Iliad, la rivoluzione a metà, raccontata in modo curioso

Luca Viscardi8 Febbraio 2022
Iliad Negozio

A distanza di qualche settimana dall’evento presentato come la rivoluzione di Iliad, vogliamo tornare sull’argomento per segnalare alcuni dettagli che sono passati in secondo piano e per sottolineare come il racconto contemporaneo degli eventi stia diventando un problema.

Dal nostro punto di vista, Iliad ha fatto negli anni un lavoro esemplare, introducendo servizi di qualità con totale trasparenza, fornendo un ottimo rapporto tra prezzo e qualità dei servizi, pur senza eccellere nella sua proposizione tecnologica.

Quando parliamo di “proposizione tecnologica” soddisfacente ma non esagerata, pensiamo al fatto che per cambiare un piano tariffario alcuni utenti hanno dovuto aspettare due anni; a questo potremmo aggiungere che ancora oggi non viene proposto il servizio VoLTE, che con lo spegnimento imminente del 3G da parte di WindTre diventerà fondamentale per poter parlare e navigare contemporaneamente.

Si potrebbe proseguire con il tema della copertura 5G, che viene orgogliosamente proposta compresa nel prezzo, ma che è quasi una chimera, dato che in molte città dichiarate coperte in realtà non è fruibile.

Bisogna invece elogiare la semplicità e la trasparenza dei servizi, perché il prezzo è così chiaro che più chiaro non si può, le procedure di accesso sono semplici e i totem per la sottoscrizione di un abbonamento sono la declinazione che vorremmo di tutte le procedure solitamente noiose e piene di carta.

Ad oggi, pur nella piena convinzione che non esistano miracoli e che il prezzo sia in linea con la qualità del servizio offerto, non possiamo che tracciare un profilo positivo di Iliad.

Ecco perché ci ha lasciati un po’ più “freddi” il messaggio pubblicitario legato al lancio dei servizi di linea fissa, la cosiddetta “rivoluzione Iliad”, che in realtà è un moto rivoluzionario dimezzato, dato che l’offerta è limitata alle zone raggiunte dal servizio FTTH e questo tipo di messaggio si scosta un po’ dall’approccio estremamente “trasparente” che l’azienda ha sempre adottato e che ci è sempre piaciuto molto.

Dove si può usare la fibra di Iliad?

Secondo i dati ufficiali comunicati di recente dal Fiber To The Council Europe, in Italia sono raggiunte dallo standard FTTH 16 milioni di abitazioni su 31 milioni complessive. Attenzione: non è un tema di differenza tra copertura della popolazione e del territorio, perché si parla di 16 milioni di abitazioni, non di edifici: un condominio con 5 appartamenti per piano, con 8 piani viene conteggiato come 40 abitazioni.

Al momento Iliad ha un accord già operativo con OpenFiber; ne ha siglato uno con FiberCop solo la scorsa estate, di cui però non si conoscono ancora tempi e scadenze per l’attuazione. In fase di lancio, quindi, la copertura di rete fissa è circoscritta alla rete OpenFiber.

La stessa OpenFiber, per voce del suo AD, Elisabetta Ripa, dichiarava lo scorso giugno di aver raggiunto 12 milioni di unità immobiliari, di cui 7.3 milioni sono uffici.

Di fatto, tre quarti della popolazione non sono raggiungibili dalla “rivoluzione”, né potranno esserlo a breve. Su questo Benedetto Levi, AD di Iliad, era stato molto chiaro in una sua intervista al Sole24Ore, segnalando che la presenza del servizio si sarebbe concentrata sulle aree nere, ma la maggior parte dei media si è dimenticata del dettaglio al momento del lancio del servizio, urlando al miracolo.

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La velocità del servizio Iliad di rete fissa

Mettiamo nuovamente l’accento sul tema della trasparenza: il messaggio di lancio parla di velocità “fino a 5 gbps” ma ci sono città come Milano, Torino e Bologna, quelle dove la rete in fibra è stata rilevata da Metroweb, dove non si può andare oltre 1 gbps. Questo dettaglio, è chiaramente indicato sul sito di Iliad. ma quante sono le persone che lo leggeranno rispetto a quelle che vengono raggiunte dal messaggio pubblicitario?

Rispetto a quanto avevamo imparato ad apprezzare, la comunicazione sembra quella degli operatori “old style”, dove era tutto un asterisco. E infatti con una spiegazione a cui manca solo l’asterisco si specifica che la velocità indicata è puramente teorica, con molteplici variabili che concorrono al suo raggiungimento.

Non si può certo dire che la presenza del servizio GPON, anziché EPON, per la rete in fibra di Milano, Torino e Bologna sia una responsabilità da ascrivere a Iliad, però questa comunicazione si allontana un po’ dal concetto di trasparenza, semplicità e affidabilità a cui ci eravamo abituati.

Ci sorprende un po’ che nel racconto di media, influencer e strumenti di comunicazione in genere, sia prevalso l’urlo del miracolo, anziché quello dell’analisi un po’ distaccata di ciò che veniva comunicato.

Il modem che viene proposto gratuitamente non dispone di standard Wifi6, garantendo quindi performance discrete, ma non in grado di sfruttare tutta la velocità che vi viene fornita dalla rete.

Nell’improbabile eventualità che un’abitazione sia raggiunta dal servizio a 5 gbps, esiste poi un collo di bottiglia, per cui è impossibile sfruttare tale copertura, perché il modem nella migliore delle ipotesi arrivare a trasmettere a 1.7 gbps. Un po’ come vendere un’auto, promettendo che è in grado di andare a 300 km/h, mettendo però un pedale dell’acceleratore che non si può schiacciare fino in fondo.

L’accorato appello a Iliad

Sono passate alcune settimane dal lancio del servizio di rete fissa di Iliad e si può immaginare che il successo commerciale, con un prezzo così competitivo, sia travolgente. Alla fine ciò che conta per le aziende sono i numeri, ma noi siamo persone all’antica, crediamo che i valori di un brand siano importanti quanto i numeri, perché spesso aiutare a trasformare un colpo di fulmine in una storia d’amore.

Con il lancio della rete fissa abbiamo visto un passo interessante sul fronte della pluralità del mercato e del vantaggio per gli utenti, ma anche un cambio di direzione nella trasparenza della comunicazione, per noi il vero punto di forza di questo operatore. L’invito è quello di non perdere lo smalto dei primi giorni, perché quando l’unico vincolo con i propri utenti si basa solo sul prezzo, è un attimo prima che arrivi un nuovo soggetto pronto a far leva su qualche centesimo di differenza.


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