Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese

Luca Viscardi7 Dicembre 2017
Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese


Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma solo se la governate in inglese. On line la si trova praticamente ovunque e il costo è davvero contenuto, negli Stati Uniti in questo momento viene proposta in super offerta a poco più di 20 dollari.

Se invece siete in Italia potete scegliere di fare breve ricerca on line, oppure sconfinare verso la Francia, piuttosto che consultare la zia di Germania.

Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese

Recensione Google Home Mini: da dove arriva tutto quel volume?

La prima impressione che la nuova Google Home Mini  trasmette è che sia piccola,  molto piccola. Io ho la versione scura, che risulta anche molto elegante grazie alla copertura in tessuto.

Di certo, in un ipotetico confronto con Amazon Dot, la soluzione di Google vince dieci a zero per la qualità del design, ma la sfida è capovolta se parliamo di funzionalità e nel campo dell’audio Google ha un volume più alto, ma Amazon ha maggiore compatibilità con il resto del mondo.

Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese

Google Home Mini, infatti,  non ha un jack da 3.5 mm per collegare un altoparlante esterno, né supporta la connessione di sistemi audio esterni attraverso il bluetooth.

Il volume tuttavia è molto alto, cosa curiosa in un prodotto così piccolo, ma la definizione del suono lascia molto a desiderare, dato che non esiste praticamente la gamma dei bassi, ragion per cui l’ascolto di musica stanca molto velocemente.

Recensione Google Home Mini: la configurazione è facilissima

Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese

Per cominciare ad usarla, si collega l’energia elettrica: per far funzionare Google Home Mini basta un qualunque caricatore di smartphone con connettore MicroUSB, che eroghi almeno 1.7A.

Una volta alimentata, si apre la app Google Home  e nel giro di pochi secondi sarà la stessa applicazione a suggerire che c’è una nuovo Mini da configurare.

In pochi passi, trasferite le informazioni sulla rete internet di casa (o ufficio) e tutto è pronto: per governare il vostro nuovo gadget potrete usare la voce o la app, perché l’unico comando che troverete “a bordo” è quello per il volume oppure l’interruttore per spegnere l’audio.

Per controllare il volume di uscita, basta sfiorare i due lati: da una parte il volume cresce, da quella opposta scende.

Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese

Recensione Google Home Mini: a cosa serve?

Google Home Mini ha un aspetto gradevole, si posiziona ovunque dentro casa, ma a cosa serve esattamente? Per una lista completa dei comandi vocali che potete impartire, vi rimando a questa pagina: CONTROLLI VOCALI DI GOOGLE HOME.

Dovete avere buona padronanza del vostro inglese per gestire termostato, luci, chiedere informazioni dal web, interagire con alcune delle informazioni dal vostro account Google, oltre a gestire la riproduzione di audio e musica se avete Chromecast nella vostra residenza.

Ha senso per tutti?!? No. Ma può averne molto per chi ha diversi prodotti smart in casa o in ufficio, Io, ad esempio, ho una chromecast per ogni televisore, tutte le lampadine di Philips Hue, termostato e camere di sicurezza di  Nest: sono tutti oggetti che si possono governare proprio con il sistema Google Home, nella sua versione più grande oppure in quella più piccola, di cui vi parlo oggi.

Recensione Google Home Mini: in italia funziona ma in inglese

Potete accendere e spegnere le luci, alzare e abbassare la temperatura dentro casa, proiettare un programma di Netflix sul televisore del soggiorno, ma anche chiedere il tempo per la settimana, o quali sono gli appuntamenti in agenda.

Per alcuni versi è molto utile, per altri siamo ancora al primo stadio del riconoscimento del linguaggio naturale e le domande a cui non sa rispondere sono tantissime, forse troppe.  Capire ad esempio l’interazione con le lampade Philips Hue non è così semplice, ma d’altro canto con Alexa è spesso peggio perché bisogna conoscere comandi specifici che non sempre sono semplicissimi.

Considero Google Home Mini (ma anche Amazon Alexa)  il primo esempio della tecnologia di cui godremo in futuro, un primo passo verso sistemi più evoluti di domani;  in questo momento ci tocca fare da cavie perché i sistemi imparino cosa chiediamo e in quale modo. Lo so, fare da cavia, pagando, è un po’ bizzarro, ma può essere divertente.

E poi Google Home Mini costa meno di 50 euro, per questa cifra si può fare.


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