Competenze digitali: perché sono importanti e cosa possiamo fare per svilupparle

Laura Fasano20 Dicembre 2022
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Come possiamo promuovere un futuro sostenibile a livello sociale ed economico? I cambiamenti demografici che stiamo vivendo in Europa, a livello sociale, economico e lavorativo, ci mettono davanti a diverse sfide che la tecnologia può aiutarci a superare. Questa la domanda intorno a cui si è svolto il 2° European Talent Summit di Huawei.

A dicembre si è tenuto il 2° European Talent Summit di HuaweiCreare insieme un futuro sostenibile per i talenti europei” che ha riunito talenti da tutta Europa, rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali, industrie e università per parlare di digital skills gap, collaborazione intergenerazionale e digitalizzazione.

Si stima che in Europa circa il 20% degli adulti non abbia competenze digitali di base. I talenti giovanili possono contribuire a colmare il divario non solo ampliando e adottando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie intelligenti, ma anche lavorando con le generazioni più anziane nel plasmare il futuro digitale”. ha affermato David Atchoarena, direttore dell’Istituto UNESCO per l’apprendimento permanente.

Ma cosa si intende per Digital Skills Gap? E come si unisce al fenomeno del Gap generazionale?

Il divario tra le competenze digitali richieste sul lavoro e quelle possedute dalle diverse generazioni

Le competenze digitali, o digital skills, sono le abilità nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione utili per svolgere la maggior parte delle professioni del futuro, ma non solo. Si tratta delle competenze che ci consentono di affrontare e gestire al meglio le trasformazioni tecnologiche che stiamo vivendo, cogliendo le opportunità offerte dalle innovazioni che influenzano ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

Si parte dalla base con la capacità di utilizzare il computer, i software più comuni e di fare ricerche ed analisi tramite il web, per arrivare alla conoscenza approfondita dei social media, all’analisi e gestione dei Big Data tramite algoritmi, fino allo sviluppo di siti web, applicazioni ed alla programmazione di Intelligenza Artificiale.

Nonostante oggi, con l’avanzare della digitalizzazione, questo tipo di competenze e abilità sia sempre più richiesto, a livello europeo esiste un vero e proprio divario tra la domanda di digital skills nel mondo del lavoro e l’offerta di lavoratori qualificati e specializzati in ambiti informatici e tecnologici. Mancano quindi risorse umane con competenze adeguate per i lavori più richiesti sul mercato.

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Nel nostro paese il divario tra la domanda e l’offerta di lavoratori con le competenze digitali più ricercate nel mondo del lavoro si unisce alla forte differenza in abitudini, attitudini e confidenza con gli strumenti digitali delle diverse generazioni (come Baby Boomer, Millennial e Generazione Z).

Il “Gap generazionale”, in questo caso, si unisce al “Digital Skill Gap”: più aumenta il divario, più diminuiscono le prestazioni dei Paesi, a livello economico e sociale, insieme alla loro capacità di sviluppare un futuro sostenibile. Ci troviamo davanti a diverse sfide che la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie avanzate possono aiutarci ad affrontare.

Da Baby Boomers a Gen Z, quandola tecnologia avvicina le generazioni

Durante il vertice è stato presentato il white paper Intergenerational collaboration and digitalization. Key results of a seven country survey” realizzato da Huawei Technologies & Hochschule Fresenius University of Applied Sciences.

La diversità di età è una risorsa trascurata nei luoghi di lavoro europei“, ha affermato la professoressa Dr. Anna Schneider. La differenza di età sui posti di lavoro non rappresenta solo un limite ma anche un’opportunità: è qui che l’Europa brilla, con i suoi posti di lavoro diversificati per età. 

Secondo la ricerca, circa un terzo (29%) dei lavoratori di età pari o superiore a 55 anni ha appreso competenze digitali da un collega di almeno dieci anni più giovane nell’ultimo mese.

Le vere opportunità della collaborazione intergenerazionale emergono negli ambienti di lavoro con medi e alti livelli di digitalizzazione, quindi dove la tecnologia e gli strumenti digitali vengono utilizzati per ampliare capacità e possibilità delle persone.  

Questo avviene anche perché più la tecnologia e le interfacce virtuali sono avanzate (con, ad esempio, comandi vocali, touch e gesture), più sono semplici e accessibili per tutti rispetto a interfacce e bottoni tradizionali, anche per le generazioni più grandi.

Huawei Talent Summit: cosa possiamo fare per colmare il divario tecnologico e generazionale?

Sono diverse le azioni e le politiche che possono essere messe in atto per gestire questi fenomeni che riguardano il mondo tecnologico e digitale:

  • Sostenere i programmi di sviluppo e formazione dei talenti nel settore ICT: la Commissione Europea ha fissato l’obiettivo ambizioso (Digital Decade Communication) di possesso delle competenze digitali base per almeno l’80% degli adulti entro il 2030, in modo da sbloccare il vero potenziale dei processi di digitalizzazione per il benessere delle persone sui luoghi di lavoro e per la produttività. Le aziende hanno un ruolo fondamentale in questo: Huawei, ad esempio, ha finora aperto più di 200 accademie ICT in Europa focalizzate sulle certificazioni professionali, certificando quasi 16.000 studenti europei, e introdotto il programma Seeds for the Future per formare oltre 3.500 studenti.
  • Supportare la digitalizzazione delle aziende e l’utilizzo di tecnologie e interfacce avanzate, migliorando anche l’attitudine nei confronti di robot e macchine per la produttività.
  • Favorire l’integrazione tra generazioni e, di conseguenza, la collaborazione intergenerazionale per distribuire le conoscenze digitali e tecnologiche tra persone di età differenti.

La tecnologia rappresenta un potente mezzo nelle mani degli Stati e delle persone per raggiungere non solo obiettivi di produttività, ma anche di benessere e sostenibilità economica e sociale per un futuro dove gli strumenti digitali e tecnologici sono al servizio delle persone, invece di rappresentare elementi da temere.


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