
condividere file grandi
Quante volte ti è capitato di dover inviare un video delle vacanze, un progetto lavorativo o una cartella piena di foto in alta risoluzione? E quante volte ti sei scontrato con l’odioso messaggio file troppo grande? Oggi scoprirai come evitare questa problematica e risolvere il problema del condividere file grandi online.
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In questa guida su MisterGadget.Tech cercheremo di darti tutte le informazioni necessarie per comprendere la condivisione di file di grandi dimensioni. Ti mostreremo quali sono le soluzioni più efficaci, veloci e, soprattutto, sicure per inviare quello che ti serve. Dimentica le notti passate ad aspettare un upload con il triste finale fatto di file corrotti. Con i giusti strumenti, condividere gigabyte diventerà un gioco da ragazzi.
Perchè è difficile condividere file di grandi dimensioni
Ma perché è così complicato inviare file che occupano più di qualche megabyte di memoria? La risposta è un mix di fattori tecnici e logistici. Immagina internet come una rete di autostrade: ogni veicolo (il dato) ha una dimensione massima consentita per viaggiare comodamente. Quando un file è troppo grande, è come se volessimo far passare un tir su una stradina di campagna.
La banda larga, o per meglio dire, la capacità di trasmissione dati delle nostre connessioni e dei server, è il primo limite. Anche se oggi abbiamo connessioni sempre più veloci, la velocità di upload spesso non è simmetrica a quella di download. Secondo il report di Ookla Speedtest del 2024, la velocità media di upload in Italia è ancora significativamente inferiore a quella di download, un fattore che incide notevolmente sui tempi di caricamento di file ingombranti.

Inoltre, ci sono i limiti imposti dai servizi. Le piattaforme di posta elettronica, ad esempio, hanno restrizioni severissime sulla dimensione degli allegati. Gmail, per citarne uno tra i più usati, permette allegati fino a 25 MB. Anche perché i server di posta elettronica non sono progettati per archiviare quantità massicce di dati per lunghi periodi; il loro scopo principale è la trasmissione veloce di messaggi. Anche i servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp o Telegram, pur essendo più generosi, hanno comunque i loro paletti. WhatsApp, per esempio, limita i file a 100 MB per i documenti e a 16 MB per i media da inviare tramite chat, mentre Telegram è più flessibile arrivando fino a 2 GB per singolo file.
Soluzioni cloud-based per condividere file grandi
Quando si parla di condividere file di grandi dimensioni, la prima cosa che salta alla mente sono i servizi di cloud storage. Sono come armadietti virtuali dove puoi caricare i tuoi file e poi condividerne l’accesso con chi vuoi, anche tramite un semplice link. La forza di questo servizio sta nella scalabilità : puoi archiviare gigabyte, terabyte, e a volte anche di più, senza preoccuparti dello spazio sul tuo disco fisso.
Dei più popolari e affidabili (Google Drive, Dropbox, OneDrive) ne abbiamo parlato approfonditamente nella nostra selezione quale servizio di cloud storage scegliere? Ma vogliamo farti scoprire anche Mega. Offre ben 20 GB gratuiti e utilizza la crittografia end-to-end (zero-knowledge), il che significa che nemmeno Mega può accedere ai tuoi file. Una scelta eccellente per chi ha bisogno di condividere dati sensibili. La velocità di upload e download è generalmente ottima, e l’interfaccia, seppur meno raffinata di altre, è funzionale.
Per tutti questi servizi, il processo di condivisione è simile: carichi il file o la cartella sul tuo spazio cloud, generi un link condivisibile e lo invii al destinatario. Molti offrono anche la possibilità di impostare una password per il link o una data di scadenza, aggiungendo un ulteriore livello di sicurezza. Ricorda che la velocità di caricamento dipenderà dalla tua connessione internet, quindi armati di pazienza per file davvero enormi!
Invio usa e getta di file grandi
E se hai la necessità di inviare i tuoi file una singola volta e poi dimenticartene, esiste una soluzione anche per te. Entrano in gioco infatti i servizi di trasferimento temporaneo. Sono come corrieri digitali che prendono il tuo pacco, lo consegnano al destinatario e poi distruggono la prova del loro passaggio (il file viene eliminato dai server dopo un certo periodo). Sono perfetti per invii una tantum di file di dimensioni considerevoli, senza la necessità di creare un account o gestire uno spazio di archiviazione persistente.
Il re indiscusso di questa categoria è WeTransfer. È famoso per la sua semplicità e la sua interfaccia pulita. Nella versione gratuita, ti permette di inviare file fino a 2 GB per trasferimento, con una validità del link di 7 giorni. Il funzionamento è banalissimo: vai sul sito, carichi il file (o i file), inserisci la tua e-mail e quella del destinatario (o scegli di ottenere un link), e clicchi “Trasferisci”. Il destinatario riceverà una e-mail con il link per il download. La versione Pro a pagamento aumenta il limite a 200 GB e offre funzionalità aggiuntive come la protezione con password e una maggiore durata dei link.

Un’ottima alternativa è Smash, che offre trasferimenti di file di…… qualsiasi dimensione, senza limiti! La versione gratuita mantiene i file disponibili per un periodo di 7 giorni e la versione a pagamento offre archiviazione più lunga, priorità di trasferimento e altre opzioni. La sua politica di “nessun limite di dimensione” lo rende particolarmente attraente per chi deve inviare file veramente colossali.
Esistono alternative open source e self-hosted come FilePizza o OnionShare (per chi cerca la massima anonimità tramite rete Tor), che permettono di condividere file direttamente dal proprio browser, peer-to-peer. Il file non viene caricato su un server, ma trasferito direttamente dal mittente al destinatario, riducendo i tempi di caricamento (teoricamente) e aumentando la privacy, ma richiede che entrambi gli utenti siano online contemporaneamente.
Quando la rete non basta o non serve
Non sempre la soluzione è online. A volte, la velocità della nostra connessione, la dimensione esagerata del file o semplicemente la vicinanza fisica del destinatario rendono le soluzioni offline o ibride le più sensate. Non sottovalutiamo mai il buon vecchio metodo “porta a porta” digitale, che in alcuni contesti è ancora imbattibile.
Il primo e più ovvio metodo offline è l’uso di dispositivi di archiviazione fisici. Parliamo di chiavette USB, hard disk esterni o SSD portatili. Se il destinatario è fisicamente vicino a te, o se devi inviare un’enorme quantità di dati (centinaia di gigabyte o terabyte), copiare i file su un drive esterno e consegnarlo a mano è spesso la soluzione più veloce e, paradossalmente, la più sicura. L’unico limite è la capacità del dispositivo, non dipendi dalla velocità di upload/download, e non ci sono rischi di intercettazioni online. I prezzi degli hard disk esterni sono crollati negli ultimi anni, rendendoli una soluzione estremamente economica per archiviare e trasferire grandi quantità di dati. Un SSD portatile da 1TB, ad esempio, può essere acquistato a prezzi sempre più accessibili, e la sua velocità di trasferimento via USB 3.0 o USB-C è sbalorditiva, spesso nell’ordine delle centinaia di MB al secondo, ben superiore alla maggior parte delle connessioni internet domestiche.
Per i più “smanettoni” un’altra soluzione interessante, soprattutto per chi lavora in rete locale o per trasferimenti diretti tra due computer vicini, è la condivisione in rete locale (LAN). Sia Windows che macOS offrono funzionalità integrate per condividere cartelle e file sulla stessa rete Wi-Fi o Ethernet. Su Windows, basta fare clic destro sulla cartella o sul file, andare su “Proprietà ”, poi “Condivisione” e configurare i permessi. Su macOS, si può usare la “Condivisione File” dalle Preferenze di Sistema.
Ridurre la dimensione senza difficoltÃ
Prima di premere invio o carica, c’è un passaggio cruciale che può fare una differenza enorme in termini di tempo di upload e spazio occupato: l’ottimizzazione dei file. Spesso, non abbiamo bisogno di mantenere la massima qualità o la dimensione originale di un file, specialmente se è destinato alla visualizzazione su uno schermo o alla condivisione web. Ridurre le dimensioni senza sacrificare troppo la qualità , con gli strumenti giusti, è più semplice di quanto sembri.
Ridurre immagini e video
Per le immagini, la dimensione del file è spesso determinata dalla risoluzione (pixel) e dal formato. Se devi inviare foto in alta risoluzione per una stampa professionale, ovviamente non dovrai comprimere. Ma se sono per una galleria web o una presentazione, puoi tranquillamente ridurne le dimensioni. Software come Adobe Photoshop o GIMP (gratuito e open source) permettono di esportare le immagini con diverse opzioni di compressione e ridimensionamento. Anche strumenti online come TinyPNG o Optimizilla sono incredibilmente efficaci per ridurre la dimensione dei file JPEG e PNG senza una visibile perdita di qualità , rimuovendo metadati non necessari e ottimizzando le tabelle dei colori. In media, questi servizi possono ridurre la dimensione di un’immagine del 50-70% con un impatto minimo sulla percezione visiva.
Per i video, i veri “giganti” tra i file multimediali, la situazione è più complessa. La dimensione di un video dipende da risoluzione (4K, Full HD), bitrate (quantità di dati per secondo), codec (il metodo di compressione usato) e durata. Se devi ridurre un video, puoi usare software come HandBrake (gratuito e open source) o VLC Media Player. HandBrake è eccellente per transcodificare video in formati più efficienti (come H.265/HEVC) e per regolare il bitrate e la risoluzione. Ridurre il bitrate, ad esempio, può dimezzare la dimensione di un video mantenendo una qualità accettabile per la visualizzazione su monitor. Ricorda che per ogni riduzione di qualità , c’è una corrispondente riduzione di dimensione.
Ridurre documenti
Infine, per condividere file grandi ed eterogenei, la compressione è il tuo migliore amico. Utility come WinRAR, 7-Zip (gratuito e open source) o l’opzione di compressione integrata di Windows e macOS ti permettono di creare archivi compressi (ZIP, RAR, 7z). Non solo questi strumenti riducono la dimensione complessiva del file, ma “impacchettano” tutti i file in un unico pacchetto, rendendo la condivisione molto più semplice. Puoi anche proteggere l’archivio con una password, aggiungendo un livello di sicurezza.

La compressione 7z, in particolare, è nota per il suo alto rapporto di compressione, spesso superando quello di ZIP o RAR, come dimostrato da vari benchmark sulla compressione dei dati. Quando scegli un servizio di trasferimento temporaneo, considera sempre la durata di disponibilità del file e le funzionalità di sicurezza (come la protezione con password). Se il file è particolarmente sensibile, potresti voler aggiungere un ulteriore livello di protezione crittografando il file prima di caricarlo, utilizzando software come 7-Zip o WinRAR per creare archivi protetti da password. Ricorda, questi servizi sono pensati per la rapidità e la convenienza di un invio “usa e getta”, non per l’archiviazione a lungo termine.
Ricorda sempre di fare una copia di backup del file originale prima di comprimerlo o modificarlo. Non si sa mai quando potresti aver bisogno della versione non compressa. Dedicare qualche minuto a questa fase di ottimizzazione può farti risparmiare ore di upload e download, oltre a rendere la vita più facile al tuo destinatario.