Il ritorno di Blackberry è solo un refolo di nostalgia

Luca Viscardi20 Agosto 2020
Il ritorno di Blackberry è solo un refolo di nostalgia

Leggo in queste ore numerosi titoli sul ritorno di Blackberry, ma vogliamo dire che siamo davanti ad un semplice refolo di nostalgia, per lo più canaglia?

Cosa succede

La società canadese che detiene i diritti sul marchio Blackberry, riprenderà il pieno controllo del marchio alla scadenza del contratto con con TCL, ovvero alla fine di questo mese.

Senza perdere tempo, Blackberry ha siglato un accordo, che però pare limitato ad un solo dispositivo, che coinvolge OnwardMobility e FIH Mobile, società del gruppo Foxconn, per la produzione di un dispositivo 5G con tastiera fisica.

L’annuncio di ieri è stato ovviamente accolto con entusiasmo da molti commentatori e dagli organi di stampa, ma lasciatemi la libertà di esprimere tutto il mio scetticismo su un’operazione che sembra più impossibile che improbabile.

Se un colosso come TCL, a cui non mancano liquidità, organizzazione e capacità operativa, ha scelto di non rinnovare l’accordo con Blackberry, è evidente che il business non sia particolarmente interessante.

E’ difficile immaginare che una realtà ben più piccola possa fare meglio, con un dispositivo che oggi, al di là dell’effetto nostalgia e del ricordo di un tempo che non c’è più, ha un riscontro molto limitato.

Il ritorno di Blackberry è solo un refolo di nostalgia

Lo storico

Abbiamo affrontato più volte il tema Blackberry, che mi ha portato non pochi insulti in passato: ricordo ancora quando all’esordio del sistema Blackberry OS10 feci una previsione drastica sul futuro dell’azienda. I fan più accesi mi misero sul rogo e mi coprirono di una varietà di insulti quasi divertente per quanto ampia.

Come sono andate le cose, lo sappiamo. Blackberry non c’è più, io sono ancora qui. Anche l’operazione di TCL non ha funzionato e la ragione era molto semplice: partendo dall’idea che il marchio avesse un certo appeal, venivano venduti prodotti con hardware di fascia media al prezzo a cui si compravano i top.

Ma gli utenti sono più evoluti di quanto pensino molti direttori marketing e i risultati sono stati deludenti, a tal punto che l’azienda non ha rinnovato il suo contratto con Blackberry.

Cosa può proporre oggi un prodotto con tastiera fisica, che non sia alla portata dei prodotti con display tradizionali? Cosa può fare la tastiera, che non si può fare alla stessa velocità, se non meglio, con la dettatura vocale.

L’unica chance concreta di Blackberry sarebbe quella di proporre un design da urlo, componenti al top, per un prezzo super competitivo, un po’ come i primi OnePlus sul mercato.

Ma qualcosa mi fa pensare che non succederà. Sono sincero, il ritorno di Blackberry mi affascina per la storia del marchio, ma mi lascia molto perplesso per il contesto competitivo in cui operiamo.

Come sempre, solo il mercato potrà dire l’ultima parola. Io, quasi quasi, la scrivo in una busta e la sigillo, poi tra un po’ andiamo a vedere se era una previsione corretta o meno.

Lo so, mi piace giocare facile.


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