
Sostituire la batteria dell'auto elettrica da soli? 3 ragioni per cui è una pessima idea (mistergadget.tech)
Il costo elevato della sostituzione può tentare la via del “fai da te”, ma i rischi per la sicurezza, l’ambiente e il portafoglio sono enormi. Ecco perché questo lavoro è riservato esclusivamente ai professionisti qualificati.
In teoria, i veicoli elettrici (EV) offrono notevoli vantaggi operativi e ambientali. Nella pratica, però, la loro relativa novità sul mercato comporta che l’infrastruttura di assistenza non sia ancora capillare come quella per i veicoli tradizionali. Questo non solo rende più difficile trovare centri di assistenza specializzati, ma può anche tradursi in costi di manutenzione più elevati.
Uno degli interventi più significativi è la sostituzione della batteria. Sebbene la vita utile di un accumulatore superi di gran lunga quella di una batteria per auto tradizionali (le garanzie coprono almeno otto anni), i costi elevati dell’operazione potrebbero spingere qualcuno a considerare una sostituzione in autonomia. Ma se pensate che cambiare la batteria di un’auto elettrica sia come sostituire quella di un’auto a benzina, vi sbagliate di grosso.
Data la loro architettura unica, la riparazione o la sostituzione del pacco batteria è un compito estremamente complesso che solo pochissimi possiedono le competenze per eseguire. Il prezzo dell’intervento professionale può essere alto, ma le conseguenze di una manipolazione errata saranno sempre, e senza eccezioni, molto più costose.
Indice
1. Richiede attrezzature e competenze specifiche
A differenza delle tradizionali batterie al piombo-acido, i pacchi batteria degli EV utilizzano quasi sempre la tecnologia agli ioni di litio. Mentre una batteria per smartphone contiene una o poche celle, un pacco batteria per auto elettriche può contenerne migliaia, è integrato strutturalmente nel pianale del veicolo e può arrivare a pesare oltre 450 kg.

Queste strutture non sono semplici “scatole”, ma sistemi complessi che includono circuiti di raffreddamento a liquido, centinaia di sensori, cablaggi ad alta tensione ed elementi ignifughi. Una manipolazione impropria può causare danni irreparabili. Inoltre, molti pacchi batteria sono dotati di sistemi di sicurezza software che, se rilevano un intervento non autorizzato, possono mandare la batteria in blocco permanente, rendendola inutilizzabile. Per queste ragioni, solo tecnici specializzati dotati di appositi sollevatori e strumenti diagnostici possono effettuare l’intervento.
2. Comporta gravi rischi ambientali (e legali)
Uno dei motivi per cui si sceglie un’auto elettrica è ridurre il proprio impatto ambientale. Tuttavia, un intervento maldestro sulla batteria può vanificare questo proposito. I componenti interni di un accumulatore agli ioni di litio contengono sostanze chimiche e metalli pesanti che, se dispersi, possono contaminare il suolo e le falde acquifere.
Questo rischio si presenta non solo in caso di smaltimento errato, ma anche durante un tentativo di riparazione “fai da te”. Danneggiare l’involucro della batteria può causare la fuoriuscita di materiali pericolosi. Le conseguenze non sono solo ambientali, ma anche legali. In Italia e in tutta l’Unione Europea, le batterie dei veicoli sono classificate come rifiuti speciali e il loro smaltimento è regolato da normative severissime (direttiva RAEE). Devono essere obbligatoriamente consegnate a centri di raccolta autorizzati o a consorzi nazionali specializzati nel riciclo. Abbandonarle o gestirle in modo non conforme è un reato.

3. I rischi per la sicurezza personale sono mortali
Qualsiasi dispositivo che funzioni ad alta tensione va maneggiato con estremo rispetto, e i pacchi batteria degli EV non fanno eccezione. Se i danni materiali sono una certezza in caso di errore, non sono nulla in confronto a quello che potrebbe accadere a voi.
Per dare un’idea, una tensione di circa 50 volt è già considerata potenzialmente letale per un essere umano. Un tipico pacco batteria di un’auto elettrica opera a tensioni che vanno dai 400 agli 800 volt. Come si può immaginare, il rischio di folgorazione (elettrocuzione) è altissimo e quasi sempre fatale. Oltre a questo, una batteria danneggiata o maneggiata in modo improprio è soggetta al fenomeno della “fuga termica” (thermal runaway), un processo a catena che può portare a incendi violenti ed esplosioni difficilissime da estinguere.
Per la persona media è quasi impossibile sapere come operare in sicurezza su un sistema così complesso. Solo i professionisti certificati possiedono i dispositivi di protezione individuale (DPI) e le conoscenze necessarie per isolare l’alta tensione e maneggiare la batteria senza mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri.