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Attacco al sito dell’INPS, panico in tutta Italia prima dei pagamenti: cittadini nel caos, quanto bisognerà aspettare per averli

Gli utenti hanno avuto problemi con il sito INPS e questa situazione ha comprensibilmente scatenato il panico.

Il sito è finito offline a causa di un attacco ransomware. Un incidente di sicurezza specificato da QuAS con un pop up apparso sul sito. È arrivata poi la comunicazione ufficiale da parte diretta, ma il problema principale che ha chiaramente preoccupato tutti è: cosa è successo e quali saranno le ripercussioni a ridosso di una settimana di pagamenti?

È chiaro che se i sistemi non sono attivi la preoccupazione è plausibile. Altra questione è capire se c’è stata una perdita di dati, una richiesta di riscatto o problemi che comunque possano riguardare anche i dati personali.

Attacco al sito dell’INPS: panico in Italia

Per chiarire tutto ci ha pensato l’INPS così da fare luce sulla vicenda e sulle preoccupazioni di tutti i cittadini che andranno a percepire nei prossimi giorni i pagamenti delle pensioni e in particolare della tredicesima, con i bonus di Natale.

Attacco al sito dell’INPS: panico in Italia (Mistergadget.tech)

Secondo quanto riportato in via ufficiale, dopo 3 giorni dall’attacco: “NPS Servizi S.p.A. (società in house di INPS) ha subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti. L’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti. Attualmente sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo. Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

Tuttavia la manutenzione prosegue, saranno fatti controlli a tappeto anche durante il fine settimana per ripristinare ogni parte dello stesso. Nonostante i problemi riportati quindi i cittadini possono stare sereni, si è temuto il peggio ma il sito è nuovamente online, ora finiranno di sistemare tutte le parti mancanti e compromesse e alla fine ci sarà la possibilità di tornare a utilizzare tutto.

Uno scossone ma tutto sembra essere rientrato. Ovviamente questa vicenda è significativa perché mette in luce dinamiche che possono essere profondamente pericolose, andando a colpire gli utenti e quindi anche Enti che hanno una portata enorme sul territorio. Ecco dunque che quando si parla di massima attenzione ai dati, di conservazione e utilizzo di password sicure e chiaramente di non condividere con alcuno dati sensibili, deve essere percepito nel modo corretto perché i danni ci sono sempre per tutti.

Valentina Giungati

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Valentina Giungati

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