
Apple event 2025, tutte le novità presentate (mistergadget.tech)
Dopo un 2024 che aveva lasciato più di un interrogativo (il bottone Camera Control come punta di diamante dell’innovazione Apple? Davvero?), la presentazione di ieri segna un cambio di passo che non vedevamo da tempo. Apple è tornata a proporre dispositivi che meritano attenzione per ragioni che vanno oltre il mero aggiornamento annuale del chipset.
Indice
iPhone Air: quando l’ingegneria diventa audacia
Partiamo dal prodotto che più ha catturato la nostra attenzione: l’iPhone Air. Il fatto che Apple abbia scelto di non inserire un numero progressivo nel nome ci racconta già molto: si tratta di un esperimento, forse isolato, che potrebbe non vedere mai una replica. Ma quale esperimento.

Con i suoi 5,6 mm di spessore, iPhone Air è l’iPhone più sottile mai realizzato, e rappresenta un esercizio di ingegneria che spinge l’asticella in territorio inesplorato. Il design divide – non lo nascondiamo – ma la curiosità prevale su tutto. Il vero punto interrogativo rimane la batteria: non è un caso che Apple abbia subito annunciato la batteria MagSafe per iPhone Air, un accessorio che sa tanto di “ce n’era proprio bisogno”.
Gli ingegneri di Cupertino sono riusciti a infilare tre chip progettati internamente (A19 Pro, N1 e C1X) in uno chassis che sfida le leggi della fisica, mantenendo promesse di autonomia che sulla carta sembrano improbabili. Se funziona davvero, sarà un piccolo miracolo dell’ingegneria moderna.
iPhone 17 Pro: l’evoluzione che convince
Sul versante Pro, troviamo finalmente un upgrade che giustifica il prefisso. Il nuovo design unibody in alluminio opaco con camera di vapore progettata da Apple non è solo marketing: rappresenta un approccio serio al problema del calore, croce e delizia di ogni smartphone high-end.

Le innovazioni estetiche meritano un plauso particolare. I tre nuovi colori – blu profondo, arancione cosmico e argento – mostrano una personalità che non vedevamo da anni. L’arancione cosmico, che potrebbe generare “scompensi” in alcuni, per noi è semplicemente bellissimo. Apple ha riscoperto il coraggio cromatico.
Il sistema di tre fotocamere Fusion da 48MP che offre l’equivalente di otto obiettivi rappresenta un balzo quantico rispetto alla generazione precedente. Lo zoom 8x con lunghezza focale a 200mm è la lunghezza focale maggiore mai vista su un iPhone, aprendo possibilità creative inedite.
iPhone 17: la fotocamera che cambia tutto
Se c’è una novità che cambierà davvero l’uso quotidiano di iPhone 17, è la nuova fotocamera frontale Center Stage con il primo sensore quadrato. La possibilità di scattare selfie in orizzontale tenendo il telefono in verticale può sembrare un dettaglio, ma considerando l’uso intensivo della selfie cam da parte delle generazioni più giovani, si tratta di un elemento distintivo importante.

La presenza di tutte le fotocamere posteriori da 48MP per la prima volta porta finalmente l’iPhone base a un livello di qualità fotografica che non fa più sentire la mancanza dei modelli Pro per l’utente medio.
Apple Watch SE: finalmente al passo con la concorrenza
Il discorso Apple Watch merita una riflessione articolata. La Series 11 rappresenta quello che definiremmo un “aggiornamento sensato”: fino a 24 ore di autonomia e un display con vetro Ion-X due volte più resistente ai graffi sono miglioramenti che si vedono nell’uso quotidiano.
Ma è su Apple Watch SE 3 che Apple dimostra di aver capito la lezione della concorrenza. L’aggiunta del display always-on, ricarica rapida e la possibilità di ascoltare contenuti multimediali direttamente dall’altoparlante colmano gap evidenti rispetto a prodotti concorrenti che, nel frattempo, avevano realizzato smartwatch molto interessanti a prezzi estremamente competitivi.

La capacità di rilevare l’apnea notturna e le nuove funzioni per la qualità del sonno trasformano l’orologio in uno strumento di prevenzione sanitaria più maturo. Se pensiamo all’Apple Watch come a un dispositivo che può aiutare la prevenzione medica, queste funzioni assumono un peso specifico importante.
Le novità che mancavano: AirPods e traduzione
Ad aprire l’evento di ieri anche i nuovi AirPods Pro 3, che pure rappresentano una delle novità più significative dell’ecosistema Apple. La capacità di tradurre in tempo reale da altre lingue colma finalmente la distanza con il mondo Google, mentre la possibilità di misurare parametri biometrici direttamente dall’orecchio apre scenari inediti.

Resta da capire se ci saranno limiti territoriali per alcune di queste funzioni, ma il potenziale è evidente.
Il verdetto: Apple ha ritrovato il passo
Rispetto agli anni passati, quando gli eventi di Apple ci lasciavano con una sensazione di “già visto”, questa volta si percepisce un discreto cambio di passo. I dispositivi presentati introducono novità che hanno una ragion d’essere, non sono solo iterazioni numeriche di chipset.
L’iPhone Air rappresenta forse il prodotto più coraggioso: un esperimento che potrebbe non avere seguito ma che dimostra la volontà di esplorare territori inesplorati. I Pro models consolidano la leadership qualitativa con innovazioni concrete. Gli Apple Watch finalmente pareggiano i conti con una concorrenza che aveva fatto progressi importanti.
Ora manca solo un passaggio fondamentale: il ritorno agli eventi dal vivo. Queste produzioni cinematografiche sono tecnicamente impeccabili, ma rimangono inevitabilmente un po’ fredde. La presentazione di prodotti così interessanti meriterebbe il calore e l’energia di ua presentazione in presenza.
Apple sembra aver ritrovato la strada dell’innovazione sostanziale. Era ora.
