WhatsApp c'è solo un'azione da compiere (mistergadget.tech)
In rete circola una nuova trappola e, come sempre, utilizza uno schema che abbiamo visto e rivisto in passato: un messaggio che arriva direttamente sui propri dispositivi.
Attenzione, perché sta circolando non solo come SMS, ma anche e soprattutto tramite applicazioni di messaggistica istantanea, come ad esempio WhatsApp e Telegram.
Il messaggio recita semplicemente: “Puoi aggiungermi?”. Si tratta quindi di qualcosa di particolarmente semplice: non ci sono richieste di denaro, né di informazioni, nulla che lascerebbe pensare che si tratti di una truffa. Al massimo, l’utente può pensare che la persona che gli ha scritto abbia sbagliato il messaggio. Ma in realtà, ovviamente, la trappola è presto servita.
Il messaggio banale che racchiude invece la trappola
Purtroppo, la situazione è abbastanza articolata perché è proprio quando tendiamo a non individuare la minaccia che abbassiamo la soglia di attenzione e non siamo in guardia. Il messaggio arriva per invitare l’utente ad aggiungere la persona su WhatsApp o comunque su un’altra applicazione rispetto a quella in cui lo sta contattando. È facile che venga citato un nome a caso, uno che potrebbe essere facilmente un nostro amico o conoscente: ad esempio, potrebbe trattarsi di un “Paolo” o “Mario”, qualcuno che attecchirebbe facilmente perché è plausibile che conosciamo una persona con quel nome.
Inizia così un principio di conversazione del tipo “Non ci sentiamo da tanto tempo”, che poi si tramuta in qualche link o fotografia che viene condivisa, ed è lì che scatta la trappola. Basta una foto inoltrata attraverso un’applicazione di messaggistica per dare vita alla truffa vera e propria, con un sistema che si insinua all’interno del nostro dispositivo. Senza che ce ne rendiamo conto, mentre chattiamo con quella persona, il malware svuota il conto corrente.
Sembra qualcosa di fantascientifico o impossibile. Eppure, le tecniche moderne e la tecnologia di ultima generazione consentono di fare molto di peggio in un tempo brevissimo, anche a chi non ha così tanta conoscenza della materia. Purtroppo, i messaggi collaudati, le tecniche studiate nel corso del tempo e soprattutto la ridondanza di comunicazioni che ci bombardano ogni giorno, specialmente in periodi dedicati come quello natalizio, facilitano la truffa vera e propria.
Il pericolo c’è e spesso non lo vediamo. Ed è proprio questo il problema: un messaggio che diamo per scontato, credendolo banale, un errore di comunicazione o nulla più, può trasformarsi in qualcosa di veramente subdolo e pericoloso. Per questo, non bisogna mai abbassare la guardia ed è fondamentale essere certi dell’identità di chi ci contatta e della natura dei messaggi che riceviamo.