
Google Pixel Buds 2a pesano pochissimo e sono super compatti (mistergadget.tech)
Google ha impiegato quattro anni per aggiornare i suoi auricolari economici, e il risultato è un prodotto che costa 30 dollari in più del predecessore ma che offre finalmente ciò che tutti chiedevano: la cancellazione attiva del rumore. I Pixel Buds 2a si posizionano a 149 euro in Italia, una cifra che non è esattamente da budget ma che inizia a sembrare ragionevole quando si considera cosa offrono rispetto ai fratelli maggiori Pro 2 da 249 euro.
+ ANC funzionale ed efficace
+ Audio Bilanciato
+ Buona autonomia
+ Batteria custodia sostituibile
– No regolazione volume touch
– Prezzo relativamente alto
Indice
Design: piccoli, comodi, e con una custodia che sembra un sassolino
Google ha chiaramente fatto i compiti. I Pixel Buds 2a sono gli auricolari più piccoli e leggeri mai realizzati dall’azienda (4,7 grammi per auricolare), e riprendono il design vincente dei Pro 2 con quello stabilizzatore girevole che, contrariamente al cinismo di chi scrive, funziona davvero. Si inseriscono, si ruotano in senso antiorario, e rimangono in posizione anche durante l’attività fisica moderata.
La custodia mantiene quella forma “a sassolino levigato” che invita a essere accarezzata in tasca, con una finitura opaca che resiste alle impronte. Peccato per il “clack” plasticoso quando si chiude il coperchio: Google avrebbe potuto evitare questo piccolo dispiacere acustico che invece caratterizza i Pro 2 in modo quasi rilassante. Ma parliamo di dettagli che interessano principalmente chi recensisce per mestiere.

Disponibili in due colorazioni – un grigio-verde che è più grigio che verde, e un viola ametista decisamente più riconoscibile – gli auricolari hanno certificazione IP54 per resistenza a sudore e spruzzi. Anche la custodia vanta una protezione IPX4, sufficiente per sopravvivere a una pioggia leggera senza entrare nel panico.
Una novità interessante: per la prima volta su un prodotto Google, la batteria della custodia è sostituibile. Un passo verso la riparabilità che merita un applauso, anche se gli auricolari stessi rimangono sacrificabili sull’altare della miniaturizzazione wireless.
Piccola nota negativa il colore bianco è bellissimo, ma la custodia tende a rigarsi con estrema facilità a contatto con gli altri oggetti, anche se quei segni neri che compaiono si possono rimuovere con un panno.
Audio: buono, ma non memorabile
Il driver dinamico da 11mm sviluppato internamente offre un suono maturo e bilanciato, che privilegia la naturalezza rispetto all’impatto. I bassi sono presenti e controllati, senza quella fisicità che caratterizza i Google Pixel Buds Pro 2, ma mantengono un equilibrio che rende l’ascolto piacevole anche per sessioni prolungate. Gli alti sono leggermente smussati, evitando l’affaticamento uditivo, mentre le medie frequenze rappresentano il punto di forza, restituendo dialoghi e voci con dettaglio convincente.
Il chip Google Tensor A1 gestisce l’elaborazione audio in tempo reale con quella che l’azienda descrive come “elaborazione fino a milioni di volte al secondo”. Traducendo dal marketing: il suono è pulito e la latenza bassa, anche se occasionalmente si verificano piccoli scatti in ambienti affollati di dispositivi Bluetooth, specialmente con il multipunto attivo.
L’equalizzatore a cinque bande permette regolazioni ampie (da +60 a -60), con preset predefiniti per chi preferisce l’approccio automatico. Ma la verità è che questi auricolari suonano come se ci fosse sempre “una sottile parete di carta” tra voi e la musica, come ha elegantemente osservato un collega americano. Si gode l’ascolto, certo, ma non si scoprono nuovi dettagli nelle canzoni che si conoscono a memoria.
ANC: finalmente presente, ma con qualche compromesso
La grande novità dei Pixel Buds 2a è la cancellazione attiva del rumore Silent Seal 1.5, assente nei precedenti modelli A-Series. Google dichiara che offre 1,5 volte la potenza di cancellazione dei primi Pixel Buds Pro, e nei test pratici riesce effettivamente a tagliare il rumore di fondo continuo: traffico urbano, ronzio di condizionatori, ventilatori. Tutto ciò che somiglia al rumore bianco viene gestito bene.
I rumori più “organici” rappresentano invece una sfida maggiore. Una televisione a volume normale viene attenuata ma non completamente bloccata, il che può risultare problematico con podcast o video. Lo stesso vale per il ticchettio di una tastiera durante la digitazione: si sente, anche se ovattato.

La modalità Trasparenza è curata e naturale, priva di artefatti metallici, ma con un’enfasi forse eccessiva sui toni alti provenienti dall’esterno, che inevitabilmente compromette l’ascolto. Funziona per brevi conversazioni, ma per dialoghi prolungati conviene togliere gli auricolari.
Durante le chiamate, i due microfoni per lato e l’elaborazione assistita da intelligenza artificiale separano efficacemente la voce dal rumore ambientale. La qualità risulta stabile anche in contesti affollati, con un occasionale effetto metallico che però è quasi inevitabile in questa fascia di prezzo.
Software: tutto ciò che serve, ma non tutto ciò che si vorrebbe
L’app Pixel Buds offre controllo completo su firmware, livelli di batteria e impostazioni varie. C’è l’integrazione con Gemini per notifiche, riassunti di messaggi e ricerche vocali. C’è l’audio spaziale (senza opzioni particolari). C’è il bilanciamento stereo e persino l’audio mono.
Quello che manca sono i controlli touch personalizzabili. Si può solo decidere se il “tieni premuto” attiva l’assistente o l’ANC, ma per auricolare. E qui arriviamo al punto dolente: l’assenza della regolazione del volume tramite swipe. Nel 2025, dover usare i tasti fisici del telefono o i comandi vocali per alzare e abbassare il volume sembra una scelta inspiegabile.
I controlli touch, peraltro, non brillano per affidabilità. Tap interpretati come pressioni prolungate, pressioni che attivano l’ANC quando si vuole solo mettere in pausa. Non sono completamente inaffidabili, ma abbastanza da diventare frustranti nell’uso quotidiano.

Fast Pair e cambio audio funzionano egregiamente, permettendo di associare rapidamente i Buds a nuovi dispositivi Android e di passare da uno all’altro senza interventi manuali. Nota stonata: nonostante Google dichiari il supporto a Find Hub, durante i test gli auricolari non comparivano nell’app per la localizzazione. L’unica opzione funzionante era farli squillare, ma con un volume non particolarmente elevato.
Autonomia: più che dignitosa
Con l’ANC disattivato, si raggiungono 10 ore di ascolto continuato e circa 27 ore totali con le ricariche dalla custodia. Con l’ANC attivo, i valori scendono a 7 ore di ascolto e 20 ore complessive. La ricarica rapida offre circa 1 ora di ascolto con soli 5 minuti nella custodia.
Manca il supporto alla ricarica wireless, e la porta USB-C rimane l’unico metodo di alimentazione. Una scelta comprensibile per contenere i costi, ma che pesa un po’ in un’epoca in cui molti hanno ormai adottato charging pad sul comodino.
Verdetto: l’85% dell’esperienza Pro a metà prezzo
I Pixel Buds 2a rappresentano ciò che Google definisce “unreal value”, e in effetti offrono circa l’85% dell’esperienza dei Pro 2 a meno della metà del prezzo. Condividono lo stesso driver da 11mm, lo stesso chip Tensor A1, un ANC efficace (se non profondo come quello dei fratelli maggiori), e praticamente tutte le funzioni software principali.
Quello che manca rispetto ai Pro 2: ricarica wireless, un sistema ANC più evoluto, audio adattivo, tracciamento della testa per l’audio spaziale, rilevamento delle conversazioni, gestione delle chiamate tramite movimenti del capo, e una leggera superiorità nella separazione dei piani sonori.
La domanda è: ne sentite davvero la mancanza? Per la maggior parte degli utenti, probabilmente no. I Pixel Buds 2a sono auricolari equilibrati e razionali, perfetti per chi desidera un’esperienza completa senza bisogno di funzioni avanzate. Il prezzo di lancio non è aggressivo come ci si potrebbe aspettare da un modello “economico”, ma considerando l’inflazione del mercato degli auricolari negli ultimi anni, 149 euro per tutto ciò che offrono iniziano a sembrare un affare ragionevole.
Se siete nel dubbio, il consiglio è semplice: aspettate uno sconto. A 99-109 euro, i Pixel Buds 2a diventano immediatamente la scelta più sensata del mercato Android. A prezzo pieno, rimangono comunque una proposta solida per chi cerca un equilibrio tra qualità e prezzo, senza pretendere il meglio assoluto.
