
Questi modelli vanno restituiti al negozio (mistergadget.tech)
Tutti utilizziamo caricatori e batterie al litio nella vita quotidiana, eppure non ci rendiamo bene conto di quanto questi strumenti possano diventare pericolosi.
Sono ampiamente gettonati e nel tempo hanno progressivamente sostituito quelle che erano le batterie precedenti. Tuttavia, le batterie al litio, pur essendo così ampiamente diffuse sul mercato – dai computer ai caricatori portatili agli smartphone – nascondono alcune insidie.
Tant’è vero che quando viaggiamo in aereo, tra le procedure a cui prestare attenzione, ci viene detto di segnalare immediatamente eventuali surriscaldamenti dei dispositivi. Questo perché le batterie al litio sono ottimali e performanti, ma nel momento in cui subiscono anche una lieve problematica (come un piccolo buco o una perforazione, o laddove ci siano problemi e deficit di funzionamento legati a qualcosa di fisico della batteria), allora si genera il problema e soprattutto si determina una condizione in cui diventa poi pericoloso continuare a utilizzarli.
Caricatori a rischio: i modelli a cui fare attenzione
In questo caso, a lanciare l’allarme è stato il marchio Anker, che ha richiamato tutta una serie di Power Bank venduti in maniera specifica negli ultimi anni, dal 2016 fino al 2024. Il problema emerso è il surriscaldamento, ma anche l’incendio, ed è per questo che bisogna fare molta attenzione. Non parliamo soltanto della possibilità di un malfunzionamento, ma anche di conseguenze piuttosto gravose che poi possono essere pericolose per le persone che li utilizzano.

In particolare, il richiamo riguarda uno dei prodotti più venduti in assoluto a marchio Anker, ovvero l’Anker PowerCore 10.000, che comunque è un prodotto tipicamente venduto negli Stati Uniti e potrebbe in qualche modo essere arrivato anche in Europa tramite importatori, ma di base è un prodotto che riguarda quel mercato.
Invece, per tutto il resto del mondo e quindi anche per l’Europa (e in Italia), i modelli interessati dal richiamo sono della linea MagGo e Zolo. Anker ha dichiarato che potrebbe esserci un malfunzionamento, ma ovviamente solo nella più sfortunata delle ipotesi si potrebbe chiaramente degenerare e arrivare a un principio di incendio. È chiaro che le aziende devono lavorare in maniera precauzionale, quindi non possono aspettare che le cose si verifichino prima di lanciare l’allarme, e lo fanno per la sicurezza di tutti.
Quindi, chiunque abbia acquistato uno di questi dispositivi è tenuto a restituirlo al negozio in modo tale da ricevere un rimborso o un prodotto alternativo. In realtà , già in precedenza il modello A1263 era stato oggetto di diverse segnalazioni: alcuni utenti avevano riportato esplosioni, altri incendi. È chiaro, quindi, che l’azienda sia dovuta intervenire. Anker ha ricevuto circa 26.000 segnalazioni. Alcune di queste collisioni, più che altro, si sono verificate con danni materiali, quindi non alle persone, ma si tratta comunque di qualcosa di piuttosto serio. Non è così secondario ed è necessario attivare tutti i protocolli del caso affinché le persone facciano attenzione e procedano come descritto.