
Google Quick Share (mistergadget.tech)
Quick Share arriva su iPhone e Mac, ma i file passeranno dai server Google. Obbligatorio internet e account attivo.
Emergono dettagli poco incoraggianti sul funzionamento di Google Quick Share sui dispositivi Apple. Secondo le analisi del codice dei Play Services versione 25.37.31 beta, per condividere file con iPhone e Mac sarà indispensabile una connessione a internet, a differenza di quanto accade oggi tra due smartphone Android o con AirDrop su ecosistema Apple.
Google Quick Share: come funzionerà il trasferimento
Il sistema previsto da Google non sfrutterà una connessione diretta tra i dispositivi. Quando un utente Android selezionerà un iPhone o un Mac come destinatario, il contenuto verrà compresso, criptato e caricato sui server di Google. Il destinatario dovrà quindi inquadrare un QR code mostrato sullo schermo, che rimanderà a un link per scaricare il file.
Secondo la documentazione trovata, i file resteranno disponibili sui server per un massimo di 24 ore, tempo ritenuto sufficiente per completare la ricezione. L’utente dovrà però effettuare l’accesso con un account Google, requisito che aggiunge un ulteriore passaggio rispetto ai trasferimenti locali.
Differenze con Android e AirDrop
Su Android, Quick Share utilizza protocolli a corto raggio come Bluetooth e Wi-Fi Direct, creando connessioni peer-to-peer che permettono lo scambio veloce e sicuro dei file senza passare da internet. Lo stesso vale per AirDrop, che sfrutta gli stessi standard.
Su iPhone, invece, questa soluzione non sarà adottata. Il risultato è che i trasferimenti perderanno la caratteristica principale: la possibilità di condividere contenuti rapidamente e senza consumare dati. La scelta sembra dettata da limiti imposti dall’ecosistema Apple, che non consente a Google di integrare un sistema di connessione diretta tra piattaforme.
Il nuovo meccanismo garantisce comunque sicurezza tramite crittografia e una finestra temporale per il download, ma introduce diversi svantaggi. Serve una rete stabile, i tempi di trasferimento dipendono dalla velocità della connessione e rimane il problema della privacy dei file caricati sui server. Anche se la permanenza è limitata a 24 ore, la necessità di transitare per il cloud potrebbe scoraggiare alcuni utenti.
Quando arriverà la funzione
La funzione non è ancora attiva e al momento non è stato possibile testarla in modo pratico. Gli indizi nel codice dei Play Services e gli screenshot emersi indicano però che il rollout non dovrebbe tardare. È probabile che Google voglia rendere disponibile Quick Share su iOS e macOS entro i prossimi mesi, così da ampliare la compatibilità del servizio prima della stagione invernale.
L’integrazione di Quick Share su iPhone segna un passo avanti nell’interoperabilità, ma con limiti significativi. L’obbligo di internet e il passaggio tramite server riducono la semplicità che ha reso popolari AirDrop e la versione Android di Quick Share. La sfida sarà convincere gli utenti che la comodità di un servizio cross-platform compensa questi compromessi.