Recensione Poco M3, non si può dire “tanto”, vero?

Luca Viscardi9 Dicembre 2020
Recensione Poco M3-mistergadget-tech

Se non temessi le botte da parte vostra, per la recensione di Poco M3 potrei giocare sul brand di questo smartphone per dire che in realtà c’è tanto in quello che viene offerto.

In realtà, bisogna dire che per il prezzo che viene richiesto, in particolare quello a cui è stato venduto con una promozione iniziale, questo POCO M3 spacca il mercato.

Con l’arrivo di questo smartphone, POCO fa un passo importante in direzione della ulteriore crescita globale, perché il marchio assume una propria identità, scindendosi da Xiaomi.

Diciamo che questa è un’abitudine del marchio che ormai ben conosciamo: ogni volta che una linea di prodotti raggiunge un certo successo, la casa madre lo tratta come un sub-brand separato.

Confezione, design e display

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La scatola di vendita di POCO M3 è in linea con quello che ci si potrebbe aspettare; anzi forse c’è qualcosa di più, perché è inserita anche una cover in silicone per la protezione del telefono.

Nella scatola ci sono anche il caricatore a 22,5 W e il cavo di ricarica, nella scatola che mi è stata inviata per la recensione non c’è spazio per le cuffiette.

Il design è caratterizzato da misure generose, con un discreto peso, ma d’altro canto non potrebbe essere altrimenti perché parliamo di un oggetto con una batteria da 6000 mAh.

Per la precisione, abbiamo circa 198 g, con uno spessore da 9,6 mm, un lato lungo da 162 mm e un lato corto da 77,3 mm.

La proporzione tra gli schermi è 19,5:9, mentre la struttura così come il retro del telefono sono in plastica, mentre sul fronte c’è vetro protetto da gorilla Glass tre.

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Sul fronte del design, è curiosa la scelta fatta per le finiture, che simulano la pelle, con il risultato di non catturare alcun tipo di impronta e di sembrare sempre pulito.

In questo materiale “simil pelle”, c’è un grosso taglio nella parte superiore del telefono che alloggia lo spazio per la fotocamera è un marchio molto visibile dell’azienda. Il blocco fotografico, che richiama la forma di moda in questo periodo, è composto da tre sensori e sporge solo leggermente dal corpo del telefono, riuscendo però a catturare un sacco di polvere.

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Il lato sinistro del telefono solo il cassettino della Sim, che può ospitare due nano Sim e l’espansione di memoria, mentre sul lato opposto ci sono il pulsante di accensione che nasconde anche un sensore per le impronte digitali e il controllo del volume.

Sul lato inferiore il connettore USB C l’altoparlante e il microfono, mentre sul lato superiore c’è l’attacco per le cuffie da 3,5 mm.

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Incredibilmente, per un telefono di questo costo, l’audio viene emesso in stereo. Non ha una qualità da fantascienza, ma il volume è sufficientemente alto.

Lo schermo da 6,53″ a una superficie totale di quasi 105 cm², un rapporto tra superficie e pannello dell’83,4%, una luminosità massima di 400 nits.

La definizione è il linea con i prodotti di fascia media, superiore a molti dispositivi in circolazione in questa fascia di prezzo, perché parliamo di un pannello fullHD+.

Per la fotocamera anteriore è stato scelto il cosiddetto notch a goccia, che ha una dimensione molto contenuta.

Prestazioni e software

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Io trovo questo dispositivo molto interessante per il prezzo a cui viene proposto, però è la velocità con cui reagisce a qualunque tipo di comando riporta clamorosamente sulla terra rispetto alla percezione che trasmette per la qualità con cui è costruito.

Il cuore di questo smartphone è il processore SnapDragon 662, con un processo a 11 nm, abbinato a quattro giga di RAM. La memoria interna è da 64 GB, oppure da 128 GB, nel primo caso con standard UFS 2.1, nel secondo con UFS 2.2.

E’ un dettaglio non da poco, perché ci sono dei modelli che costano oltre 600 € che utilizzano lo stesso tipo di memoria. La prova fatta per la recensione di POCO M3 a però messo in evidenza qualche debolezza.

Ciò premesso, questo processore octa-core mostra un po’ le corde quando si fa qualunque cosa, la lentezza purtroppo si percepisce anche solo aprendo la fotocamera.

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Il software è quello classico di Xiaomi, che viene declinato su tutti i suoi dispositivi: è una soluzione completa, senza un’esagerazione della personalizzazione, ma comunque con quelle necessarie aggiunte sulle animazioni e sulle grafiche, che rendono immediatamente riconoscibile lo stile del brand.

Sottolineo che a me personalmente non piace, trovo gli smartphone mediamente superiori nel design e nella qualità, rispetto alla percezione che viene trasferita dalla loro interfaccia.

Sì devo evidenziare una mancanza, penso si possa citare quella del trasmettitore NFC, che non è a bordo di questo smartphone, che quindi non è compatibile con i pagamenti attraverso il cellulare.

Recensione POCO M3: la fotocamera

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Anche per la fotocamera, bisogna riportare la valutazione dello smartphone al prezzo a cui viene proposto: temo sia diventata una litania quasi noiosa, ma è quello che ci tocca ripetere ogni volta che proviamo questo tipo di prodotti.

Ci sono tre sensori, di cui il principale è da 48 megapixel, con una discreta qualità, che migliora quando le condizioni di ripresa sono ottimali.

Quando invece si hanno scarsa luminosità o forti contrasti, c’è qualche difficoltà in più nell’utilizzo, ma credo che sia normale. C’è anche una modalità notturna, che con un po’ di pazienza e un po’ di pratica permette di raggiungere buoni risultati.

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Come sempre vengono usati sensori aggiuntivi, da due megapixel, per la profondità e per gli scatti macro, la loro funzionalità lascia un po’ il tempo che trova.

Continuo ad essere profondamente convinto che sarebbe meglio ridurre il numero di sensori a favore di un singolo sensore di qualità migliore, nel pieno stile pixel, ma mi rendo conto che gli esperti di marketing la vedono diversamente.

La fotocamera frontale è “nella norma”, un sensore da otto megapixel senza infamia e senza lode.

I video sia per la fotocamera posteriore che per quella frontale sono da 1080 pixel, con 30 frame al secondo, anche in questo caso in linea con la classe di appartenenza del prodotto.

Nel complesso la fotocamera a una qualità che in linea con la categoria del dispositivo, forse con qualcosa in più rispetto alla concorrenza.

La batteria

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Davanti alla batteria invece dobbiamo davvero alzare le braccia e riconoscere che è stato fatto un lavoro pazzesco, perché 6000 mAh solo una dotazione veramente da fantascienza, tanto è vero che questo telefono può essere utilizzato anche come Power bank, quindi come riserva di energia a disposizione di altri smartphone o altri dispositivi che hanno eventualmente necessità di Ricarica.

Il caricatore inserito nella confezione a una capacità massima di 22 W, ma il telefono ne assorbe 18, con un tempo di ricarica di circa due ore.

La durata della batteria è invece di circa due giorni, con una velocità di scaricamento veramente contenuta perché un’ora di YouTube riduce la batteria di una cifra tra il 9 e il 10%.

Recensione POCO M3, le conclusioni

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Non ci sono molte cose da aggiungere su questo nuovo POCO M3, che offre un rapporto qualità prezzo davvero da competizione, ulteriormente migliorato con l’offerta di lancio, grazie a cui si comprava per 129 €.

Purtroppo, mi rendo conto che la recensione POCO M3 riporta contenuti molto simili a quelli che spesso vi presentiamo per altri prodotti, ma la verità è che in alcune fasce di prezzo le proposte ormai sono molto simili, difficile trovare degli elementi che riescano veramente a differenziare i singoli dispositivi.

Recensione Poco M3Recensione Poco M3-mistergadget-tech

Nel caso di POCO M3 cito su tutti la batteria, perché con questo oggetto siete sicuri di poter passare due giorni interi senza la necessità di ricaricare e non è cosa da poco.

Come anticipato, il prezzo è super competitivo perché si acquista a 159,99 €, ma sappiamo che questo è un marchio sempre ricco di promozioni ed iniziative speciali, tenete d’occhio il sito ufficiale MI.com


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