Google compra la divisione mobile HTC? Pare sia quasi fatta

Luca Viscardi7 Settembre 2017
Google compra la divisione mobile HTC? Pare sia quasi fatta

Google compra la divisione mobile HTC? Pare sia quasi fatta, anche se è difficile capire perché Mountain View lo faccia dopo il flop Motorola.

Flop doppio, se ci pensate, perché quando Moto è passata nelle mani di Lenovo è tornata a macinare risultati importanti e sfornare prodotti interessanti, oltre che a produrre innovazione, come è successo con i Motomods.

Google compra la divisione mobile HTC? Quello che sappiamo

Poco in realtà. HTC si è rifiutata di confermare l’informazione, né ha voluto commentare le indiscrezioni, mentre sul fronte Google è inutile bussare, perché lì non aprirà nessuno, per citare un pezzo di storia della musica italiana.

Rimane il fatto che nel mese di agosto il fatturato di HTC è sceso del 54.4% rispetto all’anno prima e vorrei dirvi di essere sorpreso, ma non lo sono per niente, perché HTC U11, pur essendo un prodotto tecnologicamente all’avanguardia, ha un appeal troppo basso per competere con i mostri sacri del mercato, su tutti il nuovo Galaxy S8.

Sappiamo però che la trattativa, in fase quasi conclusiva, riguarderebbe esclusivamente la divisione mobile, mentre sarebbe del tutto esclusa la parte di azienda concentrata sul progetto Vive, ovvero il visore per la realtà virtuale, una delle migliori soluzioni del mercato.

Google compra la divisione mobile HTC? Ha un senso per chi acquista?

Dipende. Sappiamo per certo che la nuova strategia dell’azienda di Mountain View è quella di controllare hardware e software di ciò che immette sul mercato, andando più decisamente nella direzione del mercato consumer.

Fino ad oggi l’ha fatto con una strategia a macchia di leopardo, perché molti dei suoi prodotti non sono disponibili su tutti i mercati.

Se pensate all’Italia, ad esempio, non abbiamo Pixel, Google Home e nemmeno Google Wifi, ci rimane la magra consolazione di Chromecast.

In questo senso,  l’acquisizione di HTC fornirebbe a Google il knowhow necessario per la produzione dell’hardware con una discreta penetrazione sui mercati anche a livello di distribuzione.

Tenete conto che una delle ragioni che hanno allontanato HTC e bloccato Google nell’ingresso è stata proprio l’organizzazione della distribuzione nel nostro paese, che è abituato ad avere un “intermediario”, un tassello in più nella catena, quello dei distributori, che abbassa la redditività e viene considerata un grosso ostacolo.  Questo significa che forse per noi non cambierà molto dopo l’eventuale acquisizione. Probabilmente continueremo a non vedere i prodotti di Google, a meno di cambi di strategia significativi.

Forse l’arrivo dell’italiano nell’assistente di Google potrebbe sbloccare la situazione e portare finalmente l’Italia nella prima fascia per Big G che ci ha sempre trattati maluccio.

Aspettiamo notizie dalla California o da Taiwan, per ora solo rumors.


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