Gmail e IA: come evitare che vi legga le email (mistergadget.tech)
Dal 10 ottobre 2025 entra in vigore una nuova funzione di Gmail basata su intelligenza artificiale. Si chiama “AI Enhanced Classification and Review” e analizzerà i contenuti delle email per fini pubblicitari.
Google ha annunciato l’introduzione di un nuovo sistema AI all’interno di Gmail, AI Enhanced Classification and Review, che sarà attivato automaticamente su tutti gli account a partire dal 10 ottobre 2025.
Il nome è tecnico, ma il significato è chiaro: la funzione consentirà a Gemini, il modello linguistico di Google, di analizzare le email ricevute — mittente, oggetto, testo e allegati — per estrarre informazioni utili alla profilazione pubblicitaria.
L’obiettivo dichiarato è migliorare la precisione degli annunci e dei suggerimenti all’interno di Gmail e degli altri servizi Google. In pratica, l’AI cercherà di comprendere i tuoi interessi dai contenuti della posta per mostrarti banner e promozioni più pertinenti.
Secondo la documentazione pubblicata da Google, la funzione non prevede “letture manuali” da parte del personale umano: l’intero processo avviene automaticamente, con un’analisi semantica dei testi tramite modelli di linguaggio Gemini.
Tuttavia, il fatto che la funzione venga attivata di default, senza consenso esplicito, ha sollevato numerose preoccupazioni in materia di privacy e tutela dei dati personali.
In particolare, le informazioni elaborate dall’AI potrebbero includere:
Il tutto sarà poi utilizzato per alimentare algoritmi pubblicitari dinamici, con un impatto diretto sulla personalizzazione delle inserzioni che compaiono su Gmail, YouTube e nella Ricerca Google.
Per fortuna, Google permette di revocare l’autorizzazione preventiva. La procedura è semplice e si può completare in pochi minuti da desktop o da mobile.
Per maggiore sicurezza, puoi accedere al tuo Account Google → Dati e privacy → Attività web e app e disattivare il tracciamento.
Questo impedirà a Gemini e ad altri servizi collegati di usare i dati di Gmail per fini pubblicitari o di analisi.
La novità conferma la strategia di Google nel potenziare Gemini come infrastruttura trasversale a tutti i suoi servizi, da Workspace a YouTube. Tuttavia, questa mossa rappresenta anche un punto di frizione con la sensibilità europea in tema di consenso informato e trattamento dei dati personali.
Sebbene l’azienda sostenga che le analisi avvengano in modo anonimo e sicuro, la percezione di controllo degli utenti viene comunque ridotta, perché il sistema sarà attivo di default.
Solo chi interverrà manualmente potrà impedirne l’attivazione.
È probabile che, nel breve periodo, l’impatto si traduca in una maggiore precisione nella pubblicità personalizzata e in una migliore categorizzazione automatica delle email (ad esempio tra “Promozioni” e “Principali”).
Ma a lungo termine, l’espansione di Gemini nelle app Google potrebbe portare a un livello di profilazione sempre più dettagliato.
Chi vuole mantenere il pieno controllo sulla propria posta e limitare l’uso dei propri dati ha quindi pochi giorni per intervenire.
Un aggiornamento che, pur migliorando la precisione dei servizi Google, riapre il dibattito sulla privacy nell’era dell’intelligenza artificiale.
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