Una settimana con LG G Flex

Luca Viscardi10 Marzo 2014
Una settimana con LG G Flex

Lo so, lo so, sono l’ultimo della fila a proporre una recensione di LG G Flex. Praticamente avete visto una recensione di questo prodotto da ogni giornalista, blogger, simpatizzante, passante per caso davanti alla sede di LG e ora trovate anche queste righe di Mister Gadget.

Un mio amico molto preparato, mi ha segnalato che anche il parroco di Cormano ha fatto una recensione del G Flex e ne ha parlato bene. Io cosa dovrei aggiungere sul tema? Parto dalla fine: escluso l’aspetto estetico, fatico a capire come questo prodotto possa competere con il Note 3, partendo da un prezzo esageratamente più alto.

Ma come detto, questa è solo la fine, in mezzo c’è la settimana passata con il G Flex per le mani. La prima cosa che evidentemente balza all’occhio e che si deve affrontare con un certo impegno è la dimensione: 6 pollici sono una misura impegnativa, ma solo voi potete decidere se sia adatta alle vostre necessità. Io preferisco di gran lunga i 5.2 pollici del G2, ma questa è una considerazione personale che accompagna anche il Note 3, che al netto delle mie preferenze è il miglior prodotto del mercato.

LG G Flex fronte retro MisterGadget Tech

Display

Torno a G Flex: lo schermo è gigante, ma forse per convivere con la flessibilità è stata scelta la definizione di 720p. Questo non vuol dire che le immagini siano brutte, perché il Flex ha una densità di 245 ppi, superiore a quella di un display retina su un computer mac, per cui le immagini sono più che buone.

L’unico dettaglio un po’ strano è che se riducete al minimo la luminosità vedrete delle righe che attraversano lo schermo in orizzontale, che con alcuni colori a tinta unita sono ancora più evidenti. ma per il resto la qualità del display è più che discreta. Lo sapete come funziona per mister gadget: leggo le specifiche ma conta la mia esperienza, che dice che pur con una dotazione hardware non al top, l’esperienza d’uso quotidiana è comunque buona.

Una nota importante sull’elemento della forma curva: c’è una differenza tra flessibile e pieghevole. Sarebbe bello piegare il telefono in 4 e metterlo  nel taschino, ma qui si parla di flessibilità, che è altro tema. Se doveste essere distratti e sedervi sopra il telefono, difficilmente lo romperete.Non è come piegarlo ma è già un vantaggio. Non ho invece avuto modo di provare la capacità del telefono di ripararsi da solo: ho fatto un graffio sulla scocca e dopo qualche ora è ancora lì. Forse ho sbagliato qualche cosa.

Ciò che invece si apprezza molto nel G Flex è la posizione dei tasti sul retro: se aveva un senso sul G2, qui è proprio ideale, considerato che con una mano sola sarebbe altrimenti impossibile operare con questo telefono. I tasti posti dietro sono invece una manna con un display così grande.

Il software

Il software di Lg va alla grande. In pratica, all’interno ci sono tutte le funzioni implementate con G2, il Knock on, il Q-slide (il sistema con cui LG vi permette di fare più azioni contemporaneamente) o anche Quick Memo (per scrivere direttamente sullo schermo).

Avete anche la possibilità di fare il pairing con un tablet di LG e usare la funzione Q Pair, per comandare alcune funzioni del telefono direttamente dal tablet.

Fotocamera

Ciò per cui c’è invece una notevole differenza è la fotocamera, che ha un’interfaccia molto simile a quella di G2, ma non ha lo stabilizzatore ottico d’immagine e la differenza si vede tantissimo.

Le foto sono più sgranate, hanno sicuramente una buona resa, ma non ottima come quella del G2. Anche il tempo di focus è un po’ lento e rende difficile la cattura di immagini con soggetti in movimento.

La batteria invece non tradisce, è semplicemente stupenda.  3500 mAh che vi permetteranno di usare il telefono a lungo senza alcun tipo di problema. Io arrivo un po’ oltre la giornata di utilizzo, con una netta superiorità rispetto alla batteria del Note 3.

La cosa invece che proprio non mi piace è l’interfaccia utente: con G2 e con G Flex Lg ha fatto uno sforzo pazzesco per rendere più “sexy” l’aspetto dei telefoni e ci è riuscita perché esteticamente le scelte sono più che azzeccate. Quando però si accende il telefono rimano le icone un po’ fumettose, troppo “orientali” per essere davvero accattivanti. Con un launcher alternativo si possono cambiare le icone, ma menu, tastierino del telefono e altre amenità non si possono cambiare, per cui rimane l’aspetto più che opinabile (ad esempio quegli interruttori dell’on e off che sono ovunque nel menu per me sono orrendi).

LG G Flex MisterGadget Tech

considerazioni finali

LG G Flex è un prodotto grande, con l’ambizione di fare il grande prodotto che è soddisfatta secondo me solo a metà. L’idea della flessibilità è buona, ma ci serve veramente un telefono flessibile? Nel campo dei Phablet questo prodotto è in grado di competere con il Lumia 1520 e con il Note 3 (senza tenere conto di Acer Liquid S2, di Sony Z Ultra,  Huawei Mate, etc etc…)?!? Lo potete dire solo voi, a seconda del gusto personale che è insindacabile.

A me questo telefono piace, anche se non riesco a trovare elementi fondamentali che me lo facciano preferire ad altre proposte di mercato. Traduco: mi piace questo telefono? Sì. Lo comprerei al posto di un Nexus 5? No. Per mille ragioni, a partire dal prezzo astronomico di 829 euro.

Sì, certo, c’è sempre la proposta di alcuni importatori che lo vendono a 200 euro in meno. Ma con un prezzo così ballerino, che prospettiva c’è di tenuta del valore?

Non vi nascondo che fatico a formulare un giudizio su questo prodotto, che trovo singolare per il design, ma normale per il resto. Credo che l’aspetto estetico sia la componente fondamentale per  la scelta del G Flex.


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