
caricabatterie, nuovi standard UE (mistergadget.tech)
L’Unione Europea introduce nuove regole per gli alimentatori USB-C: meno sprechi, minori consumi e fino a 100 milioni di euro risparmiati ogni anno.
Dopo il successo della direttiva sul caricabatterie unico USB-C, l’Unione Europea compie un ulteriore passo avanti verso la sostenibilità tecnologica. Bruxelles ha infatti approvato un nuovo pacchetto di norme che fissa gli standard eco-compatibili per gli alimentatori esterni (EPS) utilizzati per ricaricare smartphone, laptop, router, monitor e altri dispositivi elettronici.
L’obiettivo: ridurre consumi, emissioni e sprechi, assicurando al tempo stesso maggiore interoperabilità tra i prodotti di tutti i marchi.
Un caricabatterie per tutti, ma anche più efficiente
Le nuove regole UE si inseriscono nel percorso di transizione ecologica già avviato con l’adozione della porta USB-C come standard unico. Questa volta, però, l’intervento punta non tanto alla compatibilità fisica quanto all’efficienza energetica e alla progettazione sostenibile.
Tutti i caricabatterie USB venduti nel mercato europeo – circa 400 milioni ogni anno – dovranno rispettare requisiti più severi di efficienza e progettazione.
Nello specifico, ogni alimentatore dovrà:
- disporre di almeno una porta USB-C,
- utilizzare cavi rimovibili,
- e rispettare nuovi limiti di consumo energetico in standby e a pieno carico.
I tempi: tre anni per adeguarsi
I produttori avranno fino alla fine del 2028 per uniformarsi alle nuove regole, che verranno pubblicate nelle prossime settimane sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed entreranno in vigore 20 giorni dopo.
Le aziende avranno quindi tre anni di tempo per adeguare i propri sistemi di ricarica e introdurre sul mercato i nuovi modelli.
Per aiutare i consumatori a riconoscere i prodotti conformi, i nuovi alimentatori saranno identificabili tramite il logo ufficiale “EU Common Charger”.
Secondo le stime della Commissione, le nuove norme porteranno risultati concreti già entro il 2035:
- –3% di consumo energetico annuo durante il ciclo di vita dei dispositivi,
- –9% di emissioni di gas serra,
- –13% di inquinanti atmosferici,
- e un risparmio complessivo per i cittadini europei di circa 100 milioni di euro all’anno.
Per avere un termine di paragone, l’energia risparmiata equivale a quella consumata annualmente da 140.000 auto elettriche.
L’Europa guida la rivoluzione green della ricarica
Il nuovo standard rappresenta una tappa chiave nella strategia europea per la riduzione dell’impatto ambientale della tecnologia, in linea con gli obiettivi del Green Deal.
Dan Jørgensen, Commissario per l’Energia e l’Edilizia abitativa, ha commentato:
“Avere caricabatterie comuni per smartphone e laptop è una mossa intelligente che mette al primo posto i consumatori, riducendo al contempo gli sprechi energetici e le emissioni.
Questa iniziativa aiuterà gli europei a risparmiare denaro e a dimostrare che l’innovazione può essere motore di progresso e responsabilità.”
Una rivoluzione silenziosa ma decisiva
La standardizzazione dei caricabatterie è solo una parte di un piano più ampio che punta a rendere la tecnologia europea più efficiente, circolare e sostenibile.
In un mercato in cui i dispositivi elettronici vengono sostituiti con frequenza sempre maggiore, queste misure permetteranno di prolungare il ciclo di vita degli accessori, ridurre gli sprechi e limitare la produzione di nuovi componenti inutili.