Dopo 24 anni, l’addio a Sky, decisione dolorosa
Ho impiegato addirittura 24 anni a prendere questa decisione, ma oggi ho fatto il passo di dire addio a sky, il servizio televisivo a pagamento distribuito via satellite, digitale terrestre ed Internet.
Se qualcuno me lo avesse chiesto qualche anno fa avrei considerato semplicemente impossibile prendere una decisione di questo genere, che anche in questo caso non ho preso a cuore leggero, ma che poi diventa l’unica opzione possibile se si analizza in modo razionale il rapporto qualità prezzo.
Sono stato utente di Telepiù, ero abbonato anche a Stream, dopo la fusione e la creazione di Sky sono sempre rimasto un cliente affezionato, per moltissimi anni con il pacchetto completo dei servizi che sky offriva.
Sottolineo che quando mi sono iscritto a Telepiù c’era un solo canale, non eravamo nemmeno all’epoca di Telepiù uno e Telepiù due.
Dopo qualche anno di Sky, mi sono accorto però che la qualità dell’offerta cinema non era quella che mi aspettavo e ho cominciato a disdire quel pacchetto.
Ho fatto poi una valutazione costo beneficio per il pacchetto calcio, non potendo guardare tutte le partite in TV e non avendo un grande interesse per seguire squadre minori, ho disdetto anche quello mantenendo solo lo sport.
Qualche anno fa sono diventato anche utente di sky Q, che probabilmente nell’idea dell’azienda è uno strumento per finalizzare i suoi clienti, per me alla fine è stato il motivo principale per abbandonare la piattaforma.
Non solo bisogna acquistare i dispositivi di ricezione, ma per chi non appartiene al programma extra, il costo mensile è di ben 15 €. In pratica il servizio che trasporta i contenuti dentro la vostra casa, costa di più dell’abbonamento ai contenuti stessi su altre piattaforme.
Se qualcuno di voi si chiede perché io non avessi requisiti per godere degli sconti di extra, è perché già qualche anno fa avevo avuto la tentazione di disdire il mio contratto, ma al momento della restituzione dell’apparato di ricezione mi era stata fatta un’offerta che non potevo rifiutare.
La sorpresa, però, è arrivata qualche giorno dopo, quando ho scoperto che in realtà tecnicamente il mio contratto era stato chiuso e mi era stato aperto un altro, per cui per sky risultavo un abbonato dell’ultimo minuto, con la conseguente perdita di molti privilegi. Prima incazzatura.
Nessuno, al momento in cui ho rinunciato a disdire il mio contratto mi ha specificato che in realtà avrei chiuso con esistente per aprirne uno nuovo. Di fatto, non veniva riconosciuta la fedeltà negli anni, ma applicata una promozione a disposizione di qualunque nuovo utente.
Torno a sky Q. Da quando l’ho installato non ha mai funzionato correttamente, mai una volta che io sia riuscito a buttarmi in poltrona premere il tasto sul telecomando e godere dei contenuti che avrei dovuto trovare a mia disposizione.
Ogni volta un messaggio di errore per cui dovevo alzarmi dal divano, togliere l’alimentazione, rimettere l’alimentazione e aspettare cinque minuti perché il sistema fosse di nuovo funzionante.
Dopo qualche tempo, esasperato, ho chiamato il servizio clienti, che mi ha mandato un solerte tecnico. Lo specialista, dopo aver analizzato la situazione, mi ha spiegato che sky Q andava in conflitto con il ricevitore mysky che invece usava il mio vicino sfruttando la parabola condominiale.
Era quindi necessario installare un apparato che avrebbe risolto il problema del costo di 70 €. Ho affrontato la spesa fiducioso che il problema sarebbe stato risolto, cosa che non è avvenuta.
Posso anche sopportare l’idea della spesa fatta, meno invece il dettaglio che non è servita a niente.
In periodo di Lockdown ho segnalato nuovamente anomalie sia al ricevitore principale che a quelli secondari, è arrivato un tecnico molto volenteroso, dopo un po’ di test mi ha detto che purtroppo sky Q funziona così.
Pacchetto sport: chi paga oltre 20 € mese per questo servizio, vede una partita di calcio italiano alla settimana, con 9,99 € di DAZN si vedono tre partite alla settimana tutta la serie B e la Liga spagnola.
Vero che Sky offre il calcio inglese, ma l’offerta rimane incredibilmente costosa per quello che propone ai suoi utenti, un altro motivo dell’addio a Sky
in più, aldilà di tutte le valutazioni razionali sul tema dei costi, mi sono semplicemente accorto che erano due mesi che non accendevo più il mio ricevitore di sky.
Perché impazzire mettendo e togliendo l’alimentazione da un ricevitore satellitare, quando con la voce posso dire ad un apparato di Amazon di accendere la TV, di regolare il volume e di cercarmi anche i contenuti, senza nemmeno dover impugnare il telecomando?
E così, è finita una lunga storia d’amore, che in realtà si era raffreddata già da tempo, ma che trascinavo per quella sensazione di non riuscire a dire basta una volta per tutte.
Sopravviverò senza Masterchef? In realtà lo posso vedere anche in chiaro; lo farò, perché è una trasmissione che non mi piace e che non ho mai sopportato, ma se domani dovessi ravvedermi e tornare sulla retta via, troverei sul digitale terrestre quello per cui fino a ieri pagavo.
Lo stesso vale per X factor e qualunque altra produzione del genere, ecco perché l’addio a sky è meno doloroso.
Scrivo queste parole, non per gettare ombre su sky, ma forse per liberarmi di quella zavorra che è tipica di tutte le storie importanti che arrivano alla parola fine.
È una sorta di rito di purificazione, dopo aver affrontato il difficile passaggio e di accedere al sito, chiedere di essere chiamato e di confermare senza indugio la propria decisione di rescindere il contratto. Ci vorrebbe un manuale dell’addio a sky, per resistere alla tentazione di mettere giù all’ultimo secondo…
O forse è un accorato appello perché qualcuno mi dia delle motivazioni per tornare sui miei passi, sono pronto a farlo in qualunque momento, con il pentimento tipico di chi riconosce di aver sbagliato.
Eppure, non so perché, ho la sensazione di non essere l’unico ad aver scritto l’ultimo capitolo di questa lunga storia.
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