Canone Rai le novità scattano subito, quanto pagheremo (mistergadget.tech)
La Legge di Bilancio del Governo ha confermato che l’importo del Canone Rai resterà invariato anche per il 2026.
Non sono previste riduzioni per l’imposta che è dovuta da chiunque possieda un apparecchio televisivo. L’ammontare si manterrà a 90 euro, esattamente come nel 2025, garantendo così alla Rai un introito complessivo annuale che si aggira intorno a 1,9 miliardi di euro.
Già nel 2025, le famiglie italiane avevano versato una cifra maggiore rispetto al 2024, quando l’imposta era stata temporaneamente abbassata a 70 euro. La mancata proroga di quello sconto ha riportato il canone ai livelli precedenti, e le speranze di un alleggerimento per il 2026 sono state dunque disattese.
Canone Rai: come evitare di pagare quando si ha diritto all’esenzione
Ormai dal 2016, il pagamento del Canone Rai avviene attraverso la bolletta elettrica. Questo metodo si basa su una presunzione di detenzione: il semplice possesso di un’utenza per la fornitura di energia elettrica domestica implica la presunzione che in quell’abitazione sia presente anche un televisore. Questa modalità ha notevolmente semplificato la riscossione dell’imposta per l’ente pubblico, ma ha reso contemporaneamente più complesso per gli utenti riuscire a sottrarsi a un’imposta che da molti è considerata ormai anacronistica.
Le associazioni dei consumatori, come il Codacons, hanno sollevato forti critiche, sottolineando come la Rai benefici di un introito fisso garantito nonostante la profonda evoluzione del mercato audiovisivo, oggi dominato da piattaforme digitali e servizi streaming. Secondo queste posizioni, sarebbe ormai tempo di superare il modello basato su un’imposta obbligatoria e permettere all’emittente pubblica di competere con le reti private, puntando unicamente sulla raccolta pubblicitaria o su abbonamenti volontari. Nonostante il dibattito politico attorno al canone si riaccenda ciclicamente, con esponenti governativi che in passato avevano annunciato la volontà di ridurne l’importo o di eliminarlo, a oggi nessuna proposta concreta è stata approvata. Per milioni di famiglie, il Canone Rai resta una delle voci più discusse del bilancio domestico, un’imposta che, seppur spalmata nell’arco dei dodici mesi, è diventata il simbolo di un’imposizione percepita come ingiustificata nell’era dei contenuti on demand.
Per chi non possiede alcun apparecchio televisivo e non è quindi tenuto al versamento, l’unico modo per evitare l’addebito automatico in bolletta è presentare la Dichiarazione di non detenzione (quindi se non si ha la tv o un apparecchio di tipo televisivo in grado di connettersi pertanto alla stessa, si può procedere).
Questa dichiarazione deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate per scongiurare la presunzione di possesso. È fondamentale ricordare che la dichiarazione va fatta e riconfermata di anno in anno, solitamente entro la fine di gennaio, per avere effetto su tutto l’anno di riferimento. Chi non invia tale dichiarazione, pur non avendo il televisore, continuerà a vedersi addebitato l’importo, poiché la bolletta elettrica fa automaticamente scattare la presunzione di debito. È essenziale informarsi sulle modalità e sulle scadenze ufficiali fornite dall’Agenzia delle Entrate per non incorrere in addebiti non dovuti.