Dovremmo abituarci a saldare i conti con Apple Pay: due mesi dal lancio del nuovo servizio di pagamento elettronico sono passati velocemente ma i commercianti ancora ti guardano come un marziano.
Io, però, non demordo, pur con le resistenze tipiche di un mercato “old style” come il nostro, dove la moneta elettronica è vista come un fastidio e per questo osteggiata barriere incomprensibili.
Passerei alla prossima domanda, perché a giudicare dalla faccia dei commercianti quando chiedo di usare lo smartphone come sistema di pagamento, siamo davvero in pochissimi ad aver preso al volo l’opportunità di lasciare a casa il portafogli.
Qualche ostacolo all’ingresso c’è, su tutti la scarsa adesione delle banche, quadro che però è inesorabilmente destinato a cambiare. In principio era solo Unicredit, con la fantomatica Carrefour Banca, adesso si è aggiunta Banca Mediolanum e ci aspettiamo che nel giro di settimane, al massimo di mesi, il numero di banche aderenti sia destinato a crescere.
Un passaggio fondamentale è arrivato la scorsa settimana, con l’aggiunta di American Express, che “trascende” l’istituto di appartenenza e si può aggiungere a prescindere. Qualunque sia la vostra banca, se avete Amex, Apple Pay per voi è una realtà.
In teoria facilissimo, nella pratica diventa un po’ più complicato perché sempre i soliti commercianti hanno comportamenti difficili da decifrare, tra tutti segnalo quello di pretendere la presentazione di un documento per usare questa formula di pagamento.
Mi è capitato giusto sabato mattina: ho chiesto di pagare usando Apple Pay in un grande centro commerciale. La commessa mi ha chiesto un documento: peccato che nell’immagine della carta di credito che appare sul telefono (o su Apple Watch) non è indicato alcun nome. Che senso ha chiedere dunque di visualizzare un documento quando l’accesso al servizio è condizionato dall’uso del TouchID o comunque (nel caso di Apple Watch) dal codice di sicurezza dello stesso? Ma soprattutto, che senso ha pretendere di conoscere le generalità che poi non sono riportate sulla carta?
In altri casi mi sono sentito dire che il POS non era abilitato. Sbagliato anche quello. Perché sia chiaro a tutti: basta un POS Contactless normalissimo per usare Apple Pay, avete un solo vincolo, anzi due:
Un’altra cosa importante: Apple Pay funziona anche senza rete.
Se devo esprimere un parere, trovo più comodo l’uso dell’iPhone che dell’Apple Watch, che ogni volta mi chiede il codice di sicurezza. E’ più comodo usare il TouchID che non digitare sullo schermino dell’orologio.
L’auspicio è che Samsung Pay e Android Pay facciano il loro esordio quanto prima, perché più cresce il numero degli utenti e più sarà inevitabile che le banche aderiscano e che i commercianti si adeguino.
L’unico problema è che spendere denaro diventa facilissimo, con tutti i rischi connessi…
La truffa del pacco in consegna riprende un vecchio sistema che veniva utilizzato qualche anno…
Un nuovo, pesante attacco sta interessando Gmail e, di conseguenza, tutti coloro che hanno un…
In estate, un problema ricorrente che affligge tutti è quello degli insetti, in particolare delle…
Quando pensiamo a Ikea, facciamo subito riferimento alla vendita di mobili e prodotti per la…
Nella vita di tutti i giorni usiamo sempre il caricabatterie: non solo per gli smartphone,…
Il fondatore di Microsoft immagina un futuro con settimane lavorative più brevi e intelligenza artificiale…