Corruzione e altri reati: il vicepresidente di Samsung condannato a 5 anni
Corruzione e altri reati: il vicepresidente di Samsung condannato a 5 anni, nell’ambito di una vicenda molto complessa, che ha coinvolto anche il presidente coreano.
La vicenda ci porta indietro di qualche mese, fino al febbraio 2017, quando Lee Jae-Yong è stato arrestato, nel pieno di una crisi globale, che ha travolto anche il presidente coreano, portando anche a nuove elezioni e ad un cambio al vertice politico del paese.
Vicepresidente di Samsung condannato: che ruolo aveva?
Lee Jae-Yong era entrato da poco nel consiglio di amministrazione dell’azienda, primo passo verso la gestione della società guidata dal padre, Lee Kun-Hee colpito da un infarto due anni fa e da allora ricoverato in ospedale.
L’ingresso nel consiglio di amministrazione era un passaggio simbolico, un vero e proprio passaggio di consegne generazionale, in attesa di assumere il timone della società, secondo il rituale di trasmissione ereditaria, che di solito nelle aziende asiatiche è piuttosto complesso.
Il percorso è stato però drasticamente interrotto dai fatti di febbraio, quando non solo è stata infangata la reputazione della famiglia Lee, ma è stata anche arrestata la prima presidente donna della Corea Del Sud, ovvero Park Geun-Hye.
Secondo quanto ricostruito durante il processo, per cui si è arrivati alla condanna di cinque anni, Lee Jae-Yong avrebbe pagato 36 milioni di dollari ad associazioni no profit, che sarebbe in realtà risultate coperture di un consulente della presidente, per accelerare i permessi governativi necessari per la fusione di due sussidiarie del colosso coreano.
Tale fusione era considerata strategica per accelerare la scalata dello stesso Lee Junior ai posti di comando del gruppo.
Come è normale che fosse, gli avvocati dell’erede dell’impero Samsung ricorreranno in appello, perché lo stesso Lee si dichiara completamente estraneo ai fatti contestati.
Vicepresidente di Samsung condannato: quali conseguenze per l’azienda?
Come e quanto inciderà sul futuro dell’azienda la vicenda che è arrivata alla chiusura di un primo capitolo ma che è ancora molto lontana dalla sua conclusione?!?
E’ difficile prevederlo oggi, probabilmente un quadro più chiaro si delineerà con la sentenza di appello, ma il terremoto non potrà. non avere ripercussioni, dopo che due dirigenti sono stati condannati a quattro anni di prigione, mentre per l’ex presidente di Samsung Park Sang-jiin e il vicepresidente esecutivo Hwang Sung-soo sono stati condannati con pena sospesa.
Secondo gli osservatori specializzati, questo processo è una sorta di spartiacque, perché spesso in passato le famiglie alla guida di grossi gruppi sono state coinvolte in casi di corruzione, ma dopo le sentenze hanno ricevuto l’amnistia presidenziale, che il nuovo presidente coreano ha invece escluso categoricamente.
Lee Jae-Yong è presidente dal 2014, dopo il suo arresto non ci sono stati contraccolpi per il business di Samsung, che ha anzi registrato trimestri record, con risultati eccezionali.
Ci sono due sorelle del presidente che sono impiegate in Samsung in ruoli operativi, ma non è chiaro se siano considerate eredi “papabili” per ruoli chiave.
Non è un tema secondario, non riguarda solo i prossimi smartphone, perché Samsung rappresenta il 20% del prodotto interno lordo della nazione, è un argomento che va oltre i confini della società e forse anche oltre quelli della nazione.
Aspettiamo di scoprire i prossimi capitoli!