Pagare con Apple Pay: due mesi con il nuovo servizio elettronico

Luca Viscardi24 Luglio 2017
Pagare con Apple Pay: due mesi con il nuovo servizio elettronico


Quali sono i vantaggi di Apple Pay

Dovremmo abituarci a saldare i conti con Apple Pay: due mesi dal lancio del nuovo servizio di pagamento elettronico sono passati velocemente ma i commercianti ancora ti guardano come un marziano.

Io, però, non demordo, pur con le resistenze tipiche di un mercato “old style” come il nostro, dove la moneta elettronica  è vista come un fastidio e per questo  osteggiata  barriere incomprensibili.

Pagare con Apple Pay: due mesi con il nuovo servizio elettronico

Quanto è diffuso oggi l’uso di Apple Pay in Italia?

Passerei alla prossima domanda, perché a giudicare dalla faccia dei commercianti quando chiedo di usare lo smartphone come sistema di pagamento, siamo davvero in pochissimi ad aver preso al volo l’opportunità di lasciare a casa il portafogli.

Qualche ostacolo all’ingresso c’è, su tutti la scarsa adesione delle banche, quadro che però è inesorabilmente destinato a cambiare. In principio era solo Unicredit, con la fantomatica Carrefour Banc a, adesso si è aggiunta Banca Mediolanum e ci aspettiamo che nel giro di settimane, al massimo di mesi, il numero di banche aderenti sia destinato a crescere.

Un passaggio fondamentale è arrivato la scorsa settimana, con l’aggiunta di American Express, che “trascende” l’istituto di appartenenza e si può aggiungere a prescindere. Qualunque sia la vostra banca, se avete Amex, Apple Pay  per voi è una realtà.

Pagare con Apple Pay: due mesi con il nuovo servizio elettronico

Quanto è facile usare Apple Pay in Italia?

In teoria facilissimo, nella pratica diventa un po’ più complicato perché sempre i soliti commercianti hanno comportamenti difficili da decifrare, tra tutti segnalo  quello di pretendere la presentazione di un documento per usare questa formula di pagamento.

Mi è capitato giusto sabato mattina: ho chiesto di pagare usando Apple Pay in un grande centro commerciale. La commessa mi ha chiesto un documento: peccato che nell’immagine della carta di credito che appare sul telefono (o su Apple Watch) non è indicato alcun nome. Che senso ha chiedere dunque di visualizzare un documento quando l’accesso al servizio è condizionato dall’uso del TouchID o comunque (nel caso di Apple Watch) dal codice di sicurezza dello stesso? Ma soprattutto, che senso ha pretendere di conoscere le generalità che poi non sono riportate sulla carta?

In altri casi mi sono sentito dire che il POS non era abilitato. Sbagliato anche quello. Perché sia chiaro a tutti: basta un POS Contactless normalissimo per usare Apple Pay, avete un solo vincolo, anzi due:

  • potete usare Apple Pay solo nei paesi dove il sistema è abilitato. USA, UK, Italia, Spagna ma (ad esempio, per ora) no Germania
  • potete usare Apple Pay con American Express solo negli esercizi che accettano Amex. In pratica il telefono sostituisce la carta ma tutte le altre logiche sono identiche.

Un’altra cosa importante: Apple Pay funziona anche senza rete.

Se devo esprimere un parere, trovo più comodo l’uso dell’iPhone che dell’Apple Watch, che ogni volta mi chiede il codice di sicurezza. E’ più comodo usare il TouchID che non digitare sullo schermino dell’orologio.

L’auspicio è che Samsung Pay e Android Pay facciano il loro esordio quanto prima, perché più cresce il numero degli utenti e più sarà inevitabile che le banche aderiscano e che i commercianti si adeguino.

L’unico problema è che spendere denaro diventa facilissimo, con tutti i rischi connessi…


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