
Sora 2 sbarca su Android (mistergadget.tech)
L’app AI per generare video Sora 2 debutta su Google Play Store: accesso con invito, preregistrazioni attive e lancio imminente anche per Android.
L’attesa per Sora 2, la nuova app di OpenAI capace di generare video con l’intelligenza artificiale, sembra ormai agli sgoccioli. Dopo il debutto su iOS che ha conquistato milioni di utenti in pochi giorni, il titolo è infatti comparso sul Google Play Store, segnale inequivocabile che il lancio su Android è imminente.
Come riportato da Android Police, l’app è già visibile nello store di Google ma non è ancora scaricabile: al momento è possibile soltanto pre-registrarsi, e la disponibilità iniziale è limitata agli utenti di Stati Uniti e Canada. L’uscita globale potrebbe però essere questione di giorni.
Dall’iPhone al mondo Android: la seconda ondata di Sora
Sora 2 ha debuttato su iPhone solo poche settimane fa, ma ha già generato un’ondata mediatica senza precedenti. L’app unisce un motore di generazione video basato su AI a un social network integrato in stile TikTok, dove gli utenti possono condividere, commentare e remixare i propri video generati.

Su iOS l’accesso è tuttora limitato tramite invito, una misura che probabilmente verrà mantenuta anche nella prima fase del rollout Android, così da gestire meglio la domanda e il carico sui server. Secondo le parole del CEO di OpenAI, Sam Altman, la produzione di video ha già superato di gran lunga le previsioni iniziali, richiedendo risorse di calcolo “significative e costose”.
L’app che ha riacceso il dibattito sull’etica dell’AI
Nonostante le restrizioni, i video generati da Sora 2 stanno invadendo la rete. TikTok, Instagram e X (ex Twitter) pullulano di clip surreali e iperrealistiche che spaziano da scenari cinematografici impossibili a ricreazioni di personaggi famosi.
Questo ha inevitabilmente riaperto il dibattito etico e legale legato alla creazione di contenuti con sembianze reali di persone esistenti — celebrità o individui comuni — senza consenso.
L’effetto virale dell’app è paragonabile a quello dei primi filtri “deepfake”, ma con un salto qualitativo enorme: Sora 2 riesce a fondere movimenti, illuminazione e dettagli facciali con una precisione inquietante, al punto da rendere difficile distinguere il reale dal sintetico.
Un successo travolgente (e potenzialmente pericoloso)
La formula sembra vincente: accesso gratuito con limiti generosi e una piattaforma sociale integrata per condividere i risultati. È questa combinazione che ha permesso a Sora 2 di scalare le classifiche dell’App Store in pochi giorni, e che con ogni probabilità replicherà il successo anche su Android.
Tuttavia, come sottolineano gli analisti, il vero banco di prova sarà la gestione dell’impatto sociale e informativodell’app. La facilità con cui chiunque può creare video realistici apre infatti scenari preoccupanti: fake news visive, manipolazioni politiche, furti di identità e deepfake.
OpenAI ha già previsto un sistema di tracciamento dei contenuti AI-generated e linee guida sull’uso etico, ma la sfida sarà garantirne l’applicazione effettiva su larga scala, soprattutto ora che l’app si prepara a raggiungere miliardi di utenti Android.
L’App Store invaso da cloni di Sora 2
Come già accaduto con la funzione di generazione immagini di ChatGPT, anche stavolta il successo di Sora 2 ha scatenato una corsa sfrenata tra sviluppatori opportunisti. Nel giro di pochi giorni, l’App Store di Apple si è riempito di copie più o meno sofisticate dell’app ufficiale di OpenAI, ognuna progettata per trarre vantaggio dal clamore mediatico intorno alla piattaforma di video generativi che sta monopolizzando il web.
Il business dei cloni: migliaia di download e guadagni in fretta
Il meccanismo è semplice, e tristemente efficace. Gli utenti vedono sui social i video iperrealistici creati con Sora 2, si precipitano sugli store per scaricarla, ma spesso non conoscono il nome esatto dell’app originale. Così finiscono per installare una delle tante imitazioni dal nome ambiguo o volutamente ingannevole.
Secondo i dati raccolti da Appfigures e riportati da TechCrunch, oltre la metà di queste app include esplicitamente “Sora 2” nel titolo, così da manipolare le ricerche dell’App Store e intercettare utenti ignari.
Alcune di queste app non sono nemmeno nuove: esistevano già da mesi e sono state aggiornate dopo il lancio dell’originale per sfruttare l’improvviso boom di interesse verso il nome “Sora”. Una delle più scaricate, “Sora 2 – AI Video Generator”, ha superato le 50.000 installazioni in pochi giorni, pur non avendo nulla a che vedere con OpenAI.
Creare questi cloni è tutt’altro che complesso: le API di OpenAI e Google permettono a chiunque di integrare strumenti di generazione AI in app terze, e il modello di business freemium — con abbonamenti che sbloccano più video o tempi di elaborazione più rapidi — garantisce introiti rapidi. Secondo le stime di Appfigures, alcuni sviluppatori hanno guadagnato decine di migliaia di dollari in poche settimane, semplicemente cavalcando la popolarità del marchio Sora.