
L'App dell'Intelligenza Artificiale è già nel tuo smartphone e non lo sai (Mistergadget.tech)
Ormai l’intelligenza artificiale è ovunque, e questo è indubbiamente un punto di partenza con pro e contro.
Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione a tutte quelle applicazioni che sono state introdotte e di cui non conosciamo appieno il funzionamento. Nello specifico, ci riferiamo all’intelligenza artificiale legata al gruppo Meta, quindi a quelle applicazioni di uso quotidiano come i social network, ad esempio Facebook e Instagram, ma soprattutto alle app di messaggistica istantanea come WhatsApp.
Meta AI è infatti un sistema, un’applicazione a sé stante, sviluppata da Meta e interamente dedicata all’intelligenza artificiale. Già attiva anche in Italia, sta di fatto modificando il nostro approccio ai sistemi che utilizziamo quotidianamente. Se oggi WhatsApp, Facebook e Instagram rappresentano una parte integrante della vita di molti, è cruciale comprendere non solo in che modo l’intelligenza artificiale influenzi l’utilizzo di questi sistemi, ma anche a cosa dobbiamo prestare attenzione, considerando che si tratta di avanzamenti tecnologici in continua evoluzione.
L’App Ai è nel tuo telefono e non lo sai
Dove si trova questa intelligenza artificiale? Sicuramente la troviamo sul sito apposito di Meta AI, simile a un chatbot come ChatGPT. È integrata all’interno di WhatsApp e Messenger: basta digitare semplicemente “@Meta AI” per farla intervenire direttamente nella conversazione. È presente su Instagram come assistente per le immagini e nella ricerca. La troviamo su Facebook e persino all’interno di dispositivi esterni come gli occhiali smart Ray-Ban Meta.

La questione più delicata riguarda però quegli elementi che sono stati introdotti e di cui magari non abbiamo una conoscenza approfondita. Infatti, è importante capire che quando parliamo di intelligenza artificiale, parliamo di uno strumento in continua evoluzione. Molti utenti si sono trovati di fronte a un aggiornamento improvviso, spesso senza nemmeno avere gli aggiornamenti automatici attivati, con un cerchietto blu all’interno delle chat che tentavano invano di spostare o rimuovere. Ci riferiamo, appunto, all’intelligenza artificiale di Meta AI.
Al momento, Meta ha intenzione di richiedere alle autorità europee l’esclusione dei processi di addestramento della sua AI per quanto riguarda i dati, i messaggi e i contenuti condivisi dagli utenti. Questo vale soprattutto per Facebook, Instagram e gli altri social network. Su WhatsApp, la questione è leggermente diversa: a meno che non venga esplicitamente richiamata all’interno di una conversazione specifica, Meta AI non ha la capacità di accedere e analizzare la nostra privacy.
Nel caso dei social network, la situazione è differente. È stato condiviso un messaggio con cui tutti gli utenti sono stati informati che Meta avrebbe utilizzato per addestrare la sua intelligenza artificiale tutti i dati pubblici presenti sui profili, quindi foto, video, messaggi e quant’altro. In questo caso, è possibile agire direttamente recandosi sul sito del Garante per la protezione dei dati personali (non “dell’archicom”) e seguendo le procedure per richiedere di non utilizzare il proprio profilo per questo scopo.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale integrata all’interno di WhatsApp, di fatto non può essere disattivata. Tuttavia, è fondamentale capire come non utilizzarla, quindi come evitare di richiamarla in causa, magari anche in maniera non intenzionale. Prestare attenzione alle nuove icone e alle nuove funzionalità introdotte è il primo passo per un utilizzo consapevole e sicuro di queste nuove tecnologie.