Quando cambiare le gomme invernali: pneumatici estivi, tra scadenze e sanzioni

Luca Talotta5 Maggio 2022
Quando cambiare le gomme invernali

Dal 15 aprile al 15 novembre, come norma insegna, è necessario montare gomme estive, altrimenti si rischia di incappare in multe, ma soprattutto, si mette in pericolo la propria sicurezza e quella degli altri. Ma vediamo alcune specifiche, dalla flessibilità delle date alle possibili multe.

Quando si cambiano le gomme invernali 2022

Se l’indicazione massiva è quella di montare pneumatici estivi dal 15 aprile, la legge prevede 30 giorni di tempo per ovviare alla questione, garantendo in questa finestra di correre ai ripari senza rischiare una multa. Infatti dal 15 aprile al 15 maggio non si è considerati passibili di sanzioni, che partiranno invece dal 16 maggio. Ci sono tuttavia delle casistiche in cui l’autovettura può circolare anche d’estate con le gomme invernali: quando la carta di circolazione riporta il codice di velocità degli pneumatici invernali almeno uguale a quelli estivi, in ogni caso mai inferiore.

Quando montare pneumatici estivi 2022

La motivazione principale per effettuare il cambio gomme è legata ovviamente alla sicurezza stradale. Infatti le diverse tipologie di gomme sono pensate e progettate per essere performanti in un determinato contesto dipendente dal fondo stradale e dalla temperatura. Gli pneumatici estivi avranno infatti una mescola adatta alle alte temperature, gli invernali avranno mescola morbida e abbondanti scanalature.

Quanto cost fare il cambio delle gomme, sanzioni, cosa si rischia

Come abbiamo visto, nel caso di carta di circolazione con codice velocità uguale tra gomme estive e invernali, non vi è obbligo per il possessore dell’autovettura di cambiare il treno di pneumatici (anche se sconsigliato), quindi il conducente non rientra nelle casistiche che prevedono una multa. Diverso il discorso invece per chi lascia decorrere l’obbligo, che come abbiamo visto scade il 15 maggio, di effettuare il cambio da invernale ad estivo. La trasgressione della norma prevede una multa da un minimo di 85 euro ad un massimo di 338. Con una sanzione accessoria del ritiro della carta di circolazione e l’obbligo di presentare il veicolo a visita e prova in motorizzazione.


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