Cosa cambia con Android 11 nel Note 20?
Cosa cambia con l’aggiornamento ad Android 11 del Galaxy Note 20, che viene distribuito proprio in questi giorni? In realtà la risposta a questa domanda vale anche per gli altri smartphone della famiglia.
Quando arriverà l’aggiornamento ad Android 11 anche per gli altri smartphone che ancora non l’hanno ricevuto, troverete esattamente le stesse novità.
Devo fare una piccola premessa: sul fronte estetico l’aggiornamento non mi ha folgorato. Probabilmente per rispondere anche a linee guida di Google sulla creazione di smartphone Android, sono state introdotte alcune trasparenze più delicate, che in alcuni casi rendono più gentile l’impatto generale dell’interfaccia, ma in altri danno quella percezione di incompleto tipica di alcune scelte grafiche di Google.
Questa valutazione, ovviamente riguarda solo ed esclusivamente la grafica, perché non ho nulla da dire per quanto riguarda invece le nuove funzionalità, soprattutto perché in alcuni casi Samsung ha finalmente abbracciato alcune delle soluzioni che su molti altri smartphone erano disponibili ormai da anni.
Le notifiche: i banner, le bolle, le categorie
Una vera novità principali riguarda le notifiche, che come per la versione pura di Android, adesso sono divise per categorie, per rendere più facile la divisione tra quelle più rilevanti è il mare di notifiche che possono arrivare delle applicazioni di cui poco ci importa.
Dall’area delle notifiche scompare il controllo per il player musicale che finisce invece dentro il blocco degli accessi rapidi delle applicazioni, quello che si ottiene con un movimento dall’alto verso il basso sul display del telefono.
Ci sono novità molto importanti che riguardano le notifiche anche per il fatto che quando arriva il cosiddetto banner e cioè la notifica che appare in alto per poi scomparire, lo spazio che occupa adesso è di gran lunga più piccolo.
Se si ignora quello che possiamo chiamare un alert a quel punto la notifica passa al blocco abituale che si ottiene con un movimento del dito dall’alto verso il basso.
Come per tutti gli altri telefoni con Android 11 ci sono anche le cosiddette bolle delle notifiche, dei pallini che compaiono sullo schermo e ci restano fino a che non ci cliccate sopra. Personalmente detesto quella soluzione, ma fortunatamente basta andare nelle impostazioni avanzate delle notifiche per eliminarle.
Accesso ai widget più semplice
Una novità che trovo meravigliosa è quella dell’accesso ai widget diviso per applicazioni. In passato per aggiungere un widget dovevate a seconda del telefono premere allungo sul display, quindi scorrere tra decine di widget per trovare quello che dovevate installare.
Adesso, invece, basta premere allungo sull’icona di un’applicazione per avere alcuni comandi contestuali, tra cui l’accesso ai widget della singola applicazione, premendo su quel pulsante potete scorrere tra i diversi widget disponibili da installare sul vostro display.
Sono state migliorate invece molte delle funzioni del display sempre acceso, correttamente chiamato Always On display, con cui potete utilizzare anche gif, piuttosto che i vostri bitmoji per migliorarne l’aspetto.
Sono stati migliorati anche i widget per la schermata di blocco, adesso ne potete utilizzare alcuni che mostrano delle informazioni senza necessità di sbloccare il telefono.
Gli sfondi dinamici
È stato infine migliorata la possibilità di usare sfondi dinamici per la schermata di blocco, con una soluzione molto simile a quella che già da molto tempo offre Huawei. Potete cioè cambiare dinamicamente le immagini di sfondo scegliendo tra alcune categorie tra cui arte, animali, luoghi.
In alcuni paesi, ma non il nostro, Samsung anche cambiato i contenuti che vengono mostrati quando dalla pagina principale si fa un movimento da sinistra verso destra, nei paesi anglosassoni ora c’è un servizio che si chiama Samsung free, che sostituisce Samsung Daily, onestamente una delle soluzioni più inutili tra quelli che i diversi produttori hanno ideato per quello spazio sul telefono.
In tutta onestà, Samsung non è mai riuscita a creare una soluzione appetibile, alla fine scorrere tra le diverse opzioni disponibili mi fa solo rimpiangere di non avere il feed di Google.onestamente, questa opzione è bocciata.
I controlli volume e le altre novità
Il controllo del volume è cambiato proprio nel suo “volume”, che è quasi divertente da raccontare: quando cioè toccate il pulsante laterale che controlla il volume stesso, quello che io da sempre chiamo “volume rocker”, avete tre pallini che compaiono in alto.
Cliccando su quei pallini esce una schermata che occuperà l’intero schermo, per controllare l’audio multimediale; se volete un controllo ulteriore, c’è anche un altro pulsantino classico delle impostazioni in alto sulla destra, che vi fa accedere al menu relativo.
Se volete un controllo granulare dei diversi volumi tra applicazioni multimediali, notifiche e suoni generali di sistema, lo avete trovato.
Samsung ha finalmente introdotto un’opzione che sugli altri telefoni esiste da 1 milione di anni, ovvero il fatto che con due tap sul display si possa spegnere lo schermo.
Non so perché non lo avesse fatto prima, ma finalmente la soluzione è disponibile.
Sono stati spostati alcuni punti del menu, ad esempio la tastiera ora è sotto il controllo generale del telefono, così come è stata aggiornata l’applicazione Internet che adesso può avere 99 TAB aperti contemporaneamente.
Adesso avete anche l’opzione per usare Samsung Dex in modalità wireless, dovete solo trovare uno schermo compatibile. Ovviamente l’applicazione per trasformare il telefono in un computer è sempre disponibile se avete un cavo a disposizione.
Cosa cambia con Android 11 nel Note 20: una mancanza
Sarebbe invece curioso sapere perché Samsung non ha introdotto le novità che riguardano la pressione prolungata del tasto di spegnimento.
Sui telefoni della linea Pixel, quelli di Google, premendo sul pulsante di accensione accedete ad un’ultima pagina con cui potete comandare i sistemi di smart home, raggiungere le carte di credito per i vostri pagamenti ed eventualmente selezionare il menu di spegnimento.
Samsung ha scelto invece di mantenere il suo menu classico in cui si prevede solo lo spegnimento ed eventualmente una chiamata di emergenza.
Il vero punto debole della famiglia Samsung
Per chi di voi sperava che l’aggiornamento ad Android 11 migliorasse l’esperienza con Bixby, purtroppo ho una brutta notizia perché l’assistente più inutile tra quelli disponibili, rimane inutile.
L’ho già detto più volte, lo confermo ancora una volta, io amo i telefoni di Samsung, che trovo abbiano una qualità complessiva semplicemente superlativa, ma l’assistente virtuale che viene propinato agli utenti è assolutamente al di sotto di ogni aspettativa, anche la più modesta.
Se io fossi il grande capo di Samsung, davanti ad un risultato di questo tipo, dopo molti anni di tentativi, probabilmente ucciderei chi se ne è occupato fino adesso, o forse, più semplicemente, in modo meno cruento, manderei in pensione l’assistente.
Quando cominci una partita in un campo diverso da quello in cui sei abitualmente uno dei più forti e sei consapevole di perdere, secondo me è meglio non giocare.
Esaurito il bagaglio di veleno nei confronti di Bixby, che produco organicamente appena sento pronunciare il suo nome, posso dirvi che Galaxy note 20 ultra rimane secondo me il miglior telefono del 2020 per potenza qualità della fotocamera, funzioni avanzate, del mondo Android.
L’aggiornamento ad Android 11, anche con qualche scelta grafica che non mi fa impazzire, non fa che migliorare l’esperienza d’uso complessiva, non si può che apprezzare lo sforzo.
Dopo aver scoperto cosa cambia con Android 11 nel Galaxy note 20 di Samsung, potresti anche rimettere questo smartphone tra i migliori acquisti del momento.