Le migliori app contro lo spreco alimentare

Maria Grazia Cosso3 Giugno 2024
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Ha impatti ambientali, sociali ed economici significativi: la lotta allo spreco alimentare è oggetto di molte iniziative. Vediamo insieme quali sono le app che sono in prima fila per combattere questo problema.



Fortunatamente, la tecnologia è uno strumento che può offrire soluzioni concrete per ridurre lo spreco alimentare ai giorni nostri. Le app per ridurre il food waste stanno diventando sempre più popolari, connettendo consumatori, negozi e ristoranti per salvare cibo delizioso che altrimenti andrebbe sprecato.

A che servono le app contro lo spreco alimentare

Tramite queste app, puoi contribuire attivamente a ridurre l’impatto ambientale dello spreco alimentare. Il cibo invenduto è infatti spesso fresco e di ottima qualità. È tutto sottoposto a controlli rigorosi e non corri alcun rischio.

Spesso basta una piccola ammaccatura, o una vicina scadenza per impedire al prodotto di essere venduto. Mentre queste non sono minimamente avvisaglie di un cibo andato a male. Non dimentichiamo che lo smaltimento di una tonnellata di rifiuti alimentari produce circa 4,2 tonnellate di CO₂. Questo comporta danni economici, spreco di risorse, ma anche danni ambientali di grossa rilevanza.

Spreco alimentare

Acquistare cibo invenduto, a prezzi scontati, è anche un ottimo modo per risparmiare sulla spesa. Ecco perchè sono state create una serie di applicazioni per evitare lo spreco alimentare. Si tratta di app che forniscono un duplice aiuto: ai negozi consentono di evitare di gettare cibo, mentre alle persone di risparmiare sull’acquisto di alimenti.  

I dati dello spreco alimentare nel 2024

Lo spreco di cibo è sicuramente uno dei più grossi problemi esistenti al mondo. Si stima che ogni famiglia italiana sprechi circa 370 euro di cibo all’anno, con una media di 75 kg di cibo sprecato per persona. Ma non solo.

Secondo i dati 2024 dell’Osservatorio Waste Watcher, lo spreco alimentare in Italia vale oltre 13 miliardi di euro, con una buona fetta (4 miliardi di euro) di perdite lungo la filiera distributiva. Non è una fotografia propriamente positiva quella scattata dal nuovo rapporto “Il caso Italia”, presentato lo scorso 5 febbraio in occasione dell’11esima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.

L’iniziativa nazionale, promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero degli Affari Esteri e dell’ANCI, quest’anno aveva come focus il tema “Make the difference, stop #foodwaste”. Cosa fare dunque per invertire queste tendenze? I consigli e precetti sono numerosi, noi proviamo a darti qualche consiglio con qualche app per evitare lo spreco alimentare, da casa.

Too Good To Go

Too Good To Go è l’app contro lo spreco del cibo nata in Danimarca nel 2015, e disponibile in Italia dal 2019.

L’applicazione è disponibile in 14 Paesi d’Europa e vanta circa 20 milioni di registrazioni e oltre 40mila negozi aderenti. Basandoci sui dati delle “Magic Box” vendute, che sono circa 30 milioni, l’app Too Good To Go ha consentito un risparmio dal punto di vista delle emissioni di CO₂ di circa 80 milioni di kg.

Consente ai commercianti di mettere in vendita gli alimenti rimasti invenduti o che vanno a scadenza nel breve periodo, e ai consumatori di acquistare le “Magic Box” (pacco sorpresa contenenti prodotti del punto vendita) ad un prezzo ridotto di circa 1/3. Dopo avere effettuato la registrazione, gli utenti potranno geolocalizzarsi, visualizzare i commercianti che aderiscono al programma ed acquistare il cibo pagando con carta, Paypal o con Apple Pay o Google Pay. 

Per ritirare la propria “Magic Box” basterà recarsi presso il punto vendita desiderato, nella nella fascia oraria indicata dall’app, mostrare la mail di conferma dell’acquisto e ritirare i propri prodotti.

L’app Too Good To Go contro lo spreco del cibo è disponibile gratuitamente per Android e iOS.

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Regusto: la soluzione made in Italy

Regusto è una piattaforma italiana specializzata nella gestione delle eccedenze alimentari nel settore della ristorazione collettiva, come mense aziendali, scolastiche e ospedaliere. L’obiettivo è ridurre lo spreco di cibo in questi contesti, offrendo ai consumatori la possibilità di acquistare pasti invenduti a prezzi vantaggiosi.

Partner della ristorazione collettiva: Regusto collabora con mense, ristoranti aziendali e altre strutture che offrono pasti preparati. I partner pubblicano sull’app le eccedenze alimentari giornaliere, specificando il numero di porzioni disponibili e il prezzo scontato. Gli utenti possono sfogliare le offerte, prenotare i pasti che desiderano e ritirarli presso la struttura partner entro un orario prestabilito.


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Phenix: salva il cibo, un pasto alla volta

Phenix è un’app francese che ha rapidamente conquistato l’Italia grazie alla sua proposta innovativa e alla sua interfaccia user-friendly. L’obiettivo è semplice: evitare che il cibo invenduto nei negozi e nei ristoranti finisca nella spazzatura, offrendolo ai consumatori a prezzi scontati.

Phenix collabora con una vasta rete di supermercati, panetterie, ristoranti, gastronomie e altri esercizi commerciali. Ogni giorno, i partner pubblicano sull’app i loro “panieri anti-spreco”, contenenti prodotti freschi e di qualità che non sono stati venduti durante la giornata.

Gli utenti possono sfogliare i panieri disponibili, selezionare quello che preferiscono e prenotarlo direttamente sull’app. Il ritiro avviene presso il negozio o il ristorante partner entro un orario prestabilito. Sono offerti a prezzi notevolmente ridotti, consentendo ai consumatori di risparmiare sulla spesa e di contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare.

UBO, Una Buona Occasione

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UBO (UNA BUONA OCCASIONE), è una applicazione che nasce con lo scopo di sensibilizzare le persone sul tema dello spreco del cibo ed informare i consumatori sulle modalità più corrette di conservazione degli alimenti.

L’app è leggermente diversa rispetto alle precedenti poiché non cerca di evitare lo spreco del cibo offrendo rimanenze o prodotti a breve scadenza, ma vuole educare gli utenti, puntando dunque a risolvere il problema alla radice.

Il progetto UBO nasce da un’idea del Settore Tutela dei cittadini e dei consumatori della Regione Piemonte e dalla Struttura Commercio della Regione Valle d’Aosta, ed è finanziato dal Ministero dello sviluppo economico. 

A questi enti fondatori si sono aggiunti una serie di partner come l’Università degli Studi di Torino, Slow Food e CinemaAmbiente. 

L’App in particolare offre consiglio su come conservare 500 diverse tipologie di alimenti, oltre a informazioni sui vari valori nutrizionali, su come riutilizzare certi avanzi e su come fare la spesa in modo ottimale.

L’app è disponibile gratuitamente su IOS e Android.


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