Scegliere un browser per navigare in anonimo può essere un aiuto per mantenere la privacy sul web. Scopri quali esistono e come ottimizzare il loro utilizzo per salvaguardare la tua privacy.
Indice
Se hai paura che ogni tuo click sia tracciato, puoi usare questa guida per capire come difenderti dal tracciamento e scegliere gli strumenti giusti. Potrai così riprenderti la libertà sul web.
Browser sicuri e privati
Siamo onesti: la maggior parte di noi usa Chrome, Safari o Firefox. Sono comodi, veloci e integrati con l’ecosistema digitale che usiamo ogni giorno. Tuttavia, la comodità ha un prezzo: i dati. Questi browser, pur offrendo alcune impostazioni di privacy, sono spesso i principali veicoli per il tracciamento da parte di Google, Apple e altre grandi aziende. Quando parliamo di browser anonimo o browser per la privacy, non stiamo cercando un programma che ti faccia sparire dal web (quella è fantascienza), ma uno che limiti la raccolta di dati, il fingerprinting e il tracciamento di terze parti.
Tor Browser
Se l’obiettivo è il massimo anonimato, Tor Browser è la risposta indiscussa. Non è solo un browser; è un sistema completo basato sulla rete Tor (The Onion Router). Funziona instradando il tuo traffico attraverso tre nodi casuali (relay) gestiti da volontari in tutto il mondo. Ogni pacchetto di dati viene crittografato tre volte (da qui l’analogia con la cipolla), e ogni nodo conosce solo l’indirizzo del nodo precedente e di quello successivo, rendendo quasi impossibile risalire alla tua posizione o alla tua attività online.
Tor è configurato di default per resistere al fingerprinting del browser (la tecnica che usa le caratteristiche uniche del tuo browser, come risoluzione dello schermo e font installati, per identificarti anche senza cookie). Attenzione, però: Tor è lento. Il traffico deve fare il giro del mondo tre volte. Inoltre, sebbene sia legale, l’uso degli exit node è spesso monitorato da agenzie governative, e alcuni siti web bloccano il traffico proveniente dalla rete Tor. È lo strumento definitivo per chi ha esigenze di sicurezza estreme, come giornalisti in regimi oppressivi o attivisti, ma per la navigazione quotidiana può risultare macchinoso.
Brave e Vivaldi
Per l’utente medio che vuole un buon compromesso tra usabilità e privacy, ci sono alternative eccellenti che battono i giganti del tech. Brave è il browser che ha fatto della privacy il suo cavallo di battaglia. Basato su Chromium (la stessa base di Chrome), offre quindi un’ottima compatibilità con i siti web, ma con un’enorme differenza: ha un ad-blocker e un tracciamento-blocker integrati di serie, chiamato Shields.
Blocca script di tracciamento e pubblicità prima ancora che vengano caricati, migliorando non solo la privacy, ma anche la velocità di navigazione. Permette di accedere a Tor con un click da una finestra dedicata. Brave ha anche un proprio sistema di ricompense (Brave Rewards) basato sul token BAT (Basic Attention Token), che permette agli utenti di sostenere i loro siti preferiti senza cedere alla pubblicità invasiva.
Vivaldi, fondato dall’ex CEO di Opera, si concentra sulla personalizzazione estrema e include molte funzioni di privacy integrate. Nonostante non sia opensource come Firefox, offre un ad-blocker e un tracker-blocker nativi che possono essere attivati e personalizzati con estrema facilità. Le funzioni integrate come le Note, le Finestre a Piastrelle e i Comandi Veloci lo rendono un browser per user che non vogliono sacrificare l’efficienza per la privacy.
DukDuckGo
Un browser anonimo alternativo, che propone un’esperienza riservata e al sicuro dai rischi del web. DuckDuckGo utilizza le informazioni di crowdsourcing provenienti da altri siti, ad esempio Wikipedia, con lo scopo di aumentare i risultati tradizionali e di migliorare la pertinenza della ricerca. Non è richiesta la registrazione di un profilo utente, per poter accedere alle funzionalità del sito. Tramite la protezione email, funzione inserita ad agosto 2022, è stato lanciato un servizio e-mail che permette di filtrare lo spam prima di riceverlo e nascondere il tuo indirizzo di posta elettronica principale. C’è poi la protezione dal tracciamento delle app, che blocca i sistemi che hanno le altre applicazioni sul tuo dispositivo per usare i dati della navigazione per raccogliere informazioni.
Firefox, ma con le giuste configurazioni
Infine, non dimentichiamo il vecchio e fidato Firefox. Essendo open source e sviluppato dalla non-profit Mozilla Foundation, ha un bias di default verso la protezione dell’utente. Tuttavia, per renderlo un browser anonimo al pari degli altri, è necessario configurarlo. La modalità Restrittiva (presente nelle impostazioni > privacy e sicurezza) blocca tutti i traccianti noti, i fingerprinter, i criptominer e, cosa più importante, i cookie di tracciamento di terze parti. Alcuni siti (soprattutto quelli con molti contenuti embedded) potrebbero rompersi o non funzionare correttamente. Se succede, puoi disabilitare la protezione solo per quel sito specifico cliccando sull’icona dello scudo a sinistra della barra degli indirizzi.
La cosa fondamentale da ricordare è che il browser è solo un pezzo del puzzle. Un browser perfettamente anonimo, se abbinato a una connessione non protetta, non ti salverà da sguardi indiscreti.
VPN e modalità incognito
Spesso si confonde la navigazione anonima con l’uso della modalità di navigazione in incognito o di una VPN. Sono strumenti utilissimi, ma è importante capire cosa fanno esattamente e, soprattutto, cosa non fanno.
Una VPN (Virtual Private Network) è, in sostanza, un tunnel crittografato tra il tuo dispositivo e un server remoto gestito dal fornitore della VPN. Tutto il tuo traffico internet, anche se tramite un browser anonimo, passa attraverso questo tunnel prima di raggiungere la destinazione finale. Il sito web che visiti vedrà l’indirizzo IP del server VPN, non il tuo indirizzo IP reale. In questo modo nasconde la tua posizione geografica e rende molto più difficile la correlazione tra la tua attività online e la tua identità fisica. Se sei su una rete Wi-Fi pubblica (un caffè, un aeroporto), la VPN crittografa i tuoi dati, impedendo agli hacker locali (i cosiddetti man-in-the-middle) di intercettare le tue informazioni sensibili (password, numeri di carta di credito). In fine, se sei in viaggio, ti permette di accedere a contenuti che sono bloccati nella regione in cui ti trovi facendoti apparire in un altro Paese.
La VPN sposta la fiducia da Internet Service Provider (ISP) al fornitore di VPN. Se il servizio di VPN è poco serio (soprattutto quelli gratuiti), potrebbe loggare i tuoi dati e rivenderli o consegnarli alle autorità in caso di richiesta legale. Per questo, la regola d’oro è scegliere VPN con una rigorosa politica di No-Logs (nessun registro) e che siano state sottoposte ad audit di terze parti (come NordVPN, ExpressVPN o ProtonVPN).
La modalità incognito da un falso senso di sicurezza?
La modalità di navigazione in incognito è la funzionalità più fraintesa della navigazione web. È utilissima, ma non serve a nascondere la tua identità. Fondamentalmente, una volta chiusa la finestra, i siti visitati non compaiono nella cronologia del browser. I cookie e le credenziali di accesso vengono eliminati e le informazioni digitate nei moduli (come l’indirizzo email) non vengono memorizzate per il riempimento automatico.
Quello che NON fa invece è nascondere i siti che stai visitando, anche se tramite un browser anonimo, al tuo fornitore di servizi internet (ISP) o, se usi la rete pubblica, al gestore della rete. I siti web che visiti possono comunque raccogliere i tuoi dati, usare il fingerprinting e registrare la tua attività mentre sei sulla loro pagina. Eventuali malware, keylogger o estensioni maligne installate sul tuo computer continueranno a funzionare.
La modalità di navigazione in incognito è uno strumento di privacy locale, utile per non lasciare tracce sul computer che stai usando, ma non è uno strumento di anonimato esterno per nasconderti dal web o da terze parti.
Consigli per proteggere la privacy
Il vero anonimato è il risultato di una combinazione di strumenti e, soprattutto, di un cambiamento nelle abitudini. Nessun tool al mondo può proteggerti da una scelta sconsiderata, come l’uso di password deboli o la condivisione eccessiva di informazioni personali. Ecco i consigli d’oro per alzare il livello di difesa.
- Scegli il motore di ricerca giusto: è la porta d’ingresso al web, e Google è il più grande raccoglitore di dati del pianeta. Ogni tua ricerca viene profilata e associata al tuo account. Se vuoi davvero l’anonimato, devi cambiare motore di ricerca.
- Rifiuta i cookie non essenziali: quando possibile, clicca su rifiuta tutti o personalizza le impostazioni per accettare solo i cookie strettamente necessari. Puoi utilizzare estensioni che automatizzino la chiusura di questi banner, ma fallo con cautela, poiché potrebbero mascherare la tua scelta, ma non impedire il tracciamento lato server.
- Anti-fingerprinting: tool come CanvasBlocker (per Firefox) o le impostazioni avanzate di Brave e Tor cercano di confondere i traccianti fornendo informazioni fittizie o uniformando i parametri del tuo browser con quelli di altri utenti.
Non c’è navigazione anonima se la tua identità è compromessa da una cattiva sicurezza di base. Usa un gestore di password. Generano password lunghe e complesse, le crittografano e le ricordano per te. Abilita la 2FA ovunque sia possibile. Non accedere al tuo account Google o Facebook quando stai navigando con un browser anonimo o una VPN. Se lo fai, tutte le tue attività anonime saranno immediatamente collegate al tuo profilo reale.
Ricorda sempre che l’anonimato è un processo continuo, non un’impostazione singola. Richiede vigilanza, le giuste precauzioni e la consapevolezza che, su Internet, la tua privacy è una responsabilità tua.