente la collaborazione. Anche quella è una cosa molto che ho trovato poi.

Antonio Monaco: E poi è forte anche questo fatto che comunque è voluto implementare in diverse aree, sia nei messaggi, nelle mail. La possibilità, la diciamo il concetto di dire si può sbagliare. E compito, come un po sai un po ricalcando anche il discorso del MacBook che è tornato un po a quello che era il MacBook di qualche anno fa dopo il MacBook Pro del 2017 che ha portato tutta una serie di design e privazioni. Poi sono tornate e un è tornata sui suoi passi e vuole offrire anche ai suoi utenti la possibilità di tornare sui loro passi. Quindi sia nei messaggi ai miei messaggi msg in modo particolare, ovviamente, possiamo andare a editare oppure annullare l’invio di un messaggio, ma la cosa interessante è che c’è anche in in mail. Quindi anche se stiamo componendo una con iOS 16, quando compreremo una mail e l’abbiamo inviata, abbiamo 10 secondi di tempo per pensarci su dodici, ma.

Luca Viscardi: Non sono tantissimi, non sono tantissimi.

Antonio Monaco: Cazzeggio, eh, ma sono quelli che ci possono salvare la vita. Però ecco.

Luca Viscardi: A proposito di questo, a proposito di questo, la programmazione della posta elettronica sarà assolutamente una funzione meravigliosa. Con il vostro iPhone avrete modo di premere a lungo sulla freccetta INA che di solito utilizzate per inviare il vostro messaggio di posta e programmare l’orario di spedizione. Questo è molto utile, soprattutto per non rompere le scatole alle persone nel fine settimana, non mandare email inopportune in orario notturno che poi tra l’altro spesso magari poi si perdono proprio perché arrivano durante la notte in mezzo a quintalate di spam. Quindi queste funzionalità.

Antonio Monaco: Ci sono, diciamo non sono. Rivoluzionarie, perché magari si potevano già fare tramite applicazioni di terze parti, cioè? Però è importante che poi queste funzioni entrino a far parte del sistema operativo dal punto di vista nativo, quindi, che non ci sia bisogno di uscire. Ovviamente questo non può che far storcere il naso, magari a qualche sviluppatore che è una cosa del genere immaginata. Penso anche alla famosa vibrazione della tastiera. Certo che io bramava, soprattutto per chi ha qualche annetto in più, che viene dalle tastiere fisiche, che era abituato a sentire qualcosa sotto i polpastrelli nel momento in cui toccava un dito. La mancanza del feedback aptico nella tastiera per me è sempre stato un una mancanza abbastanza importante, tant’è che con la tastiera di Google, tra l’altro, sull’iPhone si poteva fare. Invece con iOS 16 finalmente arriva anche di feedback aptico sulla tastiera nativa e cosa secondo me è importante.

Luca Viscardi: Ma anch’io ho sempre il dubbio se sia corretto il fatto che Apple sviluppi tutte queste soluzioni, poi tagliando fuori gli sviluppatori terzi. Però è anche vero che ho attivato il resoconto della privacy sul mio iPhone e quando vedo chi fa cosa, a quanto comunicano alcune applicazioni, quali i dati vengono presi, allora io dico vorrei che quasi tutti gli sviluppatori esterni fossero tagliati fuori, perché non è possibile vedere quel livello di comunicazione così frequente e con tutti quei dati che passano in.

Antonio Monaco: Background, a volte anche delle applicazioni banalissime che fanno magari una funzione anche magari sciocca, che magari qualcuno installa e a vedere prende tanti altri dati che con quella funzione di cui abbiamo bisogno non ci hanno praticamente nulla, mai più nulla a che fare, quindi è importante anche questo.

Luca Viscardi: Se io direi magari diamoci appuntamento a un altro giorno per entrare in Mexes, magari e Watch Week perché ci sono MacBook.

Antonio Monaco: Le cose che la carne al fuoco c’è.

Luca Viscardi: Ce ne sono tantissime, direi. Magari fermiamoci qua. Sul tema di iPadOS 16 e iOS 16. Abbiamo detto dunque niente di rivoluzionario, un alcune novità incrementali, alcuni tricks molto carini. Io, Antonio, tornando per un secondo alla lockscreen, sono convinto che questa schermata di blocco cambierà radicalmente il nostro modo di usare il telefono quando arriveranno le API per le applicazioni immagini.

Antonio Monaco: Fai conto che tutti i piccoli widget, che adesso sono ovviamente soltanto quelli offerti da Apple perché sono relativi alle applicazioni native, arriveranno un giorno, come su Apple Watch, anche da parte di sviluppatori terzi che potranno sviluppare il loro widget da poter mettere nella homescreen e può essere sicuramente molto, molto utile.

Luca Viscardi: Quando guardavo ad esempio l’esempio fatto da Apple con l’aggiornamento in tempo reale dei risultati di una partita e le azioni salienti per per fare.

Antonio Monaco: Con il rider che ti deve consegnare il panino anche.

Luca Viscardi: Ehm. Poi ecco, c’è questo dettaglio, ad esempio questo magari è delicato, ma mi ha fatto venire in mente il tracking degli acquisti fatti con Apple Wallet, ma anche il pagamento in quattro rate senza dover fare alcun tipo di pratica. Con Apple Pay anche questo qualche azienda avrà sicuramente passato una brutta serata dopo aver conosciuto questa novità.

Antonio Monaco: Sperando che tutte queste tante funzionalità legate a Wallet spero davvero che arrivino anche in Italia. Penso ad esempio anche i documenti alla possibilità di inserire i documenti, cosa che in questo momento purtroppo è soltanto in alcuni stati americani e questa sarebbe una cosa davvero importante, così come anche il report Card Report dei card, che comunque è importante in Italia purtroppo ancora manca, ma non solo in Italia si.

Luca Viscardi: Vocifera che la Apple Card potrebbe essere una delle novità in arrivo con iPhone, cioè per cui speriamo che chi lo sa tanto poi.

Antonio Monaco: Ultima cosa Lucas veramente prima di sè veramente raccomando a tutti! Sono delle curiosità queste dei nuovi sistemi operativi davvero molto interessanti però in questo momento sono riservate agli sviluppatori, quindi però consiglio caldamente a tutti quelli che sono interessati a volerle scaricare e di attendere quantomeno la prima beta pubblica che arriverà a luglio, perché si corre il rischio davvero di rendere a volte inutilizzabili o non utilizzabili al meglio i prodotti che utilizziamo quotidianamente. E invece di aiutarci ci potrebbe dare una mazzata.

Luca Viscardi: E poi Antonio Io sono pronto a esprimere una minaccia molto chiara, cioè verrò a prendere a casa il primo di voi che scaricherà una versione beta del software e poi si lamenterà del fatto che è instabile. Quindi poi la.

Antonio Monaco: Batteria dura poco.

Luca Viscardi: Questi crash? Questa è una minaccia ufficiale che sto pronunciando.

Antonio Monaco: Siamo in due, siamo in due.

Luca Viscardi: Perché le versioni beta si chiamano beta proprio perché sono delle beta, altrimenti non sarebbero delle beta. Quindi, insomma, sappiate che attraverso la vostra lamentela sui social network individueremo la vostra collocazione geografica, vi verremo a cercare. È una minaccia. Allora grazie Antonio per. Grazie a lui mi ha accompagnato. In questa giornata ha trovate a Torino, Monaco, sua. Di blog su tutti i social, ovviamente come cinque tacche, una buona giornata e buon lavoro presto.

Antonio Monaco: Ciao.


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