
Ford demolisce la sua iconica sede "Glass House": cosa la sostituirà? (mistergadget.tech)
Dopo quasi 70 anni, lo storico quartier generale in vetro di Ford a Dearborn, Michigan, lascia il posto a un nuovo, colossale campus pensato per la collaborazione e la mobilità del futuro. Un addio a un pezzo di storia dell’automobile per fare spazio a una nuova visione aziendale.
Mentre un nuovo gigante dell’architettura sorge, un altro è destinato a cadere. Ford ha annunciato che il suo iconico quartier generale, noto in tutto il mondo come la “Glass House”, verrà demolito dopo essere stato il cuore pulsante dell’azienda per quasi sette decenni. Al suo posto, un nuovissimo e avveniristico campus che ha già iniziato a prendere forma e che rappresenta la trasformazione fisica della visione di Ford per il futuro.
Il 15 settembre, l’azienda ha svelato una prima sezione della nuova struttura, con un’inaugurazione finale prevista per novembre 2025. Questo enorme edificio, che ospiterà fino a 4.000 persone, è solo l’inizio di un progetto di costruzione che continuerà fino al 2027. Nel frattempo, per la storica “Glass House” è iniziato un lungo processo di dismissione che durerà 18 mesi e culminerà con la sua demolizione definitiva entro il 2027.
Indice
Un addio alla “Glass House”, icona del dopoguerra
Ufficialmente conosciuta come Ford World Headquarters, la Glass House non è un semplice edificio per uffici. Inaugurata nel 1956, è uno dei simboli più potenti dell’architettura corporate del XX secolo. Progettata dal prestigioso studio Skidmore, Owings & Merrill in stile internazionale, la sua struttura in vetro e acciaio si ergeva sui terreni agricoli un tempo di proprietà di Henry Ford, simbolo di un’azienda moderna e decentralizzata.

Tra le sue mura sono state prese alcune delle decisioni più importanti della storia dell’automobile, inclusi gli eventi che hanno alimentato la celebre rivalità tra Ford e Ferrari negli anni ’60. Per quasi 70 anni, è stata il cervello di un impero industriale, testimone di trionfi e momenti cruciali.
Il futuro è qui: il nuovo “Henry Ford II World Center”
Sebbene il nuovo edificio porti con sé un velo di nostalgia, sorge su un terreno altrettanto sacro per la storia di Ford. La sua posizione è quella dell’ex Ford Product Development Center, il centro di sviluppo risalente al 1953 dove sono nate alcune delle auto più leggendarie del mondo, come la Ford F-Series, la Mustang e la Thunderbird.
Il nuovo edificio, chiamato New Ford World Headquarters, sarà l’epicentro di un’area più vasta denominata Henry Ford II World Center. Il design riprende l’idea della luce naturale e della trasparenza della vecchia Glass House, ma la reinterpreta in chiave moderna. L’obiettivo è creare uno spazio di lavoro più collaborativo e interfunzionale, abbattendo i silos aziendali del passato.
Il layout è stato progettato per ospitare sei studi di design, un intero showroom e un cortile interno di quasi 10.000 metri quadrati. La caratteristica più sorprendente, però, è che i veicoli potranno viaggiare liberamente in quasi ogni area dell’edificio, permettendo un’integrazione senza precedenti tra prodotto e ambiente di lavoro, ideale per eventi e presentazioni.
Una transizione che simboleggia un cambio di cultura
La decisione di sostituire la Glass House non è solo una questione di modernizzazione, ma riflette un profondo cambiamento culturale. La vecchia struttura, con i suoi uffici individuali e la sua disposizione formale, rappresentava un modello di lavoro del XX secolo. La nuova sede, con la sua pianta aperta e i suoi spazi fluidi, è pensata per un’azienda che oggi si concentra su veicoli elettrici, software e un approccio più agile e integrato.

Questa nuova, colossale struttura di quasi 200.000 metri quadrati vuole essere il catalizzatore di un nuovo modo di lavorare in Ford, più efficiente e innovativo. Se questo cambiamento architettonico riuscirà a tradursi in un reale successo culturale è una sfida che solo il tempo potrà giudicare. Nel frattempo, il mondo dell’auto e dell’architettura si prepara a salutare un’icona, testimone silenziosa di un’era che sta definitivamente tramontando.