
Google Meet e il make-up AI (mistergadget.tech)
Google Meet lancia 12 effetti di trucco potenziati dall’intelligenza artificiale per migliorare l’aspetto durante le videochiamate. Effetto naturale, fluido e salvato automaticamente.
Le riunioni online diventano sempre più “intelligenti”. Dopo l’introduzione dei timer integrati la scorsa settimana, Google Meet aggiunge una nuova funzione che promette di farci apparire al meglio anche nei giorni più complicati: il make-up virtuale potenziato dall’intelligenza artificiale.
La piattaforma di videoconferenze di Mountain View introduce infatti 12 diversi look cosmetici digitali, applicabili in tempo reale grazie a un sistema di tracciamento facciale AI che promette risultati naturali e fluidi anche durante i movimenti.
Google Meet: make-up intelligente per apparire sempre in forma
La novità amplia la già esistente funzione “Ritocco” (Touch-up), ma la porta a un nuovo livello: non si tratta più di un semplice filtro di ammorbidimento della pelle, bensì di un sistema di trucco digitale realistico e dinamico. Gli utenti possono scegliere tra look più leggeri o più marcati, pensati per adattarsi a diverse situazioni: dalla riunione formale al meeting informale, passando per le call al volo in cui il tempo per prepararsi è davvero poco.
Google spiega che il sistema sfrutta l’AI per riconoscere in modo preciso i contorni del viso e la direzione dello sguardo, applicando il trucco in modo coerente con l’illuminazione e i movimenti. Il risultato, secondo l’azienda, è naturale e stabile: non serve restare fermi davanti alla webcam, perché l’effetto si muove insieme al volto, evitando le tipiche distorsioni o i “glitch” dei filtri più rudimentali.
Attivazione semplice e impostazioni salvate
La funzione è disattivata di default, ma si può abilitare in pochi passaggi: basta aprire il menu “Effetti video” durante una chiamata, selezionare la nuova scheda dedicata al make-up e scegliere uno dei 12 stili disponibili.
Una volta attivato, il look scelto viene memorizzato automaticamente e riapplicato alle chiamate successive, evitando di dover ripetere l’operazione ogni volta.
Google precisa inoltre che l’elaborazione del trucco avviene direttamente sul dispositivo (per chi usa computer o smartphone compatibili), riducendo così la latenza e migliorando la privacy: le immagini non vengono inviate ai server per il rendering dell’effetto.
Concorrenza e contesto
Questa mossa porta Google Meet in diretta concorrenza con Microsoft Teams e Zoom, che da tempo sperimentano filtri estetici simili. Teams, ad esempio, ha stretto una partnership con Maybelline per offrire un catalogo di look digitali professionali, mentre Zoom dispone già della sezione “Studio Effects”, che permette di modificare sopracciglia, rossetto e barba virtuale.
Google, però, punta a differenziarsi sul piano tecnologico, sfruttando Gemini e i modelli di visione artificiale di nuova generazione, integrati nei suoi servizi di comunicazione.
Il risultato è un’esperienza meno artificiosa e più coerente con l’ambiente circostante, che adatta luci, tonalità e texture in tempo reale.
Una funzione tra estetica e benessere digitale
Più che una semplice trovata estetica, questa novità riflette una tendenza più ampia nell’evoluzione del lavoro ibrido: strumenti di AI che riducono lo stress da esposizione continua alla videocamera, migliorando la percezione di sé e la sicurezza personale.
Google Meet, che oggi è parte integrante di Google Workspace e Android 16, continua quindi ad arricchirsi di funzioni pensate per rendere le videoconferenze più flessibili e umane.