Mokase: il telefono che fa il caffè è l’ultima frontiera

Luca Viscardi11 Maggio 2017
Mokase: il telefono che fa il caffè è l'ultima frontiera

Spesso vi parlo di progetti di Kickstarter, alla ricerca di idee curiose che combinino l’uso della creatività e della tecnologia. Oggi vi segnalo una soluzione davvero originale, che è stata immaginata, sviluppata e realizzata in Italia: si chiama Mokase ed è una custodia per iPhone in grado di fare il caffè.

L’ideatore di questo bizzarro accessorio è Clemente Biondo, che tradisce le sue origini napoletane con la passione per il caffè, ma l’idea è così interessante che ha già fatto il giro del mondo, con servizi pubblicati ovunque per spiegare esattamente come funziona.

L’accoglienza di questo accessorio è stata così calorosa da indurre ad interrompere la campagna Kickstarter,per procedere al lancio commerciale della cover, promessa in tempi molto brevi.

I prezzi sono interessanti: 49 euro per la singola cover (questo il prezzo su Kickstarter) mentre le cialde di ricarica costano 10 euro, con 15 “colpi”, una cialda detergente e una tazzina in regalo.

Mokase: il telefono che fa il caffè è l'ultima frontiera

Come funzioni è spiegato in queste foto.

Mokase: il telefono che fa il caffè è l'ultima frontiera

Il meccanismo è davvero semplice e alla portata di tutti.

Mokase: il telefono che fa il caffè è l'ultima frontiera

A quel punto non vi resta altro che trovare una tazzina per bere il vostro caffè.

Mokase: il telefono che fa il caffè è l'ultima frontiera

Ma quali telefoni sono compatibili con Mokase? Non c’è solo iPhone, come si potrebbe pensare, perché come vedete qui sopra anche il Galaxy S7 è utilizzabile per fare il caffè e non è il solo smartphone Android supportato.

Mokase: il telefono che fa il caffè è l'ultima frontiera

Bisogna capire quale possibilità di espansione ci sia della compatibilità, mi pare già ottima cosa la presenza nella lista di P10 e P10 Plus, sarebbe probabilmente utile pensare anche a qualche smartphone un po’ più “pop” come un Samsung A5, piuttosto che un Huawei P8 Lite 2017, che verrà venduto a vagonate nel corso di quest’anno.

Su kickstarter, per essere sinceri, il numero di sostenitori non era altissimo: ci sono state solo 90 offerte ed erano stati raccolti solo 4.000 dei 75.000 euro di obiettivo, ma è evidente che siano subentrati altri fattori, probabilmente partner di capitale, che hanno indotto a cambiare strategia.

Con tutte queste informazioni, mi è venuta voglia di un caffè! Vado… 🙂


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