Tim attiva la prima torre 5G a Torino, ma è solo fumo negli occhi

Luca Viscardi15 Dicembre 2017
Tim attiva la prima torre 5G a Torino, ma è solo fumo negli occhi

Tim attiva la prima torre 5G a Torino, ma è solo fumo negli occhi, vogliamo fare un giro a misurare la velocità media in Brianza o in una località montana? In più, non dimentichiamo, che al momento è un servizio sperimentale, dato che non ci sono apparati sul mercato che sfruttino quella velocità.

Questo è un tema su cui sono particolarmente sensibile e su cui non mollo la presa. Gli annunci ad effetto sono belli, ma solo se sono accompagnati dalla sostanza e la sostanza dice che l’Italia è al trentacinquesimo posto nel mondo per la velocità nel campo mobile, mentre siamo al numero 47 quando si parla di rete fissa.

Il 5G a Torino, ma il resto d’Italia?!?

Ma vorrei stimolare la vostra attenzione su un dettaglio: quale pensate sia il profilo di chi usa l’applicazione Speedtest, che rilascia i dati? Profilo elevato, abitudine all’uso della rete, probabilmente un buon livello di smartphone e il profilo non si discosta molto se parliamo di computer.

Dubito, cioè, che a vostra mamma o a vostra zia che vive fuori città venga spesso in mente di fare uno speedtest: lo dico perché attribuire all’Italia una media della velocità di rete fissa di 31.58 mbps potrebbe far venire un travaso di bile a qualcuno.

Abito in zona molto centrale in una città piccola come Bergamo: la velocità con cui navigo nel cuore della città è impressionante, nel mio ufficio misuro 117.61 mbps in download con 35.52 mbps in upload, ma basta che mi sposti verso casa, poco distante, per scendere a 25/30 mbps in download, 10/15 in upload.

Cifra comunque ragguardevole, peccato che lo scorso weekend fossi a Ponte di Legno, dove pur con il 4G “acceso” arrivavo a Malapena a 3/4 mbps in download e a poco più di 1 mbps in upload. Avviare lo streaming di Netflix comportava un’attesa media di 30 secondi, il che significa che la rete era davvero poca cosa. Rimane, pesante, evidente, importante, il digital divide tra il cuore delle città più grandi e il resto del paese.

E tenete conto che stiamo parlando dell’operatore migliore a livello di rete (non di servizi), se scendiamo nel dettaglio con altri soggetti o apriamo il capitolo degli operatori virtuali, la situazione diventa quasi catastrofica.

Il 5G a Torino, per gli altri la rete a vapore

Non entriamo nel tema della velocità di internet quando si parla di rete fissa: ho un abbonamento con la fibra (sempre con Tim), vivo a 50 metri esatti dalla cabina di Tim, che vedo dalla finestra e vivo al primo piano. Percorso del cavo di rame ideale: tratta breve, pochi ostacoli. Con un contratto da 200 mbps (teorici) mi allineo a 86 mbps, quando ne avevo uno da 100 mi allineavo a circa 60. La dispersione è tra il 40 e il 50%. Sì, certo, basta una curva ad angolo retto del cavo, basta una connessione del filo che non sia perfetta e la frittata è fatta, ma di fatto dovremmo parlare meno di esperimenti futuribili, sempre affascinanti, e preoccuparci di portare finalmente a tutta l’Italia un servizio di connettività migliore.

A 300 metri dalla mia abitazione, l’amico Alberto. non riesce ad avere una connettività superiore a 20 mb, siamo ad 1 km e mezzo dal punto centrale della città.

C’è qualche cosa che non va. Trinidad e Tobago vanno meglio di noi. Certo, è un paese più piccolo, con meno difficoltà orografiche, ma sono anche meno gli utenti, mentre qui da noi c’è un esercito di “contribuenti”, che garantisce un gettito mostruoso.

La Spagna, che non ha meno difficoltà geografiche dell’Italia, ci fa il famoso “culo a capanna”, con una velocità che è doppia della nostra.

Sì, ma che ci fai con tutta quella velocità? Tutta questa banda per guardare YouPorn? No, perché la velocità di trasferimento del segnale è sinonimo di efficienza nel lavoro, di servizi più avanzati e di una cultura digitale che permette di migliorare molte delle nostre attività quotidiane e anche il rapporto con la pubblica amministrazione.

Se poi ci scappa anche più velocità per alcuni siti di dubbia moralità, ce ne faremo una ragione! 😀


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