
(mistergadget.tech)
Una situazione che sarà capitata sicuramente a tutti: ricevere una telefonata e dall’altra parte c’è il muto, e poi l’utente riaggancia.
Qualcosa di misterioso, inspiegabile, apparentemente inutile e incomprensibile. Se un call center chiama per vendere qualcosa, è comprensibile. Se qualcuno parla dall’altra parte per mettere in scena una truffa, è comprensibile. Ma perché chiamare e riagganciare? Qual è il senso di questa pratica piuttosto strana, che viene comunque fatta da anni ed è diventata nell’ultimo periodo sempre più insistente?
In realtà c’è una questione molto chiara che tutti dovrebbero comprendere per poterla affrontare a fondo: la situazione che riguarda praticamente qualunque utente abbia un dispositivo telefonico. Ovviamente stiamo parlando sempre di dispositivi mobili.
La truffa Wangiri continua a fare danni
La truffa è di vecchio tipo e si chiama “Wangiri”. Il problema è che, nonostante tutte le informazioni del caso, il passare del tempo e quindi anche la notorietà di questo genere di truffa, la questione non è mai archiviata e continua a riproporsi con numeri che possono arrivare da tutto il mondo, quindi con prefissi vari.

Il loro obiettivo sostanziale è mettere in scena una truffa: o chiamare con il numero visibile per spingere l’utente a ricontattare (magari inducendolo in errore, perché la persona potrebbe pensare che si tratti di un call center legato a un e-commerce online o a qualcosa che comunque sta aspettando e di conseguenza sarebbe pronta a ricontattare per avere informazioni dettagliate), oppure perché la chiamata è anonima, e quindi l’utente, nel momento in cui ne riceve delle altre, è spinto a rispondere subito per avere informazioni sul chiamante.
Per tutti questi motivi la questione comunque è sempre la stessa: al momento in cui si riaggancia la chiamata e quindi parte la numerazione, iniziano a scalare i soldi dalla propria carta, dalla propria SIM, dal conto telefonico. Il problema è che molti hanno l’attivazione del “carica automatica”. In questo caso, praticamente nel momento in cui il credito scende al di sotto di una data soglia, partono in automatico le ricariche che vengono pagate con la carta connessa.
Il problema sorge perché l’utente, nel momento in cui è al telefono, non si rende conto di quello che sta accadendo, perché anche se arrivano i messaggi delle avvenute ricariche, non ci fa caso. Ed è proprio in quel momento che la truffa viene messa in scena rapidamente. Rapidamente perché bastano pochi secondi per svuotare il conto di centinaia di euro.
Questi sono i prefissi più utilizzati (ma non gli unici):
- +375 (Bielorussia)
- +53 (Cuba)
- +33 (Francia)
- +383 (Kosovo)
- +371 (Lettonia)
- +218 (Libia)
- +370 (Lituania)
- +373 (Moldavia)
- +44 (Regno Unito)
- +381 (Serbia)
- +27 (Sudafrica)
- +255 (Tanzania)
- +216 (Tunisia)
- +563 (Valparaíso)
- +678 (Vanuatu)