Da dove arriva FaceApp, l’applicazione russa che invecchia tutti?

Luca Viscardi17 Luglio 2019
Da dove arriva FaceApp, l'applicazione russa che invecchia tutti?

Se non avete visto come funziona, vuol dire che vivete sulla luna e non usate i social, su Facebook e Instagram è praticamente ovunque, ma da dove arriva FaceApp?

Avrete visto in questi giorni esplodere sui social le foto di molti personaggi pubblici o comuni con qualche ruga in più, è l’effetto di FaceApp, applicazione russa, che torna ad essere virale a distanza di qualche anno dal primo giro di popolarità.

L’applicazione può essere scaricata sia su iPhone che sui telefoni Android e grazie all’uso dell’intelligenza artificiale permette di applicare diversi filtri, tra cui quello che sta spopolando in questi giorni che invecchia le persone.

Su iOS si può usare gratis per tre giorni, poi ha un piano a pagamento con scadenze dal mese all’anno, ma attenzione, perché se decidete di non usarla più, non basta cancellarla dal telefono, dovete entrare nell’appstore, andare al vostro account e cancellare l’abbonamento.

Non dimenticatelo, se come molti stanno facendo in questi giorni scaricate la app, modificate due foto e poi eliminate la app.

Da dove arriva FaceApp

L’applicazione non è nuova ad esplosioni di popolarità, che poi si esauriscono nel giro di pochi giorni, la prima volta è capitato un paio di anni fa; ora torna alla ribalta grazie al nuovo filtro con l’uso di intelligenza artificiale che invecchia le persone e che ha spopolato sui social di tutto il mondo.

In queste ore è esplosa la “fase 2” con la comparazione delle proprie foto invecchiate con quelle dei genitori e il risultato devo dire che è abbastanza divertente.

FaceApp è realizzata da un gruppo di sviluppatori russi e nonostante tutti i dubbi relativi alla privacy delle vostre immagini, diversi esperti hanno fatto analisi intensive del comportamento della app e non c’è evidenza di comportamenti scorretti.

Perché accede alle foto senza consenso?

Questo è un dettaglio importante. Quando voi installate la app e fate un tentativo di utilizzo, viene chiesto di accedere ad una foto e basta cliccare sul pulsante dedicato per scegliere lo scatto.

Perché non serve dare il consenso all’accesso per la libreria delle foto? Perché la app accede ad una sola foto, motivo per cui da iOS 11 in poi non va richiesto un particolare consenso, perché Apple sottintende che la scelta della foto sia personale.

Non ci sono evidenze del caricamento in background della libreria di foto, quindi su questo fronte potete stare tranquilli, mentre non è chiaro cosa succeda alle immagini dopo che sono state processate.

Le immagini vengono infatti elaborate sul cloud e non sul dispositivo, ma FaceApp non esplicita se dopo il processo grafico vengano conservate sui server della società e nel caso dove vengano conservate.

FaceApp è sicura?

Tutto sommato, pur con qualche perplessità d’obbligo quando si legge “russia” sulla localizzazione degli sviluppatori, dovrebbe essere ok.

Non ruberà i segreti del vostro telefono, ma attenti al meccanismo dell’abbonamento dopo la prova gratuita, potrebbe rispettare la privacy delle vostre foto ma portarsi a casa i vostri euro.

La vera domanda è però un’altra: per quanti giorni (o ore) la app resterà popolare?


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