I miei primi giorni con Apple Watch

Luca Viscardi29 Giugno 2015
I miei primi giorni con Apple Watch

Secondi. Minuti. Ore. È stato ascoltando questa frase iniziale della presentazione dell’Apple Watch che mi sono reso conto di come ancora una volta l’azienda che lo presenta abbia una logica che é semplicemente da conoscere per apprezzarla fino in fondo.

Le differenti unità di misura temporali che vi ho appena citato sono quelle che Apple abbina a ciascuna della sua linea di prodotti e che spiega chiaramente il perché di determinate scelte nella fase di costruzione, sviluppo, implementazione del software di ciascuna di esse.

Secondi. È il tempo che dovremmo dedicare all’utilizzo del nostro smart Watch con dei semplici colpi d’occhio  che ci danno delle informazioni di carattere fondamentale.

Minuti. Sono quelli che dedichiamo invece all’utilizzo di un telefono o di un tablet, che invece ci forniscono strumenti molto più accurati e sicuramente più potenti per lo svolgimento delle nostre attività quotidiane.

Ore. Sono quelle che dedichiamo ai nostri strumenti di lavoro, quelli che utilizziamo anche per un’intera giornata consecutiva senza soluzione di continuità e che rappresentano il massimo della produttività in termini di software e soluzioni proposte.

I miei primi giorni con Apple Watch

come è fatto Apple Watch

Partendo da questo presupposto, ho trascorso già tre giorni con l’Apple Watch al polso. La prima cosa che appare subito evidente è che questo non è un pezzo di tecnologia travestito da orologio, ma piuttosto il contrario; basta guardare i dettagli con cui è costruito per rendersi conto che ci troviamo davanti ad un prodotto di alta orologeria in cui è stata inserita una tecnologia particolarmente sofisticata.

La prima differenza fondamentale rispetto ai modelli android è la scelta di mettere due bottoni, che permettono l’accesso a due mondi che vivono quasi in parallelo.

Da una parte, con la corona, si controlla  tutta la parte smart del nuovo Apple Watch, con il pulsante piatto invece si accede a quella che è la parte dedicata alla comunicazione.

Torno per un attimo alla manifattura, perché la qualità con cui questo oggetto è realizzato è veramente impressionante. Un esempio è il sistema con cui si regola la misura del cinturino a maglie: per sganciare quelle in eccesso, basta premere un piccolo pulsante su ogni elemento e il modulo si sblocca.

I miei primi giorni con Apple Watch

Anche il sistema di aggancio e sgancio dei cinturini, per chi decidesse di cambiare il proprio, è semplicissimo e non prevede l’utilizzo di strumenti di lavoro particolari. Basta la pressione di un pulsante per poter sfilare quello in uso e installare quello nuov.

Il display è bellissimo, con la tipica qualità dei prodotti retina, ma con l’aggiunta della nuova tecnologia del force touch, che probabilmente troveremo anche su iPhone 6s (o 7). Apple ha scelto, per aumentare l’autonomia, di accendere e spegnere lo schermo all’occorrenza con il movimento del polso. La riaccensione é sottilmente ritardata, ma ci si fa presto l’abitudine.

Le possibilità di personalizzazione di ogni quadrante che viene proposto è pressochè infinita per colori, dettagli e soprattutto per gli elementi che vengono mostrati sul quadrante principale.

È bene sapere che proprio solo dal quadrante orologio è possibile accedere alle notifiche con un movimento del dito dall’alto verso il basso oppure a quelli che sono i colpi d’occhio, glance,  le schermate che offrono le informazioni in arrivo dalle applicazioni, a cui si accede con il movimento opposto dal basso verso l’alto. Se ne possono utilizzare fino a 20.

Le notifiche giungono solo con il telefono bloccato; se si sta usando iPhone quando arriva qualche messaggio o notifica di app, il watch rimane “silente”.

come si usa Apple Watch

Premendo la corona dell’orologio velocemente avete accesso al quadrante delle app, da cui poi accedete alle varie applicazioni installate.

La corona serve per scorrere elenchi e come tasto back. Premuto due volte in ogni contesto vi porta al quadrante orologio.

Il tasto piatto vi fa accedere invece alla selezione dei contatti preferiti a cui potete telefonare, mandare messaggi o, se il contatto ha un Apple Watch, spedire il battito cardiaco, messaggi con disegni liberi o un tocco, quello che potrebbe essere chiamato poke.

I miei primi giorni con Apple Watch

Quando selezionate uno di quei contatti, il vostro Watch consulta i server Apple e verifica se anche quella persona ha lo smartwatch. In quel caso, si attiva un terzo “pulsante” per avviare la conversazione con disegni, battito cardiaco o tocco.

Per il battito cardiaco si preme il display con due dita, per il tocco basta fare dei “tap” sul display, per il disegno basta tracciare linee sullo schermo.

Molto interessante la fase fitness, che vi supporta e vi aiuta a raggiungere obiettivi di consumo calorie, che voi stessi fissate. Misura quanto tempo restate seduti, quanti passi fate è che quantità di calorie consumate. I dati raccolti vengono fatti confluire nella piattaforma HEALTH e sono a disposizione delle altre app.

Se volete usare come fitness tracker il vostro Watch é bene che per le prime volte lo abbiniate all’iPhone poi potete cominciare a usare solo l’orologio .

Tra le informazioni monitorate anche il battito cardiaco, la cui misurazione non é continuativa.

Apple Watch vi proporrà alcune attività tra cui lo stare in piedi ad intervalli definiti per aiutare la vostra circolazione .

L’autonomia

Altro aspetto importante è l’autonomia: il primo giorno di utilizzo ho raggiunto la sera partendo da un’autonomia del 50%, nel weekend con uso ridotto una carica mi è bastata per coprire sia sabato che domenica. Direi che gli allarmismi del primo minuto, come al solito, erano esagerati.

cosa mi piace

Il feedback aptico. E’ uno dei dettagli che mi sono piaciuti in questi giorni. Già vedo i commenti sotto: “e io spendo 500 euro per il feedback aptico?”. Non ho scritto “l’unico”, ma uno dei dettagli. E’ come se qualcuno vi “picchiettasse” sul polso quando arrivano le notifiche ed è difficile che non vi accorgiate dell’arrivo di una chiamata o di una notifica, anche quando decidete di rimanere sul silenzioso senza suoni fastidiosi.

La sezione contatti: quella selezione di contatti preferiti a cui si accede velocemente è un altro trick riuscitissimo, lo uso in modo esagerato. Chiamare e scrivere con tale felicità ai contatti più frequenti è una vera manna.

La qualità costruttiva. Impressionante.

cosa non mi piace

Al momento l’unico vero punto debole è la lentezza degli “sguardi”, o “glance”, le finestre sulle applicazioni che raggiungete con uno swipe dal basso verso l’alto. Ma come detto, Apple ne è consapevole e ha già varato una strategia per il prossimo sistema operativo con le applicazioni native, che risiedono cioè nell’apple watch senza bisogno di supporto da iPhone.

Sono passati solo tre giorni dal momento in cui ho cominciato ad usare Apple Watch ed è difficile tracciare una valutazione complessiva, ma il “contatto” ha cambiato molte delle convinzioni che avevo maturato con foto e video. Qualità è la prima parola che mi sovviene:  non è possibile fare un paragone con gli altri smartwatch in circolazione, che vengono da una filosofia completamente diversa.

C’è un dato però che mi ha colpito: con l’abbinamento dei due prodotti, sono arrivato a sera senza problemi con il watch e ho consumato sensibilmente meno con iPhone, probabilmente perché ho acceso meno spesso lo schermo.

Come sempre, sono a disposizione per qualunque informazione.


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