Recensione Call of Duty: Black Ops 7: un pacchetto "5 in 1", l'episodio più generoso degli ultimi anni (mistergadget.tech)
Il candidato del 2025 non reinventa la ruota ma espande il sistema di movimento (Omni-movement e Walljump) e offre cinque distinte modalità di gioco, dal PvE allo Zombie classico.
+ Campagna cooperativa solida
+ Sistema di movimento evoluto e coerente
+ Multiplayer classico efficace
+ Endgame con progressione Rogue-lite
+ Progressione avanzata
– Sensazione di riciclo di asset
– Modalità 20v20 caotica e da rivedere
– Difficoltà artificiale in Endgame
– Mappa Ashes of the Damned (Zombie) lineare
– Motore grafico datato
Cosa sarebbe un anno senza un nuovo Call of Duty? Ancora una volta, Activision e il suo esercito di studi tornano con l’obiettivo di convincere la community, e il titolo scelto per il 2025 è Black Ops 7, che si pone direttamente in continuità con il suo predecessore. Troviamo il celebre sistema di “Omni-movimento” – che permette di correre, tuffarsi e scivolare in tutte le direzioni – evoluto con l’introduzione del walljump. Ma il vero punto di forza sono i contenuti, che quest’anno sono di una generosità inaudita.
L’espressione maxi best-of non basterebbe a descrivere l’offerta di Call of Duty: Black Ops 7. Quest’anno, gli sviluppatori ci riempiono letteralmente di contenuti, proponendo cinque “giochi in-game” distinti:
- La Campagna (per la prima volta in cooperativa dopo dieci anni).
- Una modalità Endgame (un nuovo shooter di estrazione 100% PvE).
- Il Multiplayer (tradizionale 6v6 e la nuova modalità Impegno 20v20).
- La modalità Zombie (con una mappa principale più grande del solito).
- Una versione stand-alone di Dead Ops Arcade (lo sparatutto twin-stick con non morti).
Si tratta di una quantità di materiale impressionante, che rende questo episodio uno dei più ricchi e diversificati di sempre. Analizziamo ora, una per una, ciascuna di queste componenti.
Indice
Campagna: non così in solitaria
Per la prima volta da Black Ops 3, Call of Duty torna con una campagna cooperativa, giocabile online fino a 4 giocatori. Sebbene sia possibile affrontarla in solitaria, è subito chiaro che l’avventura è stata pensata e progettata per il gioco di gruppo.
L’avventura raggiunge il suo obiettivo primario: è una buona, o persino ottima, esperienza da fare in cooperativa. Si percepisce la cura nel level design, con ambienti sufficientemente aperti da dare spazio a tutti, obiettivi che spesso si sviluppano in parallelo e abilità che possono essere utilizzate in modo complementare.
Il maggior successo della campagna sono senza dubbio i suoi livelli in stile “incubo a occhi aperti”. Fin dalla prima missione, la squadra, guidata da David Mason, inala una sorta di gas che dà vita ai suoi traumi. Ci si ritrova in scenari surreali, come l’America Centrale con machete giganti che cadono dal cielo, o una Los Angeles devastata dove la gravità è alterata.
Ci sono 11 livelli in totale per circa 5 ore di gioco, e il ritmo è vario e ben bilanciato. Sebbene la sceneggiatura sia in linea con il classico stile blockbuster (spesso di facciata), le sequenze d’azione non annoiano mai.
Non offre, però, modalità di difficoltà selezionabili, e questo è un peccato. La sfida è tarata approssimativamente sul livello “Medio” e, soprattutto, il bilanciamento non viene modificato per il giocatore singolo. Affrontare un numero eccessivo di nemici da soli impatta negativamente sul ritmo e sulla giocabilità, rendendo l’esperienza in solitaria nettamente meno piacevole.
Endgame: l’extraction shooter PvE (con un pizzico di rogue-lite)
Con la campagna di Black Ops 7, c’è sempre un altro livello di contenuto. Una volta completata l’avventura principale, si sblocca Endgame: una modalità di gioco autonoma che si configura come uno shooter di estrazione interamente PvE (Giocatore contro Ambiente).
La modalità si svolge su una grande mappa ispirata a scenari mediterranei, con una serie di obiettivi, nemici controllati dall’IA e quattro zone che rappresentano altrettanti livelli di difficoltà crescente. L’obiettivo è raccogliere equipaggiamento (loot), completare missioni e riuscire a esfiltrarsi per conservare i progressi.
Endgame è in sostanza la somma di esperimenti passati di Call of Duty, come la modalità DMZ di Warzone e lo Zombies Open World di Modern Warfare III, ma senza l’elemento PvP. Sulla mappa sono presenti fino a trenta altri giocatori, che però non sono una minaccia; l’unica interazione è l’aiuto reciproco.
All’inizio, l’idea non convince, ma dopo qualche ora di gioco, ci si lascia coinvolgere. Oltre alla possibilità di muoversi in tuta alare e utilizzare le abilità della campagna (mega-salto, rampino), l’elemento che funziona meglio è la progressione. Ad ogni missione, il tuo operatore guadagna XP e livelli in stile rogue-lite: a ogni nuovo livello, è necessario scegliere tra due miglioramenti temporanei (es. ricarica più veloce o controllo tuta alare migliore). Questo sistema incoraggia a tornare più volte per perfezionare le build e rende l’aumento di potenza progressivamente unico e gratificante.
Punti critici: I mostri più resistenti (i cosiddetti “sacche di punti vita” o HP sponges) provengono dalla modalità Zombie, e la difficoltà è spesso artificiale, basata solo sul numero esagerato di avversari anziché su sfide tattiche.
Operatori e Build: Un dettaglio interessante è che la progressione di Endgame è legata a un operatore specifico, non al tuo account. Questo permette di “immagazzinare” diversi personaggi con build e miglioramenti unici, utili per testare combinazioni differenti e affrontare diverse aree di difficoltà.
Multiplayer: walljump e un pizzico di caos
Passando al multiplayer, Black Ops 7 prosegue la linea intrapresa da Black Ops 6, evolvendo l’Omni-movimento con l’aggiunta del Walljump. Questa meccanica consente un “rimbalzo” quando si salta contro un muro e si preme nuovamente il tasto di salto. Non è un wallrun permissivo come in Black Ops 3, ma un’aggiunta tattica che si integra perfettamente nel gameplay frenetico. Il Walljump offre nuove vie di attacco e si inserisce in modo coerente nel sistema di movimento generale, ed è fantastico.
Mappe e design: Al lancio sono disponibili 16 mappe dedicate al 6v6 (un numero molto generoso), di cui 13 inedite e 3 remake di Black Ops 2 (Express, Raid e Hijacked). Il level design è essenziale e focalizzato sul combattimento ravvicinato, seguendo la tradizionale struttura a tre corsie, risultando nel complesso semplice e incredibilmente efficace. Tutto è fatto per offrire scontri ritmici e intensi, che è esattamente ciò che ci si aspetta dalla serie.
Modalità e caos: Oltre alla gamma classica (Deathmatch a squadre, Dominio, ecc.), ci sono due novità. Sovraccarico(una variante di Cattura la Bandiera) è divertente grazie al nuovo gameplay. La seconda, Impegno (20 contro 20 su mappe relativamente grandi con veicoli e tute alari), è invece caotica: È un guazzabuglio in pratica. Lo scontro si risolve in continui respawn aerei nello stesso punto. Il level design, ripreso dalle zone della mappa Endgame, non aiuta, risultando troppo aperto per un’azione così condensata.
Finalmente il Matchmaking “Libero”? Una nota che farà felici molti: il tanto criticato SBMM (Skill-Based Matchmaking, il sistema che bilancia le partite in base alle tue prestazioni) è ridotto o assente nelle modalità online “normali”. Per le partite competitive, invece, il sistema di bilanciamento rimarrà attivo.
Zombie, personalizzazione e considerazioni finali
La modalità Zombie presenta quest’anno una mappa principale, Ashes of the Damned, più grande del solito, con l’importante novità di un veicolo completamente personalizzabile. L’auto si evolve, permettendo di installare il celebre Pack-a-Punch (lo strumento per potenziare le armi) direttamente sul paraurti o persino una torretta sul tetto, cambiando radicalmente la gestione delle orde di non morti. Per il resto, la formula tradizionale funziona, sebbene la costruzione della mappa (zone chiave collegate da strade, poche diramazioni) risulti un po’ meno ispirata.
A livello di progressione, Black Ops 7 spinge il Prestigio e la personalizzazione dell’equipaggiamento al limite. Ora è possibile raggiungere il livello 1000 e portare le armi fino al livello 250. Il nuovo sistema di Overclock per il multiplayer introduce miglioramenti bonus sbloccabili per ogni accessorio e scorestreak, spingendo i giocatori a esplorare diverse build.
Piccolo punto grafico: Il motore di gioco accusa segni di stanchezza rispetto ad altri sparatutto di nuova generazione. La grafica rimane pulita nei livelli chiusi della campagna e nelle mappe 6v6, ma le ampie zone di Endgame rivelano i limiti di un engine che deve ancora supportare anche le console di vecchia generazione (PS4 e Xbox One).
Considerazioni finali
Call of Duty: Black Ops 7 non è l’episodio che reinventa la serie, ma è senza dubbio uno dei più ambiziosi e generosi mai proposti da Activision. L’aggiunta del Walljump perfeziona un gameplay già frenetico e apprezzato, mentre la Campagna cooperativa garantisce un’esperienza narrativa di alto livello se affrontata in gruppo.
Il vero punto di forza risiede nella quantità di contenuti: l’inclusione di ben cinque distinte modalità, tra cui l’inedito Extraction ShooterEndgame e la rivisitazione di Zombie, offre un valore eccezionale per il prezzo del biglietto. Tuttavia, tale abbondanza ha richiesto dei compromessi, manifestati nel riciclo di alcuni asset e nel level design acerbo di modalità come Impegno. Nonostante non eccella in ogni singolo aspetto, Black Ops 7 è un pacchetto estremamente solido e divertente che, grazie alla sua varietà, saprà soddisfare quasi ogni tipo di appassionato di sparatutto.