Come funziona lo SPID, come attivarlo e perché serve

Sai cosa è lo SPID? La tua vita digitale non sarà più la stessa. E sarai sorpreso dall’efficienza raggiunta da alcuni servizi pubblici rispetto al passato.
Pur con una crescita esponenziale nell’ultimo anno, lo SPID, Sistema Pubblico Identità Digitale ha ancora margini di crescita incredibili, perché a maggio 2022 sono diventati 30 milioni i cittadini che ne sono dotati: questo dato ha due chiavi di lettura, da un lato c’è la crescita di ben 10 milioni di utenti in soli 12 mesi, ma dall’altro c’è metà della popolazione che ancora non è attrezzata con l’identità digitale.
Cosa è lo SPID e a cosa serve?
Lo dice il suo acronimo: Sistema Pubblico Identità Digitale, ovvero un nome utente e una password, da utilizzare per l’accesso a tutti i siti della pubblica amministrazione.
Anziché avere un nome utente e una password per ciascuno dei servizi, si usa questo accesso autenticato, che è collegato alla propria carta d’identità e il codice fiscale. In questo modo c’è la certezza sull’identità di chi accede ad un determinato servizio.
La particolarità é che si tratta di credenziali certificate, con l’abbinamento ai propri dati anagrafici e al codice fiscale, ma anche al proprio numero di telefono, che sarà usato per recapitare l’eventuale codice di verifica per gli accessi, perché lo SPID é una soluzione con autenticazione a due fattori.
Ci sono diversi livelli di sicurezza per lo SPID, con il livello più elevato la verifica dell’autenticazione viene fatta tramite un’app, ad esempio PosteID.
Una vera e propria carta di identità digitale, che ci apre le porte della pubblica amministrazione. Con lo SPID si accede ai siti delle Regioni, delle Poste, dell’INPS, dell’agenzia di Riscossione dei Tributi, così come ogni altra piattaforma dello stato, praticamente tutti gli enti dello Stato hanno adottato questo sistema di accesso.
Un salto in avanti straordinario nel proprio rapporto con l’amministrazione pubblica: basta telefoni a cui non risponde mai nessuno, stop agli uffici che aprono 3 ore al giorno, addio alle lunghe code a sportelli che non hanno mai risposte.
La macchina burocratica, grazie all’adozione della tecnologia, sta cambiando notevolmente, ora però serve un contributo dei cittadini perché adottino nuove tecnologie in grado di semplificare il rapporto con lo Stato.
Da settembre 2021, è obbligatorio usare lo SPID per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione. Eppure, nonostante questo, ci sono molti milioni di cittadini italiani che ancora non ne possiedono uno.

Come si ottiene lo SPID?
Ieri in circa mezzora ho attivato il mio SPID con Poste Italiane: si avvia la procedura di registrazione sul sito e poi si conclude l’opera all’ufficio postale, dove per altro sono arrivato dopo aver prenotato il mio ticket on line.
Terminata la fase preliminare sul sito, ho scelto in quale ufficio volessi andare, deciso l’ora e fissato la prenotazione per lo sportello direttamente dallo smartphone.
Sono arrivato all’ufficio postale un minuto prima dell’ora fissata e sono stato chiamato 3 minuti dopo. Dopo circa 8 minuti dal mio ingresso in posta sono andato a casa con tutto quello che mi serviva. Per un attimo ho pensato di non essere nemmeno in Italia.
In realtà, Poste Italiane sono solo uno dei tantissimi soggetti che sono autorizzati a rilasciare lo SPID, volendo lo si può fare anche attraverso la piattaforma di TIM, che permette di autenticarsi anche online, senza la necessità di spostarsi da casa.
Per sapere quali sono le realtà abilitate al suo rilascio, basta consultare il sito ufficiale del governo dedicato a SPID.
Quali documenti servono per avere lo SPID?
Per attivare il proprio SPID ci vuole davvero pochissimo, basta seguire le istruzioni a questo indirizzo. Puoi scegliere tra diverse modalità di attivazione, io ho trovato semplice la procedura di Poste Italiane, che ho completato in circa un’ora da quando ho aperto il PC a quando ho concluso la verifica della mia identità presso la filiale.
Se aggiungiamo che non costa niente, non ha senso non farlo. C’è poi anche una versione per pigri, che invece costa qualche euro in più, perché il postino viene a casa tua, oppure in ufficio, per identificarti e completare la procedura senza nemmeno la necessità di andare alle poste.
I documenti necessari per il rilascio dell’identità digitale sono la carta d’identità e il proprio codice fiscale, per permettere di gestire l’autenticazione servono uno smartphone con sistema operativo Android, oppure con iOS, serve anche un indirizzo di posta elettronica attivo.
Durante la procedura di registrazione, il numero di telefono e l’indirizzo di posta elettronica vengono certificati attraverso un meccanismo di verifica, che si basa sulla trasmissione di codici di conferma.
È importante ricordare che in caso di sostituzione del proprio numero di cellulare, è necessario aggiornare le proprie credenziali, per evitare di rimanere “chiusi fuori”.
Quanti SPID posso avere?
Curiosamente, non esiste un limite al numero di identità digitali che un singolo cittadino può richiedere, a patto che ciascuna di esse sia collegata ad un indirizzo univoco di posta elettronica.
Ad oggi, sono 11 i paesi che sono dotati del servizio di identità digitale, tra questi ci sono Lussemburgo, Norvegia, Lettonia, Slovenia, Olanda, Malta, Spagna, Estonia, Svezia, Grecia e Belgio.
È interessante sapere che a fronte di ben 30 milioni di italiani che possiedono uno SPID, solo 18 milioni di abitanti hanno invece la carta d’identità elettronica, con una crescita molto forte di circa 500.000 carte al mese.
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