Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

Luca Viscardi4 Marzo 2020
Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

Dopo qualche giorno di uso intenso, ho messo a punto la recensione Samsung Galaxy Buds+, gli auricolari true wireless del brand coreano, nati per gli smartphone dell’azienda, ma adatti anche a qualunque altro dispositivo Android.

Rispetto al modello dello scorso anno, sono state introdotte diverse novità, a partire da un’autonomia più ampia con una singola carica, passando da un numero maggiore di microfoni per catturare la voce durante le conversazioni, per arrivare ad una diversa struttura degli altoparlanti, con quello che si chiama “dual driver setup”, ovvero due sezioni separate per gli alti e i bassi, con una migliore qualità audio complessiva.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

Migliorata anche l’esperienza di configurazione, ma solo se si utilizzano smartphone di Samsung con l’interfaccia One UI 2.0.

In questo caso, quando si utilizzano gli auricolari Galaxy Buds+, è possibile passare da un dispositivo Samsung all’altro senza particolari difficoltà e senza l’obbligo di ripetere il processo di configurazione.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

Questo però non vale se si utilizzano smartphone di generazioni precedenti: in quel caso, per cambiare smartphone bisogna riavviare il processo di configurazione, che è comunque abbastanza semplice.

Basta aprire la confezione degli auricolari per avviare la procedura: vengono chieste molte approvazioni, ma in pochi secondi il gioco è fatto.

La confezione

Il box di vendita non cambia molto rispetto ad un anno fa, con una confezione che include gli auricolari, la custodia, il cavo di ricarica e i gusci in silicone di misure diverse per una perfetta aderenza degli auricolari al padglione auricolare.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

La qualità audio in conversazione

Questa è una delle aree in cui sono state fatte le migliorie più evidenti: lo scorso anno, vi ho segnalato a più riprese come secondo me il difetto principale di Galaxy Buds fosse la qualità audio in conversazione.

Per gli interlocutori era difficile capire bene cosa si dicesse quando si parlava in un contesto rumoroso e spesso la voce veniva addirittura distorta.

Quest’anno la situazione è migliorata, anche se non siamo ancora ai livelli di eccellenza di Apple AirPods.

E’ stato aggiunto un ulteriore microfono alla struttura di Galaxy Buds+ e questa novità permette una gestione più avanzata del suono, con una soppressione dei rumori più efficace.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

La qualità audio della musica

Anche nell’ascolto di contenuti musicali, Galaxy Buds+ sono un passo avanti rispetto al passato, grazie alla nuova configurazione con due sezioni distinte tra bassi e alti.

Il risultato è discreto, non il migliore disponibile, ma comunque di ottimo livello.

L’ascolto della propria musica preferita può essere ottimizzato grazie alla app di gestione Galaxy Wearable che è una sorta di hub dei dispositivi connessi al telefono, con cui si gestiscono smartwatch e auricolari.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

Non è possibile usare un’equalizzazione personalizzata, ma ci sono diversi livelli audio preconfigurati tra cui scegliere.

Il suono è di buon livello, ma quando si è in contesto rumoroso la qualità purtroppo decade un po’.

Probabilmente, la mancanza più grande che oggi si trova nei Galaxy Buds+ è proprio l’assenza di riduzione del rumore; gli auricolari aderiscono molto bene alle orecchie e per questo motivo c’è una sorta di attenuazione passiva, perché non passa aria quando sono indossati.

In contesti molto rumorosi, però, questa è una soluzione poco efficace.

Quello che invece non mi piace è che la riproduzione di musica non si interrompa se si toglie un solo auricolare: perchè succeda bisogna toglierli entrambi, ma questo non è molto pratico.

Di solito si sfila un auricolare per parlare con qualcuno o prestare attenzione a qualche sorgente sonora esterna, il fatto che la musica non si fermi può essere uno svantaggio.

Tutto sommato sarebbe utile poter decidere come gli auricolari si devono comportare.

La batteria

Quella della batteria è la differenza più evidente nei nuovi Galaxy Buds+: con una singola carica, potete ascoltare musica per ben 11 ore, una cifra che non eguali negli altri auricolari oggi in circolazione.

Però la capacità complessiva è alla fine simile a quella di molte alternative, perché con una carica della custodia si arriva a 22 ore di utilizzo.

Apple AirPods, per fare un confronto, hanno una capacità per singola carica di poco più di 5 ore, ma durano per 24 ore quando si sfrutta l’autonomia residua della custodia.

Samsung Galaxy Buds+ hanno ricarica wireless, si possono ricaricare anche con la reverse charge del telefono.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, migliorati in tutto

Prezzi e disponibilità

Vi ho raccontato come i nuovi Samsung Galaxy Buds+ siano migliorati in tutto rispetto al prodotto di un anno fa; anche il prezzo è più grande, perché oggi sono in vendita a 169,99 euro.

Se vi interessano, li trovate a QUESTO INDIRIZZO.

Recensione Samsung Galaxy Buds+, le conclusioni

Ho usato a lungo e in modo intenso i nuovi Samsung Galaxy Buds+, che ho trovato migliorati e senza dubbio più maturi rispetto al modello di un anno fa.

Se devo pensare all’ascolto della musica, Jabra Elite 75t e Sony WF-1000XM3 sono probabilmente migliori, ma nel complesso quella di Samsung è un’esperienza d’uso molto positiva.

Promossi, soprattutto se avete per le mani uno smartphone di Samsung.


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