
Galaxy Z Fold 7 ha un display più grande rispetto allo scorso anno (mistergadget.tech)
Gli smartphone pieghevoli continuano a essere una nicchia del mercato, ma non per questo sono meno rilevanti. Anzi. In un panorama in cui i dispositivi sembrano sempre più simili tra loro, il settore dei foldable resta una vetrina d’innovazione. Un modo per mostrare al mondo che c’è ancora spazio per stupire. E se c’è un’azienda che in questo ambito ha sempre alzato l’asticella, quella è Samsung.
+ Display ampio, luminoso e leggibile ovunque
+ Fotocamera principale da 200 MP di altissima qualità
+ Ecosistema Galaxy sempre più integrato
+ Software fluido, aggiornato e ricco di funzioni AI
– Ricarica ferma a 25W
– Modulo fotocamera posteriore molto sporgente
– Apertura dispositivo difficoltosa
Indice
- Design e materiali: la leggerezza si fa pieghevole
- Display: luminoso, ampio, (quasi) perfetto
- Specifiche tecniche nel dettaglio: muscoli e cervello
- Performance: tutto gira come un orologio
- Software: esperienza utente e personalizzazioni
- Fotocamera: un pieghevole con ambizioni da camera phone
- Autonomia e ricarica: il tallone d’Achille resta
- Qualità audio e chiamate: esperienza convincente
- Conclusioni: vale la spesa?
Con il nuovo Galaxy Z Fold 7, l’azienda coreana sembra finalmente rispondere a una delle critiche più ricorrenti sul suo pieghevole top di gamma: lo spessore. Ma la verità è che c’è molto di più. Questo dispositivo non si limita a diventare più sottile e leggero: crea un equilibrio quasi perfetto tra potenza, versatilità e design.
Design e materiali: la leggerezza si fa pieghevole
Il primo impatto con Galaxy Z Fold 7 è tutto giocato sul design. È ufficialmente il pieghevole più sottile e leggero mai realizzato da Samsung, e onestamente è difficile immaginare come si possa fare di meglio senza eliminare il connettore di ricarica. Lo smartphone pesa 215 grammi e chiuso misura appena 8,9 mm, mentre aperto si assottiglia fino a 4,2 mm. Praticamente quanto una porta USB-C.
L’avete sentito dire 1 milione di volte, questo smartphone è più leggero del Galaxy S 25 ultra.

Samsung ha lavorato anche sul display esterno, che ora è più ampio e ha un aspect ratio di 21:9, il che lo rende molto più fruibile da chiuso. Rispetto ai predecessori, la sensazione è quella di un dispositivo meno “soffocato” e più vicino a uno smartphone tradizionale.
Le linee sono pulite, eleganti e ben rifinite. La versione blu è particolarmente d’impatto. Unica nota stonata? Il blocco fotocamere sul retro, che rende il telefono instabile quando lo si poggia su una superficie piatta. Non è una tragedia, ma è un dettaglio che in un prodotto molto curato fa storcere leggermente il naso. Anche l’apertura non è immediatissima: manca un appiglio per aiutare la mano a divaricare il dispositivo. Sarebbe bastata una minuscola scanalatura per migliorare l’ergonomia.
Display: luminoso, ampio, (quasi) perfetto
Lo schermo principale del Galaxy Z Fold 7 è un Dynamic AMOLED 2X da 8 pollici con luminosità fino a 2.600 nit. In parole semplici, è un pannello che si vede benissimo anche sotto il sole di mezzogiorno. I colori sono vividi, i neri profondi, il contrasto eccellente. È uno dei migliori display pieghevoli in circolazione.
La piega al centro c’è e si vede, inutile girarci intorno. Ma per ora, è il prezzo da pagare per avere un device che si piega come un libro. Chi cerca un’esperienza visiva completamente “piatta” deve ancora aspettare qualche generazione.

Il display esterno da 6,5 pollici è altrettanto valido, e soprattutto ora è più facile da usare grazie all’ampio formato. L’unico difetto riscontrato riguarda la gestione automatica della luminosità: spesso il livello resta molto alto anche in condizioni non particolarmente luminose. Il che impatta sui consumi.
Specifiche tecniche nel dettaglio: muscoli e cervello
Galaxy Z Fold 7 monta il processore Snapdragon 8 Elite for Galaxy, una variante ottimizzata del chip top di gamma Qualcomm. Le prestazioni migliorano del 41% lato NPU, del 38% per la CPU e del 26% sulla GPU rispetto alla generazione precedente. Un salto notevole, soprattutto per le applicazioni che sfruttano l’intelligenza artificiale.
Il dispositivo è disponibile in tre varianti: 12 GB di RAM con 256 o 512 GB di memoria interna, oppure la versione top con 16 GB di RAM e 1 TB di storage. In nessun caso è prevista l’espansione tramite microSD, ma con 1 TB a disposizione, non se ne sente troppo la mancanza.

Sul fronte connettività, c’è tutto: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, Dual SIM e supporto eSIM. La certificazione IP48 garantisce una certa resistenza all’acqua, anche se non è paragonabile a quella di un telefono “normale”. Il telaio è in Armor Aluminum, il vetro è il nuovo Gorilla Glass Ceramic 2, e lo schermo pieghevole è rinforzato con uno strato in titanio e vetro ultra sottile più spesso del 50% rispetto al Fold 6.
Performance: tutto gira come un orologio
Usare Galaxy Z Fold 7 è un’esperienza fluida e piacevole. Il multitasking è naturale, lo switch tra le app è istantaneo, il caricamento dei contenuti è praticamente immediato. L’ottimizzazione è evidente in ogni dettaglio.
Le funzioni basate su intelligenza artificiale sono un altro punto di forza. L’editing fotografico generativo, ad esempio, è sempre più preciso. Anche la scrittura assistita e la traduzione in tempo reale funzionano senza intoppi. E non è solo una questione di potenza bruta: Samsung ha saputo integrare queste funzioni nel flusso d’uso quotidiano in modo intelligente.

Usato in un ecosistema Galaxy – con un tablet, un TV e un paio di Galaxy Buds – il Fold 7 mostra il meglio di sé. La condivisione di contenuti, file e persino lo schermo avviene con una naturalezza quasi sorprendente. Un’esperienza che nulla ha da invidiare a quella di Apple.
Software: esperienza utente e personalizzazioni
Il Fold 7 debutta con Android 16 e la nuova One UI 8, un’interfaccia progettata su misura per gli schermi pieghevoli. Samsung ha lavorato molto su un approccio multimodale, in cui testo, voce e immagini si integrano con fluidità. Gemini Live, ad esempio, permette di porre domande contestuali semplicemente mostrando qualcosa alla fotocamera. Il sistema interpreta ciò che si vede, lo collega a quello che si dice e risponde in tempo reale.
Le novità più interessanti riguardano la gestione del multitasking e le funzionalità AI ottimizzate per il grande schermo. Le risposte dell’intelligenza artificiale vengono mostrate in modalità fluttuante, senza sovrascrivere il contenuto attivo. Anche il drag & drop tra finestre multiple è stato potenziato.

Sul fronte sicurezza, debutta la piattaforma KEEP con crittografia post-quantistica e ambienti isolati per ciascuna app. Tradotto: un telefono pieghevole che pensa anche alla privacy, senza compromessi.
Fotocamera: un pieghevole con ambizioni da camera phone
Il Galaxy Z Fold 7 è il primo pieghevole a montare una fotocamera principale da 200 megapixel. I risultati sono ottimi: immagini luminose, dettagliate, con colori realistici anche in notturna. Il sensore lavora insieme al motore ProVisual Engine per migliorare ogni parametro dello scatto in automatico.
C’è una selfie cam da 10 MP sul display esterno e una frontale sullo schermo interno – anche questa finalmente migliorata rispetto alla versione under-display del Fold 6, che lasciava parecchio a desiderare.

L’editing con AI è stato potenziato: è possibile cancellare elementi indesiderati, modificare le angolazioni e confrontare in tempo reale il prima e dopo. Tutto direttamente dallo smartphone. La fotocamera ultra-grandangolare da 12 MP e il teleobiettivo da 10 MP con zoom 3x completano un comparto solido e versatile. Peccato solo per l’instabilità del telefono quando lo si appoggia, a causa del modulo fotocamere sporgente, ma questo non ha niente a che vedere con la qualità delle foto.
Autonomia e ricarica: il tallone d’Achille resta
La batteria da 4.400 mAh è oggettivamente piccola per uno smartphone con due display AMOLED e funzioni AI avanzate. Detto questo, l’impatto reale dipende molto dallo stile di vita di chi lo usa.
Chi passa gran parte della giornata tra casa, auto e ufficio, avrà mille occasioni per ricaricarlo e difficilmente noterà un limite. Chi invece si muove con i mezzi, usa intensamente il telefono per foto, video e social, arriverà a sera con l’acqua alla gola – se ci arriva.
Il problema maggiore, però, è la ricarica: Samsung ha scelto di restare ferma a 25W. Una scelta conservativa per evitare surriscaldamenti e allungare la vita della batteria, ma in un top di gamma, che offre anche una batteria con capacità limitata, fare il pieno in 20 minuti sarebbe l’opzione migliore in assoluto.
Qualità audio e chiamate: esperienza convincente
La qualità delle chiamate è eccellente, sia in capsula che in vivavoce. L’audio stereo ha un buon bilanciamento, anche se il volume massimo non è da primato. Se lo si abbina a un paio di Galaxy Buds, l’esperienza migliora ulteriormente, soprattutto grazie all’ottimizzazione dell’ecosistema.
Nessun problema rilevante di ricezione, né in ambienti chiusi né in zone a bassa copertura. La gestione delle reti Wi-Fi e 5G è solida e stabile.
Conclusioni: vale la spesa?
Galaxy Z Fold 7 non è uno smartphone per tutti. Non lo è mai stato, e forse non lo sarà mai. Ma per chi cerca il massimo oggi nel mondo Android, il Fold 7 è un punto di riferimento. Esteticamente bellissimo, tecnicamente impressionante, ricco di funzioni davvero utili – non solo scenografiche.
Ci sono ancora margini di miglioramento, come la batteria e la ricarica, ma l’esperienza complessiva è da primo della classe. Chi vive immerso nell’ecosistema Samsung troverà un compagno di viaggio difficilmente sostituibile. Chi cerca un pieghevole maturo, troverà nel Fold 7 una vera e propria dichiarazione d’intenti.
Qualcuno sostiene che questo prodotto arrivi con qualche anno di ritardo e che Samsung lo avrebbe dovuto realizzare prima: capiamo le motivazioni di chi sostiene questa teoria, se guardiamo ad alcuni prodotti della concorrenza. Allo stesso tempo, però, abbiamo visto spesso in passato come arrivare per primi non abbia significato fare il prodotto migliore.
Non ricordiamo negli ultimi anni uno smartphone che ci abbia dato lo stesso livello di entusiasmo, pur con qualche limite e con qualche margine di miglioramento, che non cambiano comunque la percezione complessiva di un dispositivo eccezionale.
