Recensione Nothing Ear (Open) auricolari così non li hai mai visti
Nothing Ear (Open) sono gli auricolari più originali del mercato, in diretta competizione con Huawei Freeclips e Bose Ultra Open Earbuds, da cui però si differenzia per molti elementi, in particolare il suono.
+ Qualità audio per una soluzione Open
+ Design originale
+ Batteria
Indice
- Il design è unico, ecco cosa li rende così particolari
- Il suono è ok, ma non si può sconfiggere la fisica
- C’è un motivo se le chiamate sono così cristalline
- La batteria non è un problema, la custodia è singolare
- L’integrazione con l’AI è una novità, ma serve lo smartphone
- Alla fine, come funzionano questi Nothing Ear (Open)?
Il design è unico, ecco cosa li rende così particolari
Quando abbiamo visto per la prima volta il design di Nothing Ear (Open), la parte più complicata è stata comprendere come indossarli, perché la loro foggia originale e il disegno da cui sono caratterizzati è di quelli mai visti prima.
In realtà, Nothing Ear (Open) sembrano un incrocio tra un paio di auricolari contemporanei e i modelli del passato, che si portavano su un solo orecchio e che avevano pesi e ingombri oggi inimmaginabili. Da un lato sorprendenti, ma dall’altro assolutamente in linea con lo stile del brand, che ci ha abituati a prodotti singolari, come il recente Nothing Phone 2a Plus, che compete per il ruolo di miglior smartphone di fascia media.
La custodia è diversa da tutto ciò che abbiamo visto in precedenza, grazie alla forma allungata e schiacciata, che sembra più ingombrante, ma in realtà scompare in tasca o nella borsa.
Come sempre, Nothing ha scelto materiali trasparenti per il suo dispositivo, ormai una sorta di firma di fabbrica, che ricorre anche nei telefoni e che abbiamo già trovato negli auricolari Nothing Ear 2, per citarne alcuni.
Pur essendo piuttosto ingombranti gli auricolari Nothing Ear (Open) sono leggeri da indossare e per la loro caratteristica di non ostruire il condotto uditivo si indossano a lungo con facilità.
Nothing Ear (Open) sono costruiti con uno speaker che è inclinato di quasi 50 gradi per aderire meglio alle orecchie, senza ostruire il condotto. Si posizionano intorno alle orecchie, grazie al materiale in silicone, che risulta gradevole al tatto e si posiziona facilmente.
Qualche difficoltà in più si ha se gli auricolari vengono indossati quando si hanno gli occhiali, ma è solo una questione di abitudine. Rispetto ai pesi piuma degli altri modelli true wireless classici, Nothing Ear (Open) pesano 8.1 grammi. E’ il doppio rispetto ad altri dispositivi sul mercato, ma comunque facile da sopportare anche a lungo.
Gli auricolari supportano la modalità con lag ridotto e la connessione contemporanea a due dispositivi.
Il suono è ok, ma non si può sconfiggere la fisica
Il suono di Nothing Ear (Open) è in realtà l’elemento più intrigante, perché pur avendo questa struttura open che non ostruisce l’orecchio, riescono a riprodurre bassi corposi e gradevoli, grazie alla scelta dei materiali e ad alcune soluzione tecnologiche di avanguardia.
Il driver principale ha una sorta di gradino, per spingere il suono più direttamente verso l’orecchio, per compensare altri elementi fisici. Il diaframma, di conseguenza, si stringe e appiattisce al centro, anziché ai bordi. E’ una soluzione in attesa di brevetto, che riduce le distorsioni e permette di controllare al meglio il suo anche quando si spinge sui bassi. La copertura del diaframma è in titanio, materiale che permette di muoversi velocemente senza piegarsi o subire distorsioni strutturali.
Il suono viene migliorato grazie a materiali più leggeri, che permettono movimenti dei componenti che vengono controllati più facilmente e che, di conseguenza, sono più precisi nella riproduzione del suono, anche degli alti.
Il suono viene controllato anche grazie all’equalizzazione avanzata, capace di amplificare i bassi automaticamente.
C’è un motivo se le chiamate sono così cristalline
Quando usiamo auricolari true wireless, è indispensabile che siano in grado di gestire bene anche la funzione di chiamata, sia per le telefonate che per le videochiamate: ecco perché è importante che Nothing Ear (Open) sappiano intercettare i rumori ambientali per rendere la voce più chiara e udibile.
Succede attraverso la clear voice technology, grazie a cui un algoritmo allenato in 28 milioni di scenari per ottimizzare l’ascolto: nella pratica, il risultato è discreto, ma non all’altezza di altri modelli di Nothing. La sensazione è quella di interloquire con qualcuno che usa un vivavoce, non è il miglior risultato che ci è capitato di testare.
La batteria non è un problema, la custodia è singolare
Tra i pregi di Nothing Ear (Open) va sicuramente inserito quello della batteria, perché con una singola carica si arriva a circa 8 ore, ovvero a 30 ore complessive con il residuo della custodia. Stiamo parlando di ascolto musicale.
Con le conversazioni telefoniche o le call on line, si arriva a 6 ore per ogni carica, con 24 ore totali se si usa la carica residua della custodia.
La ricarica richiede circa 1 ora, ma dipende anche dal caricatore che si sta utilizzando.
L’integrazione con l’AI è una novità, ma serve lo smartphone
Gli auricolari bluetooth Nothing Ear (Open) possono anche collegarsi con un singolo tocco a chatGPT, con un’interazione attraverso la voce, ma solo se si usano gli smartphone di Nothing.
Attualmente, questa funzionalità è attiva con lo smartphone Nothing Phone (2), ma presta l’opzione sarà resa disponibile anche su Nothing Phone (1) e (2a).
Alla fine, come funzionano questi Nothing Ear (Open)?
La conclusione della recensione di Nothing Ear (Open) è semplice: questi auricolari sono perfettamente in linea con la qualità e la tradizione del brand, ma non si adattano a chiunque.
La loro prerogativa principale è quella di avere una buona qualità audio, pur avendo una struttura open, che impone compromessi rispetto all’isolamento acustico, anche perché nascono proprio per avere piena consapevolezza dell’ambiente circostante.
Il prezzo di Nothing Ear (Open) è di 149 euro, in linea con le alternative di mercato, in particolare Huawei FreeClips, rispetto ai quali, però, hanno una qualità del suono di gran lunga superiore.