Samsung Wemogee è la prima app per chi ha difficoltà di espressione

Luca Viscardi3 Ottobre 2017
Samsung Wemogee è la prima app per chi ha difficoltà di espressione

Samsung Wemogee, la prima app gratuita di instant messaging pensata per permettere ai pazienti colpiti da afasia. Più in generale è dedicata a tutte le persone affette da disturbi legati alla comunicazione verbale, è da oggi disponibile in 11 nuove lingue (Spagnolo, Francese, Cinese, Hindi, Arabo, Turco, Portoghese, Russo, Giappone, Tedesco e Coreano che si aggiungono ad Italiano e Inglese), diventando così fruibile per la quasi totalità della popolazione mondiale.

L’importanza del problema

Questo nuovo traguardo raggiunto, a pochi giorni dalla Giornata nazionale dell’afasia (prevista per sabato 21 ottobre 2017), è stato possibile anche grazie all’entusiasmo dimostrato degli oltre 14.500 utenti che hanno già scaricato l’app per Android e iOS, e inviato feedback positivi e costruttivi al team di sviluppo. Nel caso dello Spagnolo, del Tedesco e del Coreano la traduzione è stata effettuata con il contributo diretto di alcuni volontari, che gratuitamente hanno localizzato l’app nella propria lingua per poterla poi utilizzare nei centri di riabilitazione logopedica, o semplicemente per poter finalmente tornare a comunicare con i propri familiari.

Samsung Wemogee è la prima app per chi ha difficoltà di espressione

L’app

Samsung wemogee è sviluppata nel nostro paese da Samsung Electronics Italia e Leo Burnett Italia con la collaborazione di Elio Clemente Agostoni, Direttore del Dipartimento Neuroscienze presso l’Ospedale Niguarda di Milano. Samsung Wemogee va a colmare un gap espressivo che affligge gli oltre 3 milioni di persone nel mondo (200.000 solo in Italia) che soffrono di afasia. 

Il problema

L’afasia è una patologia molto complessa, che comporta la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio. Si tratta di un disturbo acquisito, dovuto a lesioni dell’area di Broca e dell’area di Wernicke, le parti del cervello deputate alla progettazione, all’ideazione e all’espressione linguistica. Le cause più frequenti sono di tipo traumatico, emorragico o ischemico (basti pensare che ben il 30% delle persone colpite da ictus cerebrali sviluppano una forma di afasia). Questo disturbo ha gravi conseguenze sulla vita del paziente e delle persone che gli sono più vicine. Dato che il linguaggio è lo strumento più importante per poter comunicare, l’afasia può comportare la perdita della rete sociale e pesanti frustrazioni da un punto di vista emotivo.


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