Sony Bravia 5 Mini LED da 65” offre un discreto rapporto qualità prezzo (mistergadget.tech)
+ Ottima gestione dei colori
+ Supporto completo a Dolby Vision e Dolby Atmos
+ Costruzione solida e design minimale
– Immagini talvolta troppo “spinte”
– Prezzo più alto della concorrenza diretta
Indice
Prima di parlare del Sony Bravia 5, vale la pena chiarire perché oggi la scelta di un televisore non è più banale. Esistono infatti quattro tecnologie principali, ognuna con vantaggi e compromessi evidenti. I pannelli LED tradizional restano i più diffusi per il prezzo contenuto, ma offrono neri meno profondi e contrasto limitato. I televisori QLED, introdotti da Samsung e poi ripresi da altri brand, migliorano la resa cromatica grazie ai quantum dot, ma restano LCD retroilluminati: ottimi per la luminosità, meno per i contrasti estremi.
Gli OLED, invece, hanno cambiato le regole: ogni pixel emette luce propria, garantendo neri perfetti e un contrasto infinito. Il prezzo da pagare è la luminosità inferiore e il rischio di burn-in se si guarda sempre lo stesso contenuto.
Nel mezzo, e forse nel punto più interessante di equilibrio, ci sono i Mini LED, che utilizzano migliaia di minuscoli LED controllabili in modo indipendente. In pratica, cercano di avvicinarsi al contrasto dell’OLED mantenendo la potenza luminosa dei QLED. È una via di mezzo intelligente: tanta luce, neri profondi, e nessun rischio di ritenzione dell’immagine.
Sony con il Bravia 5 scommette proprio su questo equilibrio, con un pannello Mini LED gestito dal nuovo processore XR, che promette una calibrazione automatica dei colori e un controllo locale della luminosità tra i più precisi del mercato.
Una Premessa: le foto del televisore non sono granché, perché è molto complicato combinare la prova in un ambiente (quello di casa) in cui la TV si prova davvero fino in fondo e la qualità degli scatti.
Design e costruzione
Sony non ha mai sbagliato un televisore in termini di design, e il Bravia 5 non fa eccezione. La versione da 65 pollici che abbiamo provato ha un aspetto elegante e sobrio, con cornici sottilissime e una base metallica che si installa senza viti, una comodità assoluta. L’assemblaggio è impeccabile, tipico del marchio giapponese, e trasmette quella sensazione di solidità che molti competitor non riescono a replicare.
Il retro è pulito e ordinato, pensato per essere appeso al muro senza eccessivi ingombri. Nonostante le dimensioni generose, il peso resta gestibile e la dissipazione del calore è molto efficiente, merito di un sistema di ventilazione silenzioso e discreto. È un televisore che non cerca di stupire con effetti estetici, ma punta a una sobria eleganza premium.
Display e qualità visiva
La verità è che la qualità d’immagine del Sony Bravia 5 è semplicemente eccellente, ma non sempre coerente. Il pannello Mini LED offre una luminosità spettacolare, con picchi che superano facilmente i 1.500 nit e un local dimming capace di restituire neri profondi anche nelle scene più contrastate. I colori sono vibranti ma non artificiali, con un bilanciamento perfetto nelle modalità “Cinema” e “Personal”.
Quello che ci ha convinto meno è l’eccessiva variazione tra contenuti standard e dinamici. Passare da un talk show a una partita di calcio o a un film HDR può far sembrare di avere tre televisori diversi: in alcune scene l’immagine è piatta, in altre satura al limite del realistico. È chiaro che Sony punta a dare dinamismo, ma la transizione è troppo aggressiva e costringe a rivedere manualmente i parametri se si vuole una resa coerente.
Detto questo, nei film in 4K HDR il risultato è spettacolare. I dettagli nei volti, i contrasti e la profondità cromatica fanno emergere tutta la potenza del Cognitive Processor XR, che lavora in tempo reale su zone specifiche dell’immagine per enfatizzare solo i punti utili. La gestione del movimento è impeccabile: nessun effetto scia, nessun tearing, e un refresh rate a 120 Hz che dà fluidità anche ai contenuti sportivi.
Prestazioni e funzioni smart
Il Bravia 5 integra Google TV come interfaccia principale, e come sempre Sony riesce a far convivere l’ecosistema Android con una propria logica di controllo. Il sistema è ricco, moderno, ma non sempre veloce. La lentezza nel cambio canale del digitale terrestre resta un mistero storico del marchio, mai davvero risolto: ci vogliono circa due secondi per passare da un canale all’altro, un dettaglio minore ma fastidioso su un prodotto di questa fascia.
La navigazione nei menu, invece, è fluida. Le app si aprono rapidamente e l’integrazione con Google Assistant funziona alla perfezione. Si può usare la voce per cambiare sorgente, cercare film o controllare la smart home, con una precisione notevole. Anche la compatibilità con Apple AirPlay 2, HomeKit e Chromecast integrato amplia le possibilità di condivisione dei contenuti.
Il telecomando retroilluminato, con microfono integrato, è comodo e minimalista, anche se la disposizione dei tasti resta discutibile: l’area inferiore è troppo affollata.
Audio
Il comparto audio del Bravia 5 è sorprendente. Sony utilizza Acoustic Multi-Audio+, una tecnologia che diffonde il suono direttamente dal pannello per dare l’impressione che il parlato provenga dallo schermo e non dai bordi. Il risultato è convincente, soprattutto nei dialoghi.
La potenza è sufficiente per un salotto di medie dimensioni, ma chi ama il cinema vero farà bene ad aggiungere una soundbar. Il supporto a Dolby Atmos e DTS:X permette di sfruttare appieno sistemi esterni, ma anche da solo il televisore regge più che dignitosamente.
Il suono è bilanciato, mai distorto, con un ottimo equilibrio tra bassi e alti, anche se manca quel “punch” fisico che si trova nelle TV con subwoofer integrato.
Software e interfaccia
Google TV resta una delle migliori interfacce del mercato, con consigli intelligenti e un layout intuitivo. Sony ha aggiunto la propria sezione “Bravia Core”, un servizio di streaming proprietario che offre contenuti in qualità ultra elevata, con bitrate fino a 80 Mbps. È un’aggiunta interessante, anche se il catalogo non è vasto.
Le impostazioni avanzate di calibrazione sono tra le più complete disponibili: si può agire su ogni parametro dell’immagine, con profili personalizzabili e modalità automatiche per cinema, sport o videogiochi. Il sistema riconosce anche le console di nuova generazione, attivando automaticamente la modalità Game a 120 Hz con VRR (Variable Refresh Rate).
L’unico aspetto che non ci piace fino in fondo è quella specie di Frankenstein dell’interfaccia Utente, risultato del mix tra il mondo di Sony e quello di google: font, coloro ATP utilizzate sono completamente diversi nel menu gestito dal mondo Sony rispetto a quello del mondo google. Capiamo perfettamente l’urgenza del produttore di non rinunciare alla propria identità, ma dal punto di vista estetico il risultato finale di questo mix è un po’ una sorta di cerbero dell’interfaccia Utente.
Google ha un altro peccato grave da scontare: la home page di Google TV oltre ad essere particolarmente scura e anche qualitativamente bassa, trasmette sempre una percezione dello schermo in inferiore rispetto alla qualità effettiva. Per intenderci: se si passa dall’interfaccia del televisore con Google TV a quella di Apple TV, sembra di cambiare televisore.
Il telecomando, in realtà ce ne sono due
Sony Bravia 5 offre due telecomandi all’interno della confezione, uno tradizionale con i tasti numerici e connessione attraverso gli infrarossi, l’altro invece con un menu semplificato e con l’accesso diretto alle piattaforme più popolari di streaming con connessione Bluetooth.
Il nostro preferito è senza dubbio quello semplificato, mentre per quanto riguarda l’uso del telecomando più tradizionale, quello con i tasti numerici bisogna segnalare che ancora una volta Sony pecca di una lentezza esasperante quando si cambia canale con il digitale terrestre.
Che faccio, lo compro?
Qui arriviamo al punto dolente: il prezzo ufficiale del Sony Bravia 5 65” è vicino ai 2.000 euro, una cifra importante per un televisore Mini LED, soprattutto considerando che concorrenti come TCL Serie C7K e LG QNED86 offrono specifiche comparabili a circa la metà. È vero che Sony si paga la qualità costruttiva, l’affidabilità del processore e la fedeltà cromatica, ma il divario di prezzo resta difficile da giustificare.
Fortunatamente se si acquista online, si trova un prezzo molto più competitivo intorno ai 1500 €.
La verità è che il Bravia 5 è uno dei migliori TV Mini LED del 2025, capace di unire profondità dei neri e luminosità straordinaria. Le immagini sono potenti, la resa HDR è eccellente e l’audio sorprende. Ma il comportamento altalenante dei preset d’immagine e la solita lentezza del digitale terrestre mostrano che anche un gigante come Sony può inciampare nei dettagli.
Chi cerca la massima qualità visiva in un prodotto solido e affidabile, troverà nel Bravia 5 un compagno ideale. Chi invece punta al miglior rapporto prezzo/prestazioni dovrebbe guardare altrove, perché oggi il mercato offre alternative Mini LED convincenti a costi molto più aggressivi.
Un televisore brillante in tutti i sensi, ma non perfetto. Il Sony Bravia 5 65” regala immagini mozzafiato e costruzione impeccabile, ma resta un passo indietro nella rapidità e nella coerenza dei profili d’immagine. È un acquisto consigliato per chi mette la qualità sopra tutto, anche sopra il buon senso economico.