
La Netatmo Smart Weather Station è praticamente identica al vecchio modello (mistergadget.tech)
Dodici anni. Dodici lunghi anni e la Netatmo Smart Weather Station si presenta al mercato con lo stesso identico aspetto della sua antenata. È come incontrare un vecchio compagno di scuola che porta ancora gli stessi vestiti dell’ultimo giorno di liceo: un po’ strano. Eppure, dietro questo design che sembra congelato nel tempo, si nasconde un prodotto che cerca di ritagliarsi uno spazio in un mercato sempre più affollato di dispositivi smart per la casa.
+ Compatibilità Matter
+ Sensore CO2
+ App senza abbonamenti
– Porta micro USB obsoleta
– Prezzo elevato per le novità offerte
– Integrazione Legrand non perfetta
Indice
La stazione meteorologica di Netatmo si rivolge principalmente agli appassionati di domotica e agli amanti del controllo climatico domestico. Non è certo il gadget per tutti: chi cerca una semplice app meteo sul telefono può tranquillamente passare oltre. Questo è per chi vuole dati precisi, integrazione con altri dispositivi smart e la possibilità di automatizzare alcuni aspetti della propria abitazione in base alle condizioni atmosferiche.
Abbiamo testato la nuova versione della Netatmo Smart Weather Station, un prodotto che promette di portare una stazione meteorologica professionale dentro casa. Il sistema si compone di due moduli (interno ed esterno) e offre la possibilità di espansione con accessori aggiuntivi.
La principale novità rispetto al passato è l’aggiunta del sensore CO2, mentre il design resta immutato da oltre un decennio. La compatibilità Matter apre interessanti scenari di integrazione, ma l’ecosistema Legrand/BTicino mostra ancora qualche lacuna.
Design
Diciamolo chiaramente: vedere lo stesso identico design dopo dodici anni fa una certa impressione. I due cilindri in alluminio, quello interno da 155mm di altezza e quello esterno da 105mm, sembrano usciti da una macchina del tempo. Il materiale è sempre l’alluminio monoblocco, solido e resistente, ma l’estetica grida “2012” da ogni poro.
Il vero problema non è solo l’aspetto nostalgico, ma la presenza della porta micro USB per l’alimentazione del modulo interno. In un’Europa che ha deciso di standardizzare su USB-C per ridurre i rifiuti elettronici, continuare a proporre micro USB nel 2024 appare quantomeno discutibile. Non è solo una questione di modernità: è difficile comprendere come questa scelta sia ancora legalmente sostenibile nel mercato europeo.

Il modulo esterno mantiene l’alimentazione a batterie AAA, scelta sensata per l’installazione outdoor. La costruzione resta solida e la resistenza agli agenti atmosferici è adeguata, ma l’impatto visivo complessivo è quello di un prodotto che ha smesso di evolversi quando Obama era ancora presidente.
Specifiche tecniche
Sotto il cofano le cose migliorano, anche se di poco. Il modulo interno misura temperatura (0-50°C con precisione ±0.3°C), umidità (0-100% con accuratezza ±3%), pressione atmosferica (260-1160 mbar ±1 mbar) e include un fonometro (35-120 dB). La vera novità è il sensore CO2 con range 0-5000 ppm, aggiunta sensata in un’epoca in cui la qualità dell’aria domestica è diventata una priorità.
Il modulo esterno replica le misurazioni di temperatura e umidità con gli stessi parametri di precisione, estendendo il range termico fino a -40°C/+65°C. La comunicazione tra i moduli avviene tramite radio a 868 MHz, mentre la connessione internet sfrutta Wi-Fi 802.11 b/g/n a 2.4 GHz.
Ci sarebbe molto da dire anche su questa scelta di utilizzare la sola rete Wi-Fi 2.4 ghz, una scelta che di solito è tipica dei prodotti cinesi low cost, abbiamo storto il naso e non poco davanti a questo dettaglio.
Le misurazioni vengono registrate ogni 5 minuti, frequenza ragionevole per un uso domestico. L’autonomia del modulo esterno promette fino a 2 anni con le batterie AAA incluse, dato realistico basato su utilizzi precedenti. La compatibilità con i principali standard di sicurezza wireless (WEP/WPA/WPA2) garantisce un’integrazione sicura nella rete domestica.
La grande novità è il supporto per lo standard Matter, che apre scenari interessanti per l’interoperabilità con dispositivi di marchi diversi. Finalmente si può pensare a un ecosistema smart davvero integrato, dove la stazione meteo dialoga con condizionatori, purificatori d’aria e sistemi di automazione di qualsiasi produttore.
Funzionalità del dispositivo
L’app gratuita (senza abbonamenti a vita, cosa sempre più rara) offre un quadro completo delle condizioni climatiche interne ed esterne. I dati vengono visualizzati in grafici chiari e permettono di impostare notifiche personalizzate per soglie di temperatura, umidità o qualità dell’aria.
La vera forza del sistema emerge nell’automazione. Grazie alla compatibilità Matter, diventa possibile creare scenari sofisticati: apertura automatica delle tende motorizzate quando inizia a piovere, attivazione del deumidificatore al superamento di determinate soglie di umidità, o accensione del purificatore d’aria quando il CO2 supera i livelli consigliati.
L’integrazione con assistenti vocali funziona correttamente, permettendo di interrogare il sistema con comandi naturali. La cronologia dei dati viene mantenuta e sincronizzata nel cloud, consentendo analisi a lungo termine delle condizioni climatiche domestiche.
Il monitoraggio del CO2 si rivela particolarmente utile per ottimizzare la ventilazione degli ambienti, specialmente in periodo post-pandemico quando l’attenzione alla qualità dell’aria è aumentata. I valori vengono presentati con codici colore intuitivi che rendono immediata la comprensione delle condizioni ambientali.
Integrazione nei sistemi Legrand/BTicino
L’aggiunta del pluviometro e dell’anemometro come accessori opzionali trasforma la stazione in un sistema meteorologico più completo e professionale. Questi sensori aggiuntivi forniscono dati cruciali per automatismi più sofisticati, come la gestione automatica di tende da sole, sistemi di irrigazione o protezioni esterne.
La visibilità nell’app Legrand Home+Control rappresenta un passo avanti importante per chi ha già investito nell’ecosistema del marchio francese. Poter visualizzare i dati meteorologici accanto a tutti gli altri dispositivi domotici semplifica la gestione centralizzata della casa smart.
Il problema è che l’integrazione, pur presente, non ha ancora raggiunto la perfezione promessa. Alcuni automatismi risultano meno fluidi del previsto e la sincronizzazione tra i diversi dispositivi non sempre avviene con la reattività desiderata. Chi si aspetta un’esperienza seamless potrebbe rimanere deluso da qualche lag o da automatismi che non si attivano con la prontezza sperata.
La situazione dovrebbe migliorare con aggiornamenti software futuri, ma al momento l’integrazione Legrand/BTicino appare più una promessa che una realtà completamente sviluppata.
Accessori esterni
Il sistema modulare permette di espandere le capacità della stazione base con accessori specifici. Il pluviometro misura con precisione le precipitazioni, fornendo dati storici utili per chi gestisce giardini, orti o sistemi di irrigazione automatica. L’anemometro aggiunge la misurazione della velocità e direzione del vento, parametro fondamentale per automatismi legati a tende da sole, gazebo o altre protezioni esterne.
La possibilità di aggiungere stazioni meteorologiche supplementari per monitorare microclimi diversi (garage, cantina, veranda) estende ulteriormente l’utilità del sistema. Ogni modulo aggiuntivo si integra nell’ecosistema generale, creando una rete di sensori distribuita per tutta la proprietà.

L’installazione degli accessori risulta generalmente semplice, con supporti di montaggio inclusi e istruzioni chiare. La comunicazione wireless tra tutti i componenti elimina la necessità di cablaggi complessi, rendendo l’espansione del sistema accessibile anche ai meno esperti.
Il prezzo degli accessori non è proprio economico, ma la qualità costruttiva e la precisione delle misurazioni giustificano l’investimento per chi cerca dati affidabili e integrazione con sistemi domotici esistenti.
Che faccio, la compro?
La Netatmo Smart Weather Station si trova in una posizione ambigua. Da un lato offre precisione, affidabilità e finalmente una vera integrazione cross-brand grazie a Matter. Dall’altro, il design immutato da oltre un decennio e la presenza della controversa porta micro USB fanno storcere il naso.
È un prodotto di nicchia che si rivolge a un pubblico specifico: appassionati di domotica, professionisti che necessitano di dati climatici precisi, o proprietari di case smart già avanzate che vogliono aggiungere l’automazione meteorologica ai loro sistemi. Per l’utente medio che cerca semplicemente di sapere che tempo fa, esistono soluzioni molto più economiche e immediate.
Il sensore CO2 rappresenta l’unica vera novità hardware rispetto al passato, aggiunta sensata ma non rivoluzionaria. La compatibilità Matter è invece il vero punto di forza di questa generazione, aprendo scenari di integrazione prima impensabili.
Chi possiede già la versione precedente difficilmente troverà motivazioni sufficienti per l’upgrade, a meno di non avere necessità specifiche legate al monitoraggio della qualità dell’aria. Chi si avvicina per la prima volta al mondo delle stazioni meteorologiche smart troverà invece un prodotto maturo e affidabile, anche se non particolarmente innovativo.
Il prezzo di 169 euro riflette il posizionamento premium del prodotto e la qualità costruttiva francese, ma bisogna essere consapevoli che si tratta di un investimento significativo per funzionalità che molti considereranno superflue. La sensazione generale è quella di un’occasione sprecata: con dodici anni a disposizione, ci saremmo aspettati qualche innovazione in più, ma la fortuna del brand è che praticamente non esistono alternative per il mercato consumer disponibili con la stessa qualità complessiva.
