Asus Zenwatch 3 hands on
Ho finalmente messo le mani sul nuovo Asus Zenwatch 3, hand on, come dicono quelli bravi che sanno un sacco di cose.
Il nuovo smartwatch Made in Taiwan introduce diverse novitĂ rispetto al modello precedente, a partire dall’adozione della forma circolare, una piccola rivoluzione rispetto a quella squadrata dei precedenti modelli.
In piĂą, il nuovo Asus Zenwatch 3 ha 3 tasti funzione disponibili, con uno di loro dedicati all’accesso dirett a Google Fit, l’altro invece vi permette di accedere alla modalitĂ eco.
Il terzo pulsante, invece, vi fa accendere o spegnere il display, mentre per muovervi tra i menĂą dovete usare lo swipe sul display.
A proposito di schermo: amoled da 1.39 pollici con un’ottima leggibilitĂ , mentre a bordo c’è uno snapdragon wear 2100 con 512 mb di ram e una memoria interna di 4 gb. La batteria, invece, è il vero punto dolente perchĂ© si fatica ad arrivare a sera, almeno nei primi giorni di utilizzo che ho potuto sperimentare. Però ha il vantaggio che in 15 minuti raggiunge il 60% di carica, bastano piccoli pitstop per superare il problema autonomia.
Lo spessore è da 9.95 mm, la cassa è in acciaio multi strato ultra-resistente, con una cornice con taglio a diamante, che conferisce un aspetto premium, che rende i 255 euro richiesti on line per l’acquisto un prezzo piĂą che giustificato.
Il cinturino è in vera pelle italiana, perché Asus Zenwatch 3 si propone come un prodotto di lusso, ricercato, in grado di competere con i prodotti più blasonati.
Ha una certificazione IP67, per combinare la vocazione all’eleganza con l’uso nello sport; peccato però che non ci sia un sensore del battito cardiaco, elemento utilissimo in fase di allenamento, presente su tutti i migliori modelli di smartwatch.
Tornando alla certificazione, vi sottolineo che si può immergere fino ad un metro per oltre 30 minuti, quindi si può portare senza rischio sotto la doccia.
Come detto, il prezzo è intorno ai 300 euro, definisco così il livello di costo, perchĂ© con il mix tra internet e street price è sempre complicato dare un’indicazione universalmente valida.
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