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Nuova soluzione su iPhone per l’esposizione al contagio

Esattamente come previsto dalla roadmap di Aprile, sta per arrivare una nuova soluzione su iPhone per l’esposizione al contagio Covid 19.

Come anticipato dall’azienda in fase di presentazione della piattaforma realizzata con Google, erano previste due fasi di lavoro. La prima, più veloce, con la creazione di API che avrebbero permesso lo sviluppo di Immuni alle software house incaricate dai diversi governi.

La seconda, che sta per cominciare, con una profonda integrazione del sistema di monitoraggio dell’esposizione, basata invece sulla capacità dei dispositivi di gestire la mappatura dei contagi senza la necessità di scaricare applicazioni, nel nostro caso Immuni.

Si credeva che la nuova versione del tracciamento di Apple sarebbe arrivata solo con iOS 14, ma in realtà la nuova beta di iOS 13.7 incorpora già la nuova soluzione, che quindi entro un paio di settimane dovrebbe essere distribuita a tutti gli utenti che hanno uno smartphone compatibile con iOS 13.

Prima che i complottisti, negazionisti e dietrologi vari alzino la voce, è importante sottolineare che l’adesione al tracciamento dell’esposizione rimane su base volontaria, non è attiva di default e l’utente può aderire o recedere in qualunque momento, senza alcun tipo di vincolo.

Questa opzione permette però più facilmente di aderire alla notifica di esposizione al contagio, perché elimina quello che per molti potrebbe rimanere un ostacolo, ovvero lo scaricamento e attivazione della app, anche solo per pigrizia.

Una volta aggiornato il telefono, verrà chiesto se si vuole attivare il monitoraggio per l’esposizione al contagio e il telefono sarà in grado di dialogare con gli altri telefoni abilitati. In caso di contatto con persona che risulti positiva, si riceverà una notifica che avviserà del potenziale pericolo.

A quel punto si verrà invitati a scaricare la app ufficiale, nel nostro caso immuni, seguendo poi le indicazioni della app stessa che metterà in contatto con le autorità sanitarie.

Non l’ho mai nascosto, lo faccio anche ora. Io credo ciecamente in Immuni, perché le regole di privacy le ha tracciate Apple, che su questo tema non scherza: sono più che consapevole che l’applicazione da sola non può bastare a contenere il contagio, ma da qualche parte bisogna pur iniziare e un mix di soluzioni, come la mascherina, il distanziamento sociale e la app, oltre all’igiene personale, posso contribuire a contenere di molto il rischio, che oggi rimane elevato.

Quello che trovo più fastidioso e socialmente inaccettabile è la mancanza di consapevolezza che un comportamento irresponsabile potrebbe mettere a rischio non chi lo pratica, ma chi ne subisce le conseguenze, ovvero i più deboli.

Ma davvero non abbiamo imparato niente? La versione definitiva di iOS 13.7 con il tracciamento dell’esposizione al contagio incorporato nel sistema operativo di iPhone, dovrebbe essere distribuita entro un paio di settimane.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi

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