
Logitech Mx Master 4 è altamente personalizzabile (mistergadget.tech)
Negli ultimi anni il mercato dei mouse ha vissuto una fase di stallo creativo piuttosto evidente. Tra RGB inutili sui gaming mouse e varianti “Pro” che di professionale avevano solo il prezzo, sembrava che l’innovazione si fosse ridotta a spostare un paio di pulsanti e chiamare tutto “rivoluzionario”. Poi arriva Logitech con l’MX Master 4 e rimette le cose in prospettiva, dimostrando che quando si vuole davvero innovare, si può ancora farlo senza ricorrere a luci colorate o claim vuoti.
La personalizzazione totale dei pulsanti e l’innovativo Actions Ring rendono questo dispositivo uno strumento indispensabile per chi lavora con software complessi.
Il prezzo di 129,99 euro non è per tutti, ma la qualità costruttiva e le funzionalità giustificano l’investimento per professionisti e power user.
+ Personalizzazione totale via Logi Options+
+ Ergonomia studiata
+ Connettività multi-dispositivo stabile
– Curva di apprendimento iniziale
– Dimensioni generose
Indice
Il feedback aptico in un mouse da lavoro? Finalmente qualcuno che pensa alla sostanza. E se lavorate otto ore al giorno davanti a un monitor, passando da Premiere a Photoshop, da Excel a Chrome, senza mai staccare la mano dal mouse, beh, forse è il momento di chiedersi se non sia arrivato il momento di trattare meglio il vostro polso.
Design e costruzione
La prima volta che impugni l’MX Master 4 ti accorgi subito che Logitech non ha scherzato con i materiali. La plastica riciclata certificata post-consumo (48% del totale, per chi tiene alla sostenibilità) non ha quel feeling economico che ci si aspetterebbe. Anzi, la superficie antimacchia e la rotella laterale in alluminio a basse emissioni conferiscono al mouse una solidità che si percepisce immediatamente. Non è pesante, ma nemmeno leggero: ha quel peso giusto che ti fa capire di avere in mano un oggetto costruito per durare anni, non mesi.

La forma è quella caratteristica della serie MX Master, una via di mezzo tra un mouse tradizionale e uno verticale. All’inizio disorienta, non lo nego. La mano cerca una posizione naturale e per i primi giorni ti sorprendi a sistemare continuamente la presa. Ma una volta che il polso si abitua all’inclinazione, tornare a un mouse piatto sembra un’idea masochista. La postura è più neutra, meno stressante per tendini e articolazioni, e dopo qualche ora di lavoro intenso la differenza si sente eccome.
Disponibile in varie colorazioni – Graphite Charcoal, Offwhite e Black per la versione standard, Pale Grey e Space Black per quella Mac – l’MX Master 4 non cerca di essere appariscente. È un mouse elegante nel senso più britannico del termine: discreto, ben proporzionato, funzionale. Sul mio desk non stona, e considerando il caos estetico di molte periferiche moderne, è già un merito.
Specifiche tecniche
Qui entriamo nel vivo. Il sensore da 8.000 DPI garantisce una precisione che rasenta il maniacale: funziona su quasi tutte le superfici, compreso il vetro, il che significa che potete anche lavorare dal tavolo del salotto senza preoccuparvi di cercare un mouse pad.
La MagSpeed Scroll Wheel permette di scorrere fino a 1.000 linee al secondo, e quando vi trovate a dover navigare un documento lungo 300 pagine o una timeline con centinaia di clip, capirete perché questa non è una specifica da marketing, ma una vera comodità.
I clic silenziosi riducono il rumore del 90% rispetto al precedente MX Master 3. Non pensate di lavorare in una biblioteca, ma se condividete l’ufficio con altri colleghi o registrate podcast e videochiamate con il microfono acceso, la differenza è tangibile. Il feedback tattile rimane presente, non è un clic molle o incerto, semplicemente non disturba chi vi sta intorno.
La connettività multi-dispositivo è gestita alla perfezione: potete collegare fino a tre device contemporaneamente e passare da uno all’altro con i pulsanti Easy-Switch. Il nuovo dongle USB-C garantisce un abbinamento rapido, mentre il chip ad alte prestazioni e l’antenna ottimizzata assicurano una stabilità di connessione doppia rispetto ai modelli precedenti. Negli uffici affollati, dove la densità di segnali wireless può creare interferenze, questo si traduce in zero lag e zero disconnessioni improvvise.
Funzionalità speciali
Ed eccoci al pezzo forte: il feedback aptico. Sembra una di quelle aggiunte che servono solo a gonfiare il prezzo, invece è l’elemento che trasforma l’esperienza d’uso. Ogni clic, ogni scorrimento della rotella produce una leggera vibrazione che ti conferma l’azione compiuta. Può sembrare superfluo finché non ti ritrovi a lavorare su una timeline di Final Cut Pro o a selezionare livelli in Photoshop: sapere con certezza che il sistema ha registrato il comando elimina quell’incertezza fastidiosa che ti costringe a guardare lo schermo per verificare. È un dettaglio, certo, ma sono proprio i dettagli che separano uno strumento professionale da un mouse qualunque.
L’Actions Ring è l’altra innovazione che merita attenzione. Si tratta di un overlay digitale attivabile tramite Logi Options+ che ti mette a disposizione scorciatoie specifiche per ogni applicazione. Dimenticate i menu a cascata e le combinazioni di tasti impossibili: con Actions Ring richiamate le funzioni più usate con un clic, direttamente dal punto dello schermo in cui state lavorando.
In Photoshop potete assegnare pennelli e strumenti, in Excel automatizzare processi ripetitivi, in Chrome gestire tab e segnalibri. Secondo Logitech, si risparmia fino al 33% del tempo e si riducono i movimenti ripetitivi del 63%. Non ho cronometrato, ma posso confermare che la differenza nel flusso di lavoro è evidente.

La personalizzazione dei pulsanti attraverso Logi Options+ è totale. Ogni singolo tasto può essere configurato per rispondere a comandi specifici, e il software riconosce automaticamente l’applicazione attiva, caricando il profilo corretto. Usate Final Cut? Le rotelle possono scorrere la timeline mentre i pulsanti laterali attivano zoom e strumenti di editing. Passate a Chrome? I comandi cambiano, adattandosi al nuovo contesto. Una volta impostato tutto, è difficile tornare a un mouse standard senza sentirsi limitati.
Batteria e ricarica
La ricarica avviene tramite USB-C, come ormai dovrebbe essere per qualsiasi dispositivo nel 2025. Un minuto di carica garantisce fino a tre ore di utilizzo, mentre una carica completa promette fino a 70 giorni di autonomia. La durata effettiva dipende dall’uso: se siete grafici e passate l’intera giornata con il mouse in mano, aspettatevi qualche settimana. Se lo usate in modo più sporadico, i due mesi sono realistici.
Il cavo non è incluso nella confezione, scelta discutibile ma comprensibile nell’ottica di ridurre sprechi (la maggior parte di noi ha già cassetti pieni di cavi USB-C). L’importante è che il mouse non vi abbandoni nel mezzo di una deadline: la ricarica rapida vi copre anche in caso di emergenza, e l’indicatore luminoso vi avvisa per tempo quando è il momento di attaccarlo alla corrente.
Prezzo e disponibilità
Veniamo al punto dolente: 129,99 euro. Non è poco, per quella cifra potete comprare tre o quattro mouse “decenti” su Amazon. Ma la verità è che l’MX Master 4 non compete con quei prodotti. Compete con il tempo perso a cercare comandi, con il polso infiammato dopo otto ore di lavoro, con la frustrazione di un mouse che perde connessione proprio mentre state presentando un progetto in videochiamata. Se lavorate professionalmente con software di editing, grafica, sviluppo o analisi dati, il prezzo si giustifica in poche settimane di produttività guadagnata.
In fase di lancio, Logitech offre la possibilità di ridurre il costo con la permuta del proprio mouse attuale. Inoltre, nella confezione è incluso un mese di abbonamento gratuito ad Adobe Creative Cloud, con accesso a Photoshop, Lightroom e Premiere Pro. Non è un bonus da sottovalutare se state già considerando di attivare l’abbonamento.
Disponibile su logitech.com e presso rivenditori autorizzati, la versione Black sarà esclusiva Amazon. Per chi lavora in azienda, esiste anche MX Master 4 for Business, con le stesse caratteristiche ma ottimizzato per deployment IT tramite Logitech Sync e connettività Logi Bolt, perfetto per uffici con elevata densità di dispositivi wireless.
Che faccio, lo compro?
L’MX Master 4 è il mouse che avreste voluto avere cinque anni fa, ma che solo oggi la tecnologia permette di realizzare davvero bene. Il feedback aptico non è un vezzo, l’Actions Ring non è uno specchietto per le allodole, e la personalizzazione totale non è un’opzione secondaria. Sono funzionalità pensate per chi usa il mouse come strumento di lavoro principale, non come semplice puntatore.
Certo, 129,99 euro sono tanti. Ma se passate ore al computer, se il vostro lavoro dipende da software complessi, se avete mai sognato un mouse che si adattasse a voi e non viceversa, questo è probabilmente il miglior investimento che possiate fare per la vostra postazione. Logitech conferma ancora una volta di saper costruire periferiche professionali all’altezza del nome che portano. E per una volta, “professionale” non è solo un modo elegante per dire “costoso”.
