Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

Luca Viscardi19 Aprile 2017
Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

Ho usato per due settimane il nuovo Honor 8 Pro, che nel giro di qualche giorno sarà disponibile al prezzo di 549 euro: il prodotto è tecnicamente impeccabile, ma non mi ha entusiasmato.

Il problema è mio, non del telefono, che ha una dotazione tecnologica di primo piano, che costituisce un ottimo rapporto qualità prezzo: il problema, per me che ho provato tantissimi prodotti di Huawei e Honor è che la sensazione ricevuta da questi test è stata quella di avere sempre in mano lo stesso telefono, in forme leggermente diverse.

Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

E’ ovvio che questo non accadrà a chi compra un telefono, lo usa per il tempo che considera sia il giusto ciclo vitale, per poi cambiarlo e passare al successivo, ma penso che in qualche modo Huawei e Honor debbano risolvere un “problema” di identità relativo ai diversi prodotti sul mercato.

Nelle ultime settimane ho provato Huawei P8 Lite 2017, P10, P10 Plus, Honor 8 Pro e ho maneggiato il P10 Lite di un amico: la sensazione immediata è che il telefono sia praticamente identico, con qualche nota tecnica differente, ma che si coglie a fatica nell’uso quotidiano, perché grazie all’ottimizzazione eccellente fatta dall’azienda è difficile riscontrare comportamenti diversi nelle funzioni base, anche in telefoni con 500 euro di differenza.

Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

Ovvio, basta scattare una foto con poca luce per capire dove stiano le differenze che giustificano le distanze nel prezzo, oppure basta fare azioni come l’editing di video per capire dove i processori cambiano le performance, ma quanti utenti hanno un uso di questo tipo?

Ma queste sono considerazioni del tutto personali, figlie del fatto che sto provando smartphone  a raffica e del fatto che Huawei e Honor stiano colmando ogni segmento del mercato con una produzione che definire prolifica è poco, con il rischio però di generare un effetto saturazione oppure una sorta di dejavù da un modello all’altro.

L’interfaccia è identica in tutti i modelli, le personalizzazioni delle funzioni sono ridotte al minimo e lasciate all’area della fotocamera, forse per questo non ho vissuto con grande entusiasmo il nuovo Honor 8 Pro, che apre una competizione in casa serratissima ai modelli P10 P10 Plus.

Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

Il prezzo sulla carta è più conveniente di quello di P10, in pratica per 130 euro in meno portate a casa un prodotto con un display esageratamente più grande, con la stessa dotazione tecnica ad eccezione della fotocamera e di altri piccoli dettagli, con una batteria molto più potente.

E bisogna dire, che al di là del mio entusiasmo, Honor 8 Pro fa il suo compito in modo egregio da tutti i punti di vista, con l’unico difetto di una maneggevolezza un po’ ridotta per la dimensione davvero generosa dello schermo. Bisogna sottolineare che la dimensione globale di questo smartphone è identica a quella di iPhone 7 Plus, potete addirittura infilarlo nella cover di Apple, a cui poi però non aderisce bene per la diverse posizione dei pulsanti, ma le misure sono speculari, con il vantaggio però di avere un display molto più grande, 5.7 anziché 5.5 pollici.

Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

Honor 8 Pro

Bene la batteria da 4.000 mAh, che in una giornata di lavoro normale funziona alla grande, così come buono è il comparto fotografico: l’unica pecca se volete è nella fotocamera anteriore, perché i nuovi prodotti stanno introducendo tutti l’autofocus anche nella parte frontale. Con poca luce, poi, le foto frontali non sono il massimo.

Generalmente bene quella posteriore, che essenzialmente ricalca la dotazione di Huawei P9, senza l’ausilio di LEICA, con risultati forse leggermente inferiori con poca luce.

Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

L’audio dell’altoparlante invece è scarsino: volume buono, ma definizione molto ridotta, con bassi quasi assenti.

Il sensore delle impronte digitali è precisissimo, così come buono è il livello di personalizzazione del software, con gesture e comandi a schermo che conosciamo già bene per gli altri prodotti di casa Honor/Huawei. Potete scrivere una lettera sul display spento per attivare l’applicazione abbinata.

Tracciate ad esempio una “C” e aprite la fotocamera senza fare altro, decidete voi che applicazione abbinare alle lettere supportate.

Due settimane con Honor 8 Pro: tanta tecnologia, ma poca anima

Un vantaggio che Honor 8 Pro porta con sé è il sistema operativo: a bordo trovate Android 7 e quindi anche le potenzialità di Project Vulkan che gli sviluppatori possono sfruttare per la realizzazione dei videogiochi, sfruttando fino in fondo la potenza del processore grafico.

Questo dettaglio, abbinato al processore Kirin ultrapotente, ai 6 gb di ram in dotazione e alla batteria da 4.000 mAh è il paradiso per i gamers.

Se deciderete di acquistare un Honor 8 Pro avrete un telefono completo e  potente a disposizione, la cosa curiosa sarà capire quali armi userà Huawei P10 Plus per competere con uno schermo più piccolo e un prezzo più alto.


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