
Smartphone, i migliori non sono quelli che pensi (mistergadget.tech)
L’acquisto di uno smartphone, visti i costi odierni e anche la similarità dei vari prodotti, comporta una valutazione importante.
Sicuramente, guardiamo la fotocamera prestante, lo spazio disponibile, il prodotto accattivante, ma da un punto di vista tecnico, per chi volesse un quadro chiaro e diretto dei risvolti da un punto di vista propriamente di durabilità, cosa bisognerebbe guardare?
Un’indagine condotta dall’ente britannico Which?, analizzando oltre 15.000 smartphone acquistati negli ultimi sette anni, ha rivelato quali marchi presentano meno difetti con il passare del tempo. Lo studio ha misurato i malfunzionamenti a uno, tre e sei anni dall’acquisto, fornendo un quadro chiaro sulla vera longevità dei dispositivi.
Smartphone, quale dura di più e quale dura di meno
Va fatta una premessa, questi dati chiaramente sono di tipo puramente tecnico, è chiaro che questo prescinde dalla volontà di avere uno smartphone trendy piuttosto che un modello super per quel che concerne la fotocamera, lo zoom, la qualità audio e video, i servizi connessi. Ognuno sceglie lo stesso per una funzione diversa e questa è solo una base, che è giusto conoscere, nel quadro complessivo.

Nel primo anno, la maggior parte dei brand si comporta bene: OnePlus non registra alcun problema (0%), mentre Samsung (2%), Apple (3%), Google e Xiaomi (4%) mostrano tassi di guasto minimi.
Dopo tre anni, la situazione si evolve, cambia inaspettatamente: il tasso di guasto medio è di 8 smartphone su 100. OnePlus mantiene la leadership con solo il 3% di difetti, seguito da Google e Samsung (7%) e Apple (8%).
La vera prova arriva dopo sei anni. I marchi più resistenti risultano essere OnePlus, Realme e Google, che registrano tutti un basso tasso di malfunzionamento, fermandosi all’11%. Nella fascia media si trovano Samsung (13%) e Apple (15%). Al contrario, alcuni brand come Huawei (29%) e Sony (31%) mostrano percentuali di guasto molto più alte.
L’analisi ha anche identificato i difetti più comuni. La principale lamentela degli utenti, che rappresenta il 29% dei guasti totali, riguarda la batteria e il suo calo di autonomia. Seguono la lentezza del dispositivo (5%) e il blocco improvviso (5%), spesso risolvibile con un semplice riavvio. I problemi legati all’arresto anomalo (4%) e agli aggiornamenti software (3%) completano la lista delle cause più frequenti. Cause meno frequenti, ma pur sempre presenti, includono problemi con il sistema di riconoscimento facciale, il mancato avvio del telefono, i problemi agli altoparlanti e, in rarissimi casi (1%), persino l’emissione di fumo o fuoco dal dispositivo.
Chiaramente dopo sei anni questi sono problemini anche normali, soprattutto c’è da dire che la durata – che attualmente in base agli aggiornamenti che vengono rilasciati – è stimata sui 7 anni, dipende da tanti fattori, in primis come gestiamo il dispositivo, come ce ne prendiamo cura (anche semplicemente con gli aggiornamenti) e soprattutto quanto lo andiamo a utilizzare nel quotidiano.